Sospesi i versamenti dell’Inps nelle zone terremotate, ma non quelli dell’Irpef

L’Inps ha accolto, con il messaggio 11793 del 12 luglio scorso, alcune indicazioni che il Consiglio Nazionale dell’Ordine aveva fornito alla Direzione Generale, in un apposito tavolo tecnico riunitosi lo scorso mese di giugno alla presenza di una folta rappresentanza dei colleghi dell’Emilia.

Di particolare rilevanza è la conferma sull’effettiva sospensione del versamento delle trattenute previdenziali effettuate ante 20 maggio 2012 e nel periodo dal 20 maggio al 8 giugno. Così come è stata accolta la richiesta di estendere l’applicazione della sospensione dei termini anche a quelle aziende non operanti nei territori terremotati, ma assistite da consulenti del lavoro che hanno lo studio nei territori colpiti dal sisma.

Adesso la speranza è che anche il MEF si adegui in fretta a quella che oramai appare l’unica interpretazione possibile e ridia serenità – anche se con colpevole ritardo – ad un territorio martoriato. Non è facilmente comprensibile come mai una chiara previsione normativa non trovi riscontro in un atto esplicativo della P.A. .  Da qualche parte si adombra l’ipotesi che la motivazione sia da ricercare nei cospicui flussi di cassa che verrebbero a mancare in caso di sospensione. Motivazione a dir poco irricevibile e quindi neanche da commentare. Prosegue intanto la gara di solidarietà per sostenere i consulenti del lavoro che hanno subito danni durante il violento sisma.

Per versare un contributo in favore dei terremotati :

Consulenti del Lavoro per l’Emilia

IBAN: IT33J0569603211000008585X53

Consulenti del lavoro: “Avvertiamo troppo distacco verso le zone terremotate”

Sul quotidiano ‘Italia Oggi‘ arriva l’allarmante denuncia del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. “Il dubbio sorge spontaneo nell’osservare l’atteggiamento governativo nei confronti di imprese e popolazione coinvolti nel disastroso sisma che ha colpito Modena e dintorni. Al di là della denuncia dei ritardi nelle misure di primo intervento, anche nel prosieguo delle necessarie attività normative e amministrative si denota un distacco palese“.

L’esempio più lampante – viene sottolineato – arriva in campo fiscale dove vi è un assordante silenzio da parte del Mef, nonostante le reiterate richieste di chiarimento inviate dai consulenti del lavoro. Non vi è pronunciamento infatti sulla sospensione degli obblighi di versamento delle ritenute, quasi che il terremoto non avesse disastrato un’intera zona e un’intera economia. Senza risposta è rimasta anche la richiesta formulata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro la scorsa settimana”.

Mantova: nuovi finanziamenti per sicurezza e sostenibilità

La Camera di Commercio di Mantova mette a disposizione 150.000 euro di contributi a fondo perduto destinati alle aziende del territorio che decidano di investire in sicurezza e sostenibilità.

Potranno partecipare al bando tutte le aziende iscritte al Registro delle imprese con sede legale o unità operativa in provincia di Mantova, che rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa.

Il bando di finanziamento è esteso anche alle imprese mantovane situate in uno dei comuni delle province limitrofe colpite dal sisma del maggio 2012, che avranno diritto alla priorità nell’assegnazione dei contributi.

Per ricevere il finanziamento occorrerà dimostrare che gli investimenti realizzati con il contributo della Camera di Commercio siano finalizzati alla sostenibilità ambientale e sicurezza sul lavoro. Potranno essere finanziati gli investimenti sostenuti dal 02/01/2012 al 30/11/2012.

Nel dettaglio in materia di sicurezza le PMI potranno beneficiare di contributi per spese sostenute riguardanti:

perizie sulla resistenza ai sismi degli edifici adibiti ad attività di impresa, effettuati da professionisti abilitati, finalizzate, se opportuno e ove necessario, a definire un piano d’intervento sugli immobili per la riduzione dei rischi di danni strutturali da eventi sismici

adeguamento attrezzature e macchinari a requisiti di sicurezza (griglie, schermi di protezione, sistemi di protezione anticaduta, antincendio, antifurto, ecc.)

acquisto attrezzature e macchinari nuovi, dotati delle necessarie certificazioni di prodotto e conformi agli standard di sicurezza previste dalla legge, legati a:

  • attività di produzione, esclusi i trattori per le imprese agricole;
  • attività di logistica, esclusi gli automezzi e mezzi di trasporto su strada;
  • impianti di prevenzione inceni

In materia ambientale invece, l’accesso ai contributi riguarda:

• l’installazione e posa in opera di impianti che riducono, all’interno e all’esterno dell’azienda, l’impatto ambientale del processo produttivo in termini di emissioni d’aria, acqua, rifiuti e rumori

