Terremoto, esteso l’accesso ai fondi

I colpi di scena per le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna sembrano non finire mai. Dopo l’amara sorpresa dello Stato che pare volersi prendere tutte le tasse dovute, in barba a sospensioni e dilazioni, dopo il tira e molla dell’Europa sui fondi destinati ai territori del sisma, ora dall’Agenzia delle Entrate arriva una buona notizia: l’accesso al finanziamento per i pagamenti sospesi a causa del terremoto viene esteso anche a lavoratori autonomi, imprenditori agricoli e lavoratori dipendenti.

Il provvedimento arriva a seguito del D.L. n. 194 del 16.11.2012 e del Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 19.11.2012, che hanno allargato la platea dei soggetti che possono accedere al finanziamento, utilizzabile per il pagamento dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria, sospesi a seguito del terremoto del 20 e 29 maggio scorso. Di queste cifre si farà garante lo Stato.

Oltre agli imprenditori delle province di Bologna, Ferrara, Mantova, Modena, Reggio Emilia e Rovigo, avranno accesso ai fondi anche i lavoratori autonomi, gli esercenti attività agricole e i lavoratori dipendenti proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale dichiarata inagibile a seguito del terremoto. Viene così integrato il provvedimento dello scorso 22 ottobre, modificato dal provvedimento del 31 ottobre.

Federalberghi Emilia: lasciateci liberi di fare impresa

di Davide PASSONI

Noi di Infoiva abbiamo tenuto un occhio vigile per tutta l’estate sull’andamento del turismo in Italia. Un’industria dalle enormi potenzialità, fatta quasi solo da piccole e piccolissime imprese e che, in quanto tale, non può che godere di un trattamento di sfavore da parte del governo e del fisco. Avevamo incontrato a luglio il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, e ci eravamo fatti raccontare i primi mesi del 2012 visti dalla parte di chi opera nel campo dell’hospitality. Ora che, come cantavano i Righeira (miti assoluti) “l’estate sta finendo”, facciamo il punto con alcune Federalberghi regionali per capire che stagione si è lasciata alle spalle chi fa dell’accoglienza una professione. Cominciamo da Federalberghi Emilia Romagna e dal suo presidente, Alessandro Giorgetti.

Un primo bilancio a caldo sull’andamento, in Emilia Romagna, della stagione turistica che si sta concludendo.
La stagione è stata difficile, un po’ per tutte le regioni ma, credo, per noi più che per altri per via della comunicazione che è stata fatta sul terremoto di maggio, che ha rallentato le prenotazioni in due mesi cruciali come maggio e giugno. Da quello che si raccontava sui media sembrava che il terremoto avesse investito tutta la regio ma, naturalmente, non era così; da questo è derivata per noi la difficoltà a stare sul mercato e tante vendite non sono andate a buon frutto. Nonostante questo abbiamo mantenuto numeri importanti, un po’ in calo a luglio e ad agosto.

Cifre?
In termini spannometrici, non avendo ancora dati certi e completi, stimo un -10% di presenze e -15% di fatturato come media.

Tanta della vostra clientela storica è straniera: che ne è stato?
Trovo positivo che gli stranieri siano tornati: è sinonimo di un appeal sul mercato internazionale che non abbiamo perso.

E gli italiani?
Abbiamo pagato la crisi che coinvolge il ceto medio, che era la clientela base della nostra zona; impiegati, artigiani, piccoli commercianti hanno subito e subiscono la pressione delle manovre economiche del governo, la riduzione del loro potere d’acquisto e in tanti hanno tagliato le spese superflue, tra cui le vacanze. Non è solo una mia impressione, è un punto di vista suffragato da molte relazioni che vengono dal territorio.

Quali tipologie di strutture hanno privilegiato i turisti? Il piccolo albergatore tipo “Pensione Marisa” riesce ancora a trovare il suo spazio?
La “Pensione Marisa” della situazione lavora perché ha clienti abituali che mantengono nel tempo una relazione di fiducia quasi familiare. Più difficile la situazione di altre realtà, dove magari le persone pretendono di pagare meno degli anni scorsi per avere gli stessi standard di servizio alti che avevano in passato. La qualità va pagata, se non posso mantenere i prezzi non posso dare servizi all’altezza. Spesso, invece, la gente vorrebbe avere i servizi che ha, che so, a Sharm o sull’altra sponda dell’Adriatico, con schiere di camerieri al proprio servizio, ma non si rende conto che là il costo della manodopera è nettamente incomparabile al nostro.
Tornando alla “Pensione Marisa”, il suo rischio è che quando la sua clientela non ci sarà più, sarà fuori mercato. Come Federalberghi stiamo lavorando proprio per dare a questo tipo di imprese gli strumenti per evitare che ciò accada e che possano emergere: investiamo molto sulle capacità delle imprese e degli imprenditori, vogliamo resistere con capacità e passione per andare avanti.

