Il Codacons dal Tar per non pagare l’IMU

Il Codacons, considerando i malumori generati dall’introduzione, ormai un anno fa, dell’Imu, l’invisa e discussa tassa sugli immobili, ha voluto interrogare il Tar della Regione Lazio per indagare sulla legittimità di tale tassa.

Ebbene, i contribuenti si dovranno definitivamente rassegnare: non c’è nulla di illegale che riguardi l’Imu, perciò va osservata e pagata al pari di tutte le aliquote.

In realtà, il Codacons aveva precedentemente presentato ricorso al Tribunale Amministrativo perché la tassa introdotta dal Governo Monti venisse giudicata illegittima, e per questo aveva presentato richiesta di rimborso a tutti coloro che l’avevano pagata.

Ma, nonostante la conferma a quanto già le era stato risposto, l’associazione ha annunciato di volersi rivolgere, ora, al Consiglio di Stato perché sembra che la sentenza del Tar si basi soprattutto su un vizio di forma e cioè che, non essendo considerati come consumatori ma come contribuenti, gli italiani che hanno pagato allo Stato l’imposta IMU non possano e non debbano essere rappresentati dal Codacons.

Quello del Codacons non è stato il primo ricorso fatto al Tar circa l’Imu: uno precedente era stato firmato da alcuni cittadini, ma il Tar aveva rigettato anche quello per due ragioni: nessuno dei ricorrenti ha prodotto elementi sufficienti a far decidere sia per la legittimità del ricorso sia, soprattutto, per evidenziare di essere stati lesi realmente dal pagamento dell’imposta.
Inoltre, non è possibile giudicare valido un ricorso presentato da cittadini residenti in comuni diversi, che dunque applicano sull’Imu aliquote differenti.

Vera MORETTI

I commercialisti ricorrono al Tar

E’ stata fissata per il 12 marzo la Camera di Consiglio dell’istanza cautelare, presentata da Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, e da altri 7 membri del Consiglio nazionale commissariato.

Nella nota dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Roma si legge: “Il Consiglio di Stato ha sospeso le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec) e fissato al 12 marzo la trattazione in camera di consiglio dell’istanza cautelare presentata da Claudio Siciliotti e da altri 7 membri del Consiglio nazionale commissariato, che hanno impugnato l’ordinanza cautelare n. 736/2013, depositata lo scorso 8 febbraio dal Tar del Lazio“.

Il Tar ha inoltre sostenuto che in ministero della Giustizia potrebbe arrivare ad annullare i risultati delle elezioni tenutesi lo scorso 15 ottobre e indire le elezioni per il 20 febbraio 2013.

Vera MORETTI