• installazione e posa in opera di tecnologie che favoriscono il risparmio di materie prime o l’utilizzo di materie prime meno inquinanti o sostanze non pericolose, riduzione degli scarti di lavorazione, la trasformazione degli scarti/rifiuti in materie riutilizzabili all’interno del ciclo produttivo

• tecnologie che consentano la riduzione di peso, la multifunzionalità, il riutilizzo degli imballaggi

• interventi di rimozione/smaltimento eternit (esclusi costi per interventi di nuova copertura)

Non sono ammesse nel bando spese per acquisto di beni immobili, IVA e altre imposte e tasse, interventi forniti da imprese con le quali la richiedente abbia rapporti di controllo, di partecipazione finanziaria, o amministratori, consiglieri e rappresentanti legali in comune, spese sostenute “in economia”, con proprio personale aziendale e/o utilizzando mezzi propri, spese di manutenzione ordinaria, riparazioni e altre tipologie di spesa non attinenti alle finalità del bando.

Il contributo riconoscibile è a fondo perduto, pari al 25% delle spese sostenute (al netto dell’IVA) e documentate sino ad un massimo di 5.000 euro per singola misura.

Le domande di contributo devono essere presentate esclusivamente con invio telematico accessibile dal sito www.mn.camcom.gov.it alla sezione Promozione e finanziamenti – Bandi di finanziamento e agevolazioni – Domande telematiche.

La data ultima per la presentazione della domanda è fissata al 10/08/2012 salvo chiusura anticipata del bando per esaurimento dei fondi disponibili .

Terremoto, contributi alle aziende che restano in Emilia

La Giunta Emilia-Romagna si muove concretamente per le imprese colpite dal terremoto. Si legge infatti in uno dei due emendamenti, presentati dalla Giunta al nuovo Programma attività produttive 2012-2015 e approvati dalle Commissioni regionali Politiche economiche: “Le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara avranno priorità nella concessione dei contributi alle imprese che confermeranno la loro presenza sul territorio o si insedieranno nelle aree interessate dall’evento sismico“. Insomma: chi resta sarà incentivato per primo.

Il secondo emendamento prevede invece che “l’area vasta delle quattro province colpite dal sisma, sarà destinataria di una peculiare attenzione affinché gli interventi destinati alla zona siano fortemente sinergici e raggiungano la massima efficacia in termini di attrattività e competitività del sistema territoriale“.

Il Programma, che avrà una disponibilità finanziaria di 180 milioni di euro in tre anni, è stato approvato a maggioranza, senza i voti di Lega nord e Movimento 5 stelle.

Int: caro Monti, bene il decreto pro-terremotati ma…

I tributaristi fanno i complimenti a Monti per il decreto in favore delle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto ma… con qualche riserva.

Il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno, ha infatti inviato una nota al premier nella quale plaude alla pubblicazione del decreto a favore delle popolazioni terremotate, ma con la quale al tempo stesso stigmatizza il silenzio sulle proroghe per Imu e modello Unico.

Si legge infatti nella missiva di Alemanno: “… ho preso atto della pubblicazione in G.U. del Decreto in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici e plaudo alla rapidità con cui è stato predisposto, come altri infatti ne avevo chiesto l’assoluta necessità e la priorità rispetto a qualsiasi altro intervento. Detto ciò, mi corre però l’obbligo di ritornare sulla concessione delle proroghe per Imu e modello Unico. Per le nuova imposta si tratterebbe di avere qualche giorno in più (30 giugno anziché il 16) per superare le difficoltà collegate ai nuovi modelli di pagamento ed al fatto che, essendo tutto strettamente collegato ai sistemi informatici, persistono ancora problemi connessi ai nuovi software; per il modello Unico si tratterebbe di concretizzare, con la firma del Decreto, il rinvio dei termini già da tempo annunciato dalla stampa specializzata. Avevo sottolineato con una mia precedente lettera che le proroghe, oltre che necessarie, avrebbero dovuto essere congrue e tempestive e proprio non riesco a comprendere perché non vengano ufficializzate, ritengo che i contribuenti ed i professionisti impegnati nella loro attività di intermediari fiscali meritino maggiore attenzione, se ai cittadini si richiedono sacrifici per superare le difficoltà dello Paese, almeno che lo Stato dia loro certezza normativa e cerchi di contenere quanto più possibile i “disagi burocratici”…“.

Terremoto, il contributo dei consulenti del lavoro

Anche i consulenti del lavoro si mobilitano per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna; il Consiglio nazionale dell’ordine ha infatti avviato un’interlocuzione istituzionale con ministeri ed enti competenti per differire i termini di scadenza per versamenti e adempimenti vari. Al tavolo tecnico parteciperanno anche i dirigenti provinciali coinvolti nel sisma.

