Acquisti made in Italy? Vado a Milano

Sarà l’effetto Expo 2015, sarà il fascino della moda italiana che Milano porta da sempre con sé, fatto sta che, secondo il report sul Tax Free Shopping elaborato da Global Blue, nei primi sei mesi del 2015 Milano è la meta preferita dai turisti internazionali che amano lo shopping made in Italy, con un appannaggio del 35% del mercato. Un dato superiore del 10% a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno.

Secondo l’indagine di Global Blue, lo scontrino medio a fine giugno ha toccato i 1056 euro (+12% sul 2014), un trend che i primi giorni di luglio, con l’inizio dei saldi, sembrano aver ulteriormente spinto: +9% rispetto alla prima settimana di saldi di luglio 2014 e scontrino medi di 856 euro (+8%).

Tra i turisti stranieri, vincono come amanti del made in Italy i cinesi, che sono i top spender con il 33% degli acquisti (+ 60% sullo stesso periodo dello scorso anno), seguiti dai russi che, nonostante un calo della spesa del 46% sul 2014, occupano il 15% del mercato. Al terzo posto gli americani (5% degli acquisti ma +67% su giugno 2014). Su posizioni minori ma ugualmente importanti i turisti di Hong Kong (4% degli acquisti, +50% sul 2014) e della Thailandia (3% della spesa, + 65% su giugno 2014).

Le vie più amate dove effettuare acquisti made in Italy a Milano? Naturalmente, secondo lo studio di Global Blue, quelle Quadrilatero della moda, principalmente Via Montenapoleone e via della Spiga.

Tax Free Shopping in Italia in calo

Una delle modalità di acquisto che, da sempre, sorreggono il successo dei prodotti made in Italy è il Tax Free Shopping, preferito dai turisti stranieri che visitano il nostro Paese per portarsi a casa le eccellenze del nostro artigianato.

Secondo l’analisi annuale effettuata da Global Blue, però, nel 2014 il Tax Free Shopping in Italia ha fatto registrare un dato inferiore alle attese, addirittura un calo: -3% rispetto al 2013. Un saldo negativo sul quale ha inciso principalmente la picchiata degli acquisti da parte dei turisti russi, generalmente in più innamorati del made in Italy e poco attenti alla spesa pur di portarsi a casa il meglio dell’Italia: -16% sul 2013, a causa dell’indebolimento del rublo e della situazione politica complicata che la Russia sta attraversando.

Gli altri campioni del Tax Free Shopping, ossia i turisti cinesi, non hanno tradito le aspettative, con un incremento degli acquisti pari al 13% che ha consentito loro di occupare un quarto del mercato nazionale del Tax Free Shopping, posizionandosi al primo post tra i top spender con uno scontrino di 895 euro.

Secondo i dati di Global Blue, a fronte del -3% del fatturato, il Tax Free Shopping ha però fatto registrare un aumento del valore dello scontrino medio del 2% rispetto al 2013, raggiungendo quota 733 euro. Come detto, la parte del leone l’hanno fatta i cinesi e, nonostante le loro difficoltà, i russi (25% e 24% del mercato italiano del Tax Free Shopping); dietro di loro i turisti americani (6%, spesa media di 810 euro) e i turisti giapponesi (5%, nonostante un calo degli acquisti del 15% sul 2013).

Restando in Asia, altri turisti che hanno un ottimo rapporto con il Tax Free Shopping in Italia sono i coreani (4% e una spesa media di circa 630 euro, +18% nel 2014) e i cittadini di Hong Kong, che vantano il record dello scontrino medio più alto: 1.115 euro. Global Blue rileva anche una buona performance del Tax Free Shopping da parte dei turisti svizzeri, i quali hanno dalla loro una moneta sempre più forte che promette maggiori acquisti in Italia nei prossimi mesi.