Com’è l’umore dei vostri associati? C’è ottimismo, pessimismo…
Basso, c’è pessimismo perché si sentono compressi da normative e burocrazia, specialmente per quanto riguarda l’obbligo di segnalare all’autorità fiscale i pagamenti in contanti di somme ingenti, le spese per vacanze superiori a 3600 euro e via dicendo. Pressioni e verifiche fiscali stanno minando l’equilibrio dei nostri imprenditori, che già combattono in una stagione difficile come questa. Per fortuna almeno il tempo ci ha assistito, ci ha aiutato, ma il clima di sfiducia nel futuro e le difficoltà di tante imprese a rivedere la propria mission rimangono.

Capitolo Imu. Che impatto ha avuto e avrà sul settore alberghiero regionale?
In alcuni comuni abbiamo scambiato il tetto massimo dell’Imu al 10,6 per mille in cambio del non pagamento della tassa di soggiorno. Capiamo le esigenze di cassa dei comuni e la necessità di rispettare i patti di stabilità, ma vogliamo che i comuni turistici abbiano un trattamento diverso. In questo senso va la nostra alleanza con gli enti turistici per far capire alle istituzioni che il meccanismo va cambiato; pensi che in alcuni casi con il passaggio all’Imu è stato raddoppiato l’importo che si pagava con la vecchia Ici: aspettiamo la seconda rata per capire la mazzata che ci arriverà. Hotel, pensioni eccetera sono come edifici industriali, che danno lavoro e occupazione: perché devono essere tassati così?

Se potesse fare un appello al ministro Gnudi, che cosa gli chiederebbe come priorità per il turismo in Emilia Romagna?
Soprattutto di migliorare la logistica. Qui in regione abbiamo un problema di logistica oggettivo; aeroporti, autostrade, siamo indietro di decenni: il passante di Bologna che da 4 corsie passa a 2, siamo tagliati fuori dalla Tav… Nei Paesi vicini in pochi anni le infrastrutture cambiano il volto di città e regioni, qui non ce la facciamo mai. Sappiamo che alcune volte queste cose non dipendono direttamente dal ministro, così come i fondi che abbiamo chiesto per riqualificare le imprese, vediamo… Poi sarebbe necessario un regolamento diverso, a livello nazionale, sulla tassa di soggiorno. Insomma, logistica, tasse, fondi per la riqualificazione sono
elementi importantissimi per poter competere e restare sul mercato. Su questo vogliamo che si lavori, con basi di programmazioni serie in una nazione che sta ai primi posti nel mondo per patrimonio e potenzialità turistiche: dimostri con i fatti e non con le chiacchiere di essere all’altezza di questo ruolo.

In una parola…
Vogliamo essere liberi di fare impresa.

Terremoto in Emilia, i commercialisti sul differimento degli adempimenti fiscali

Il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili esprime soddisfazione per il testo del Decreto firmato dal Consiglio dei Ministri firmato nello scorso fine settimana, con il quale viene differito il termine di sospensione per l’adempimento degli obblighi tributari al 30 novembre 2012.

Secondo il Consiglio nazionale e il presidente, Claudio Siciliotti, che fin da subito si erano messi in contatto con i colleghi dei territori interessati dall’evento sismico, il testo riconosce almeno in parte le richieste fatte contestualmente alla diffusione della Circolare n. 29/IRDCEC del 2 Luglio 2012, “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell’Emilia”.

Secondo i commercialisti, risulta evidente l’importanza di avere ancora più tempo per potere definire al meglio gli adempimenti tributari da parte dei professionisti e delle aziende coinvolte dal terremoto, per altro così come richiesto a gran voce da tutte le organizzazioni di categoria, ma certo i commercialisti ribadiscono che a tale proroga deve far seguito un ulteriore intervento normativo teso ad adempiere adesigenze di parità di trattamento così come già riportato nella già citata Circolare.

Con riferimento al terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito il territorio della provincia de L’Aquila, il comma 28 dell’art. 33 della legge 12 novembre 2011, n. 183, al fine di consentire il rientro dall’emergenza, ha previsto che la ripresa della riscossione di imposte e contributi avvenisse, senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante il pagamento in centoventi rate mensili di pari importo. L’ammontare dovuto per ciascun tributo o contributo, ovvero per ciascun carico iscritto a ruolo, oggetto delle sospensioni, al netto dei versamenti già eseguiti, è stato inoltre congruamente ridotto. Riduzione che, in passato, è stata peraltro prevista anche per i contribuenti delle province di Catania, Siracusa e Ragusa, colpiti dal sisma del 13 e 16 dicembre 1990.

Essendo la situazione venutasi a creare nelle zone colpite dai terremoti del 20 e 29 maggio 2012 altrettanto grave rispetto a quelle verificatesi in relazione ai precedenti eventi sismici, è evidente la necessità, in applicazione del fondamentale principio di uguaglianza, di introdurre un’analoga disciplina anche con riferimento a quest’ultimo evento calamitoso, nel rispetto ovviamente delle contingenti esigenze di finanza pubblica.

