Bando ministeriale per pmi

Le pmi che investono in Innovazione, Ricerca e Sviluppo stanno per ricevere, tramite bando ministeriale, i primi 300 milioni che serviranno a finanziare i progetti proposti.

Per essere finanziate, le proposte devono essere “di rilevanza strategica per il sistema produttivo e la competitività delle PMI”.
Il 60% delle risorse, pari a 160 milioni di euro, sono destinate a progetti proposti da microimprese, mentre il 25%, pari in questo caso a 40 milioni, andrà alle micro e piccole imprese.

Ad essere ammessi al bando:

  • Imprese che svolgono attività industriale per la produzione di beni o servizi;
  • Imprese di trasporto;
  • Imprese agroindustriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  • Imprese artigiane di produzione di beni;
  • Centri di ricerca con personalità giuridica;
  • Organismi di ricerca, limitatamente ai progetti congiunti.

I progetti congiunti devono essere “realizzati mediante il ricorso allo strumento del contratto di rete o altre forme contrattuali di collaborazione, come ad esempio il consorzio e l’accordo di partenariato”. Questi strumenti devono “configurare una collaborazione effettiva, stabile e coerente rispetto all’articolazione delle attività, espressamente finalizzata alla realizzazione del progetto proposto”.

Il contratto deve prevedere:
suddivisione di competenze, costi e spese a carico di ciascun partecipante;
definizione degli aspetti relativi a proprietà, utilizzo e diffusione dei risultati del progetto;
individuazione del soggetto capofila, con mandato di rappresentanza per i rapporti con il Ministero;
clausola con cui le parti, nei casi di recesso o esclusione di uno dei partecipanti o di risoluzione contrattuale, si impegnano alla completa realizzazione del progetto, con ripartizione di attività e costi tra gli altri soggetti e ricorrendo, se necessario, a servizi di consulenza.

Inoltre, le imprese devono avere sede stabile in Italia, e di conseguenza essere iscritte nel Registro delle Imprese, senza procedure concorsuali in atto e trovarsi in regime di contabilità ordinaria. Inoltre, non si deve trattare di imprese che hanno prima ricevuto e poi non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea, in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero, non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel Regolamento GBER.

I progetti, per essere ammessi, devono riguardare attività di “ricerca industriale e di sviluppo sperimentale” finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi oppure al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti tramite lo sviluppo di una serie di tecnologie quali: ICT, nanotecnologie, materiali avanzati, biotecnologie, fabbricazione e trasformazione avanzate, tecnologie spaziali, tecnologie volte a realizzare gli obiettivi sociali di Horizon 2020.

Per quanto riguarda la durata del progetto, deve essere compresa tra i 18 e i 36 mesi ed un’eventuale proroga deve essere concessa al ministero, purchè la richiesta sia motivata. Deve essere avviato dopo aver fatto domanda di agevolazione e comunque entro tre mesi dalla concessione delle stesse.
La data di avvio del progetto corrisponde a quella della prima spesa ammissibile oppure a quella dell’inizio dell’attività del personale e deve essere obbligatoriamente comunicata al soggetto gestore entro 30 giorni.

Il costo, invece, deve essere compreso tra 800mila e 3 milioni di euro mentre le spese ammissibili sono quelle destinate a dipendenti collaboratori, ma non personale amministrativo-contabile, ma anche quelle spese per strumenti ed attrezzature di nuova fabbricazione, ma limitatamente al periodo del progetto. Ammissibili anche spese per servizi di consulenza e generalmente utilizzate per il progetto di ricerca.

Il finanziamento ha durata massima di 8 anni, oltre ad un successivo preammortamento di 3 anni. L’erogazione può avvenire al massimo in 5 rate, con l’ultima a saldo totale e pari almeno al 10%.

A seconda della dimensione delle imprese, cambia la percentuale delle spese agevolate:

  • 70% delle spese per le piccole imprese,
  • 60% per le medie imprese,
  • 50% per le grandi imprese,
  • 25% per gli organismi di ricerca.

Vera MORETTI

Pordenone rilancia l’internazionalizzazione delle proprie imprese

Fino al 15 novembre 2012 le imprese pordenonesi potranno richiedere un aiuto in più per rilanciare il loro sviluppo verso i mercati esteri.

La Camera di Commercio propone, infatti, la nuova edizione del bando per l’assegnazione di voucher per la promozione dell’internazionalizzazione delle imprese della provincia, con l’obiettivo di sostenere la loro competitività compensando parte delle spese sostenute per la partecipazione ad iniziative di internazionalizzazione.

Dell’aiuto potranno beneficiare imprese, cooperative, consorzi e società consortili che parteciperanno ad una o più iniziative di internazionalizzazione – missioni, fiere, esposizioni estere – previste nel corso del corrente anno, organizzate dalla CdC di Pordenone – Azienda Speciale ConCentro o da altre CdC e/o loro Aziende Speciali congiuntamente alla CdC di Pordenone.

“Abbiamo stanziato 60 mila euro – spiega il Presidente Giovanni Pavan – che le imprese potranno utilizzare per servizi connessi alle iniziative di internazionalizzazione. Già nel 2011 il bando aveva riscosso un buon riscontro di richieste con 40 domande, alle quali avevamo risposto concedendo contributi per 113.400 euro. Sulla base di questi numeri abbiamo deciso di proseguire sulla medesima strada anche nel 2012 con questo primo stanziamento. É un’iniziativa fra l’altro che è partita tre anni fa dalla nostra Camera di Commercio e poi è stata fatta propria anche dalle altre Camere regionali, facendo diventare il voucher per l’internazionalizzazione uno strumento di sostegno condiviso del sistema camerale regionale”.

Le imprese potranno richiedere due tipi di voucher: il tipo “A”, dell’importo di 3.500 euro, a fronte di una spesa minima ammissibile da parte dell’impresa di 5.000 euro e il tipo “B”, dell’importo di 1.400 euro a fronte di una spesa minima ammissibile di 2.000 euro.

Il bando e la modulistica sono su questo link alla voce Agevolazioni e finanziamenti – bandi camerali 2012. Per informazioni contattare l’Ufficio Agevolazioni (tel. 0434381241, agevolazioni@pn.camcom.it). 

Fonte: camcom.gov.it