Batosta Tares per le micro e piccole imprese

 

Secondo le ultime, non proprio rassicuranti, stime di Confartigianato, con l’arrivo della tanto temuta Tares le piccole e medie aziende italiane si troverebbero a pagare addirittura il 300% in più rispetto all’anno scorso. Sempre con la Tassa Rifiuti e Servizi le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. Numeri impressionanti che delineano bene la pericolosa situazione economica in cui versano migliaia di piccole imprese artigiane,  sempre più oppresse da un regime fiscale ai limiti, ed oltre, della sopportazione.

Per alcune tipologie di micro e piccole imprese, l’applicazione della tassa sui rifiuti sarebbe un vero e proprio salasso: è il caso, per esempio,  delle attività artigiane di pizza al taglio operanti in piccoli Comuni che attualmente applicano la Tarsu e che, con l’introduzione della Tares, subirebbero rincari del 301,1%.

Interrogati in merito i più alti dirigenti della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) hanno preferito per il momento non sbottonarsi, apparentemente irritati per gli ultimi provvedimenti adottati dal governo in materia economica.

Jacopo MARCHESANO

Tares, l’Anci insiste: rinviarla al 2014

L’Anci torna alla carica sulla Tares. Fin da subito fortemente contraria alle tempistiche e alle modalità di applicazione della nuova tariffa sui rifiuti solidi urbani, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani fa di nuovo la voce grossa, questa volta in audizione sul decreto legge relativo al saldo dei debiti della PA, davanti alla commissione Speciale della Camera.

Naturalmente lo fa per mezzo del suo presidente Graziano Delrio. Il numero uno dell’Anci ha infatti portato all’attenzione della commissione i problemi che porterà con sé l’accoppiata Tares-Imu per i comuni, chiedendo nuovamente il rinvio della tassa sui rifiuti al 2014. Secondo Delrio, infatti, “la tassa era nata per finanziare i servizi indivisibili dei comuni perché non c’era l’Imu sulla prima casa“. Secondo il presidente, il rinvio a dicembre della Taresva bene, ma continuiamo ad avere dubbi sulla sua natura e quindi insistiamo per un suo rinvio al 2014″. Senza contare che “questo tributo va tutto allo Stato“, ha sottolineato.

In più, Delrio ha rincarato la dose ricordando l’impatto che la Tares avrà sui comuni, in concomitanza con l’Imu: “Sull’Imu abbiamo subito un taglio occulto di quasi un miliardo. I tagli dei fondi sono stati effettuati sulla base del gettito presunto Imu; peccato che si sia calcolato anche il gettito degli immobili di nostra proprietà, su cui ovviamente non paghiamo, pari a 300 milioni. Insistiamo che questi 300 milioni siano tolti dal calcolo“.

Infine, ha precisato Delrio, le riduzioni dei trasferimenti erano commisurate alla differenza fra il gettito Ici e quello dell’Imu. “L’aggiornamento dell’Ici doveva essere sull’ultima rilevazione Istat, ma poi è aumentato e questo ci è costato 400 milioni che nella verifica dovevano essere stornati e restituiti ai Comuni“. Un brusco scossone alle certezze del governo su quello che dovrebbe essere il gettito della tassa.