Colombo Clerici: bene la mancata proroga del blocco degli sfratti

La mancata proroga del blocco degli sfratti ha preso un po’ tutti di sorpresa. Come sempre accade, si è subito sollevato un polverone a ricordare la situazione delle famiglie bisognose a rischio (almeno 30mila secondo il Sunia, il sindacato degli inquilini), che senza il blocco degli sfratti si vedrebbero in mezzo alla strada. Tante verità ma anche tanta demagogia e una voce, quella di Assoedilizia, che canta un po’ fuori dal coro.
Il presidente di Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, si è infatti espresso così in una nota sullo stop al blocco degli sfratti: “La mancata proroga del blocco degli sfratti, può esser letta come un segnale positivo dato dal Governo, che mira alla riconduzione alla naturale disciplina civilistica del rapporto di locazione, eliminando all’interno dello stesso forzature dovute all’interferenza di misure autoritative, sia pur introdotte per ragioni sociali. Un primo segnale per ripristinare la fiducia dei risparmiatori investitori nella casa. D’altronde la portata della misura è ormai ridotta ad un limitato numero di casi”.

Sicché – ha proseguito Colombo Clericiben dovrebbe e potrebbe intervenire, per il sussidio alle famiglie bisognose, la solidarietà pubblica, attraverso il sistema dell’edilizia residenziale pubblica, che peraltro godrà di un finanziamento di 849 milioni, destinati in parte al recupero abitativo di alloggi popolari inutilizzati”.

Non dimentichiamo – ha concluso Colombo Clericiche spesse volte il contrasto tra proprietario e inquilino protetto si è risolto in un conflitto tra poveri, essendo il proprietario a sua volta bisognoso. E d’altronde il gravosissimo carico fiscale sugli immobili mal si concilierebbe con il permanere di un vincolo al contratto, foriero di una compressione della redditività dell’immobile stesso”.

Pubblicata la nuova Guida ai contratti di locazione

Unioncamere ha lavorato a stretto contatto con le associazioni degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat per redigere la Guida ai contratti di locazione, distribuita in 5mila copie e reperibile presso 30 sportelli delle principali sedi territoriali delle tre associazioni.

Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, ha presentato il lavoro così: “Dalla collaborazione con le associazioni degli inquilini è nato uno strumento prezioso per quanti si apprestano a stipulare un contratto d’affitto, ovvero vogliono essere aggiornati sulla normativa in vigore e sui reciproci diritti e doveri. La Guida potrà di sicuro contribuire anche a risolvere situazioni irregolari, a tutto vantaggio della trasparenza e legalità dei rapporti tra le parti”.

Soddisfatti anche il segretario generale del Sunia Daniele Barbieri, il segretario generale del Sicet Guido Piran e il Presidente Uniat Augusto Pascucci, i quali hanno voluto rimarcare che “da questa collaborazione esce un testo di contratto tipo e una serie di utili e approfonditi allegati che forniscono, a chi si accinge a stipulare e rinnovare una locazione abitativa, strumenti di facile utilizzo e di efficace tutela con regole indispensabili per dare certezze economiche e normative, legalità e regolarità fiscale a tutte le parti contraenti e al riparo da prevaricazioni e clausole vessatorie”.

In allegato alla guida, è stata introdotta, per la prima volta, la clausola di mediazione, che prevede la possibilità per locatori ed inquilini di farsi assistere dalle rispettive associazioni in caso di contenzioso.
Il Decreto del Fare, infatti, aveva introdotto l’obbligatorietà di mediazione anche per il condominio e per questo Unioncamere sta lavorando anche alla predisposizione di contratti-tipo dedicati a questa materia, diretti a sistematizzare tutto quanto riguarda le pulizie condominiali, la manutenzione degli ascensori, l’installazione e manutenzione di impianti elettrici e di riscaldamento, nonché i contratti riguardanti l’amministrazione del condominio.

L’attività di regolazione del mercato e tutela dei consumatori, che sottende la predisposizione dei contratto-tipo di locazione e di quelli del condominio, rientra tra le competenze istituzionali delle Camere di Commercio, presso le quali sono presenti apposite commissioni che si occupano di controllare anche la presenza di clausole vessatorie nei contratti tra imprese e consumatori.

Sono ben 50 i nuovi contratti approvati dal sistema camerale tra il 2007 e il 2012, e, tra questi, 19 sono riferiti al settore dei servizi, 7 a quelli del commercio, 10 a quello immobiliare, 2 a quello edile, 3 all’artigianato, 6 in materia di turismo e trasporti, 3 relativi alla subfornitura.

Ad oggi, inoltre, 93 Camere di Commercio hanno aderito all’iniziativa nazionale e sono collegate tramite il portale Contratti-tipo.camcom.it, dove sono pubblicati anche tutti i contratti tipo, i pareri resi sulle clausole inique e i codici di condotta condivisi a livello nazionale.
In totale sono state visitate quasi 2 milioni di pagine del sito web e sono stati effettuati circa 600mila download di file di contratti, con un incremento del +320% del numero di utenti nei primi otto mesi 2013 rispetto all’analogo periodo del 2012.

Vera MORETTI

Casa, gallina dalle uova d’oro. Per il Fisco

La casa diventa sempre più la croce degli italiani e la delizia del Fisco. Prima è toccato agli incrementi dell’Imu, adesso arrivano le maggiorazioni previste nel ddl sul lavoro per i proprietari di immobili che non applicano la cedolare secca.

Il risultato? Una doppia mazzata sulla rendita, che rischia però di riversarsi sugli inquilini in affitto, con un aumento dei cani stimato intorno al 20%. I conti li hanno fatti la Cgil e il Sunia, che hanno passato in rassegna gli effetti delle recenti misure di tassazione sulla casa, soprattutto per quanto riguarda famiglie in affitto con bassi redditi.

Secondo il sindacato, l’Imu per le seconde case, in assenza di una differenziazione per quelle date in affitto, vede aumenti che superano il 100% rispetto alla veccia Ici, “con il rischio serio che questi si riflettano sugli inquilini“. Calcola la Cgil che – secondo una parametro di riferimento medio dato da un’abitazione di circa 80 mq e ubicata in zona semicentrale – a Roma, per esempio, nel canale libero l’incremento è del 142%: da una vecchia Ici pari a 892 euro alla nuova Imu di 2.161, a fronte di un affitto mensile medio di 1.250 euro.

Per quanto riguarda Milano, invece, l’aumento dell’Imu è del 207%, per un totale di 1.958 euro e con un affitto medio mensile di 1.100 euro. A Bologna siamo al 198%, con un Imu pari a 1.915 euro a fronte di un affitto medio di 950 euro, mentre a Palermo si registra un +119% per un Imu pari a 834 euro rispetto a un affitto medio di 550 euro.

Laura LESEVRE