Senza dimenticare, proprio in ossequio al principio di cui sopra, la necessità di valutare una legislazione ad hoc che, nel caso denegato del rinnovarsi di eventi simili, possa essere pienamente ed immediatamente operativa dando certezza ai professionisti ed alle imprese motore della economia italiana.

Laura LESEVRE

Anche i notai in aiuto dell’Emilia Romagna

Tra coloro che si sono attivati da subito in aiuto dell’Emilia Romagna, c’è senz’altro il Consiglio Nazionale del Notariato, che ha costituito un’iniziativa di solidarietà per raccogliere fondi che permettano di accelerare la ripresa delle attività economiche, culturali e scientifiche delle popolazioni vittime del terremoto.

A tal fine, il CNN ha inaugurato, l’8 giugno, il comitato “Notai per l’Emilia Romagna”.
A seconda della cifra raggiunta, si deciderà a quale iniziativa specifica destinarla, e, per far sì che questo nobile progetto abbia esito positivo, è stato aperto presso la Banca Nazionale del Lavoro un conto corrente sul quale potranno essere effettuati i versamenti con le coordinate coordinate Iban IT44 V010 0503 2000 0000 0010 343 specificando la causale “Erogazione liberale a favore del Comitato Notai per l’Emilia Romagna”.

Vera MORETTI

Terremoto, contributi alle aziende che restano in Emilia

La Giunta Emilia-Romagna si muove concretamente per le imprese colpite dal terremoto. Si legge infatti in uno dei due emendamenti, presentati dalla Giunta al nuovo Programma attività produttive 2012-2015 e approvati dalle Commissioni regionali Politiche economiche: “Le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara avranno priorità nella concessione dei contributi alle imprese che confermeranno la loro presenza sul territorio o si insedieranno nelle aree interessate dall’evento sismico“. Insomma: chi resta sarà incentivato per primo.

Il secondo emendamento prevede invece che “l’area vasta delle quattro province colpite dal sisma, sarà destinataria di una peculiare attenzione affinché gli interventi destinati alla zona siano fortemente sinergici e raggiungano la massima efficacia in termini di attrattività e competitività del sistema territoriale“.

Il Programma, che avrà una disponibilità finanziaria di 180 milioni di euro in tre anni, è stato approvato a maggioranza, senza i voti di Lega nord e Movimento 5 stelle.

Int: caro Monti, bene il decreto pro-terremotati ma…

I tributaristi fanno i complimenti a Monti per il decreto in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto ma… con qualche riserva.

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha infatti inviato una nota al premier nella quale plaude alla pubblicazione del decreto a favore delle popolazioni terremotate, ma con la quale al tempo stesso stigmatizza il silenzio sulle proroghe per Imu e modello Unico.

Si legge infatti nella missiva di Alemanno: “… ho preso atto della pubblicazione in G.U. del Decreto in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici e plaudo alla rapidità con cui è stato predisposto, come altri infatti ne avevo chiesto l’assoluta necessità e la priorità rispetto a qualsiasi altro intervento. Detto ciò, mi corre però l’obbligo di ritornare sulla concessione delle proroghe per Imu e modello Unico. Per le nuova imposta si tratterebbe di avere qualche giorno in più (30 giugno anziché il 16) per superare le difficoltà collegate ai nuovi modelli di pagamento ed al fatto che, essendo tutto strettamente collegato ai sistemi informatici, persistono ancora problemi connessi ai nuovi software; per il modello Unico si tratterebbe di concretizzare, con la firma del Decreto, il rinvio dei termini già da tempo annunciato dalla stampa specializzata. Avevo sottolineato con una mia precedente lettera che le proroghe, oltre che necessarie, avrebbero dovuto essere congrue e tempestive e proprio non riesco a comprendere perché non vengano ufficializzate, ritengo che i contribuenti ed i professionisti impegnati nella loro attività di intermediari fiscali meritino maggiore attenzione, se ai cittadini si richiedono sacrifici per superare le difficoltà dello Paese, almeno che lo Stato dia loro certezza normativa e cerchi di contenere quanto più possibile i “disagi burocratici”…“.

Terremoto, il contributo dei consulenti del lavoro

Anche i consulenti del lavoro si mobilitano per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna; il Consiglio nazionale dell’ordine ha infatti avviato un’interlocuzione istituzionale con ministeri ed enti competenti per differire i termini di scadenza per versamenti e adempimenti vari. Al tavolo tecnico parteciperanno anche i dirigenti provinciali coinvolti nel sisma.

La Fondazione Studi ha poi attivato una speciale sezione del sito consulentidellavoro.it dove vengono comunicate tutte le novità riguardanti i provvedimenti relativi al terremoto, mentre l’Enpaci ha messo a disposizione un fondo per sostenere chi ha subito danni. Infine è stato attivato un conto corrente per effettuare donazioni a favore dei terremotati.

Francesca SCARABELLI