Rallenta il carrello della spesa: -1,5%

 

Il carrello della spesa degli italiani va sempre più veloce, nel senso che è sempre più leggero. Coldiretti rendo noto un calo dei consumi di beni alimentari pari all’1,5%, in base all’indagine condotta su dati Istat del mese di luglio 2012 . E se i consumi calano, l’inflazione, a differenza del carrello, rallenta.

Cambiano anche le abitudini degli italiani, che rinunciano a carne e pesce, ma anche a tutti i vizi della tavola: dal cioccolato, ai liquori, ai dessert. Che la crisi possa portare ad un’alimentazione più sana?

La crisi ha portato a una revisione del carrello degli alimentari, con piu’ pasta (+3 %) e meno bistecche (-6 %)” spiega in una nota Coldiretti. Ad essere ridotti in quantità sono anche gli acquisti di pesce (-3 %) e ortofrutta (-3 %), mentre salgono quelli di pane (+3 %) e leggermente di carne di pollo (+1 %).

Ma la crisi sta cambiando anche le altre abitudini alimentari degli italiani – continua Coldiretti –  a partire dal taglio in quantita’ di alcuni piccoli ”vizi”, dal -6 % delle caramelle al -3 %dei liquori. Calano anche gli aperitivi (-4 %), i prodotti a base di cioccolato (-3 %), le bibite (-7 %) e i dessert (-10 %)”.

Il timore paventato da Coldiretti, a fronte di questo sensibile calo dei consumi, resta l’aumento dell’Iva previsto per settembre: “Dinanzi a tale situazione diventa necessario scongiurare il rischio del previsto aumento dell’Iva dal 21 al 23% che costerebbe agli italiani oltre un miliardo solo per le spese alimentari. I prezzi dei prodotti alimentari al dettaglio aumenterebbero in media di un punto percentuale con picchi dell’1,8 % per carne, prosciutto e pesce, con effetti insostenibili sull’inflazione e sull’andamento della spesa”.

 

Il menù degli italiani: più pasta, meno bistecche

Spending review anche a tavola per gli  italiani. La crisi colpisce anche i fornelli e soprattutto il carrello della spesa dei cittadini.

Secondo i dati diffusi oggi da Coldiretti, gli italiani mangiano sempre più pasta (+3 %) e meno bistecche (-6 %), con una flessione media dei consumi alimentari  pari all`1,5 %.

Il rapporto “La crisi cambia la spesa e le vacanze degli italiani” stilato da Coldiretti sulla base dei dati relativi ai primi 5 mesi del 2012,elaborati da Coop Italia, il potere di acquisto degli italiani si è fortemente contratto, anche tra gli scaffali del supermarket.

Sempre meno pesce (-3 %) e prodotti ortofrutticolo (-3 %), mentre in crescita esponenziale è il pane ( +3 %) e la più economica carne di pollo (+1%).

Un dato che salta all’occhio è anche la tendenza, emersa con maggior forza negli ultimi mesi, ad acquistare i prodotti alimentari nei discount: il 29 % lo preferisce al supermercato, a fronte di un 57 % che si mantiene fedele alla spesa nel centro commerciale o nelle grosse catene di Supermarket. E il negozio di alimentari sotto casa, che fine ha fatto?

Neanche parlarne.

“Il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina anche evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell`intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani”, ha sottolineato Sergio Marini, Presidente della Coldiretti, che propone però una soluzione alternativa: “per contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata l`importanza della rete di vendita degli agricoltori di Campagna Amica che puo` contare nei paesi e nelle città su 5.326 aziende agricole, 753 agriturismi, 1.028 mercati, 178 botteghe per un totale di 6.532 punti vendita, ai quali si aggiungono 131 ristoranti e 109 orti urbani “.

Il futuro sarà dunque la spesa a km zero? O il carrello a euro zero?

Alessia CASIRAGHI

 

Grande freddo: spesa bollente

di Alessia CASIRAGHI

Le temperature scendono, i prezzi lievitano. E’ l’equazione modello che ha visto in questi ultimi giorni gonfiarsi prezzi di metano, gas e prodotti alimentari a causa delle nevicate oltre ogni aspettativa e delle temperature artiche che hanno congelato tutto lo stivale, da Nord a Sud.

La Cia-Confederazione italiana agricoltori ha stimato un aumento dei prezzi per i prodotti freschi, ovvero frutta, verdura, carni e pesci, di circa il 10% rispetto all’inizio di gennaio.

Effetto ‘accaparramento‘, gelate nei campi, difficoltà di distribuzione delle merci per via dei rallentamenti e dei blocchi sulle principali arterie della viabilità della penisola, senza dimenticare i fenomeni speculativi sui prezzi, hanno già portato, secondo Cia-Confederazione ad un esborso di 50 euro in più a famiglia sul bilancio mensile.

Si passa cioè da 467 euro, spesa media al mese per nucleo familiare, a 517 euro per famiglia. La corsa dei prezzi del carrello della spesa sembra inarrestabile, considerate anche le non rosee previsioni per i prossimi giorni.

Cia-Confederazione osserva infatti che la stima dei danni arrecati dal maltempo all’agricoltura è destinata a crescere ancora. Un costo per il settore primario pari a 250 milioni di euro, che potrebbero lievitare a 500 milioni se si considera l’intera filiera dell’agroalimentare italiano, dal campo ai trasporti al dettaglio. A ciò va aggiunto lo stop forzato di più di 50 mila aziende agricole, per la poca o assente disponibilità di luce e gas.

“Il 30% dei raccolti in campo aperto (cavoli, radicchio, carciofi, indivia e cicoria) è andato perso, completamente ‘bruciato’ dal gelo – sottolinea Cia- Confederazione. – Ben il 5% delle piante, tra alberi da frutta, olivi e viti, è stato distrutto, e sono già morti per il freddo eccessivo 10 mila animali, tra mucche, pecore, cavalli, maiali e polli”. Viene da chiedersi come facevano i nostri nonni, che alle temperature polari erano di certo avvezzi.