Telecom in calo, sfuma la pista brasiliana

 

Perfettamente in linea con le attesa degli analisti, Telecom ha chiuso il primo semestre dell’anno con ricavi pari a 10,551 miliardi, addirittura il -11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per il semestre iniziato a luglio, i dirigenti prevedono «un’ulteriore flessione complessiva del mercato domestico, comunque più contenuta rispetto a quella osservata nel 2013, ed una crescita del mercato in Brasile». In particolare nel nostro Paese il gruppo prevede «un progressivo recupero della performance operativa anche grazie ai piani e alle azioni di riduzione e contenimento di costi».

Intanto, ieri la spagnola Telefonica ha annunciato un’offerta per l’operatore brasiliano Gvt dopo che Tim Brasil, la controllata di Telecom brasiliana, aveva rinunciato all’acquisizione. «Non abbiamo dato il via a nessuna fusione o acquisizione, lo ha fatto qualcun altro, noi continuiamo con il nostro piano» ha dichiarato l’a.d di Telecom Marco Patuano.

Jacopo MARCHESANO

Telecom, 16mila posti di lavoro a rischio

 

Il tanto temuto passaggio di Telecom alla spagnola Telefonica rischia seriamente di far saltare la bellezza di 16 mila posti di lavoro tra esuberi e licenziamenti. In questi mesi a nulla sono servite le rassicurazioni del managment di Telecom ai sindacati, è più che concreta la possibilità che la nuova compagnia riorganizzi Telecom secondo il modello già applicato a Madrid, con il possibile addio ai call center e la marginalizzazione delle società satellite che si occupano di informatica.

Secondo i dati esposti dalla Cgil, dalla privatizzazione Telecom del 1997 sino ad oggi, il gruppo ha tagliato più di 70 mila posti di lavoro. Uscite che sono state realizzate in gran parte attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, con un costo a carico della collettività tutt’altro che trascurabile. Non resta che attendere poche settimane per l’inevitabile epilogo…