La Fondazione Studi ha poi attivato una speciale sezione del sito consulentidellavoro.it dove vengono comunicate tutte le novità riguardanti i provvedimenti relativi al terremoto, mentre l’Enpaci ha messo a disposizione un fondo per sostenere chi ha subito danni. Infine è stato attivato un conto corrente per effettuare donazioni a favore dei terremotati.

Francesca SCARABELLI

Terremoto, industrie ferme per 6 mesi

Il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi fa un bilancio dei disastri provocati dal terremoto in Emilia e lancia l’allarme produttività. Il numero uno di viale dell’Astronomia non è per nulla sereno: “Si teme, e credo sia abbastanza vicino alla realtà, che ci sia uno stop produttivo di almeno 4-6 mesi“. E aggiunge: “Nell’area si produce un po’ di più dell’1% del nostro Pil, rischiamo qualche frazione di punto di Pil soltanto a causa del terremoto“.

Una prospettiva che era già abbastanza evidente dopo i primi giorni, quando Squinzi – con i distretti della ceramica, del biomedicale, dell’agroalimentare e della meccanica messi in ginocchio – parlava di 3-4 mesi di stop. Ora, a distanza di altri giorni, con le scosse che non si fermano e con le prospettive dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che non lasciano ben sperare, i tempi per Squinzi si dilatano.

Terremoto in Emilia: nuove scosse nella notte, si contano i danni

 

A due giorni dal tragico terremoto in Emilia la terra non smette di tremare: sono state 29 le scosse che solo questa notte non hanno fatto riposare gli sfollati del modenese ed un’altra, meno forte ma ugualmente preoccupante, è stata avvertita alle 5:16 di questa mattina al largo delle coste campane e lucane, nel golfo di Policastro. Secondo i sismologi si tratta di un movimento situato a 8,7 km di profondità, il cui epicentro si trova in prossimità dei comuni salernitani di Ispani, San Giovanni a Piro e Sapri, e di quello potentino di Maratea.

Ma torniamo all’Emilia, perché è nei the days after che si comincia a fare la conta dei danni.

Grave il conto delle vittime, arrivate a 17 dopo il ritrovamento dell’ultimo disperso nella giornata di ieri con un debito da parte della classe operaia assolutamente ingente: delle persone che non ce l’hanno fatta, 14 sono operai e imprenditori.

Gravi i danni anche nel settore economico, soprattutto per quanto riguarda i comparti agricolo e biomedico.

E’ in Emilia, infatti, che si addensa la più alta concentrazione di fabbriche biomediche d’Italia, per giunta specializzate nel fornire supporto e farmaci ai malati in dialisi.

Ingenti sono anche i danni registrati nelle cantine emiliane: dati ufficiali dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna parlano di 15 milioni di euro persi dopo il terremoto del 20 maggio e del 29 maggio. Le zone maggiormente colpite sono state le province di Modena, Ferrara e più marginalmente Bologna e Reggio Emilia.

Il Consiglio dei ministri ha deciso di varare una serie di misure d’emergenza, queste:

  • il rinvio a settembre dei versamenti fiscali ed il differimento fino al 31 dicembre dei termini processuali e delle rate dei mutui bancari. Lo ha annunciato il viceministro all’Economia, Vittorio Grilli, nel corso del  question time, ricordando che non si tratta di materia su cui sia possibile intervenire con decreto del Mef. I versamenti sospesi fino al 30 settembre, ha proseguito Grilli, riguardano “sostanzialmente tutti i contributi: Irpef, Ires, Iva, Irap, Addizionali Irpef regionali e comunali e Imu”;
  • l’aumento di 2 centesimi dell’accisa su tutti i carburanti, benzina e gasolio, così da far fronte all’emergenza terremoto che dovrebbe scattare immediatamente, dalla mezzanotte di oggi, raggiungendo un indotto stimato per circa 500 milioni. Serviranno alla ricostruzione post-sisma.
  • Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, poi, ha chiesto all’Unione Petrolifera di valutare l’opportunità di ridurre il prezzo industriale dei carburanti (al netto delle imposte) per contribuire a farsi carico dell’aumento dell’accisa deciso dal Governo per finanziare l’emergenza terremoto in Emilia-Romagna. L’aumento durerà “fino al 31 dicembre 2012”, secondo quanto ha annunciato il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, nel corso del question time;
  • la deroga al patto di stabilità per i Comuni;
  • uno stanziamento di 2 milioni di euro ”a favore delle Camere di commercio di Modena, Bologna, Ferrara e Mantova da destinare a iniziative di supporto alle imprese locali”. Lo si legge in una nota di Unioncamere in cui si spiega che l’intervento ”si articola in tre linee d’azione”.

Inoltre, al presidente Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere, è stato dato ”il compito di approfondire con il ministero dello Sviluppo economico la possibilità di istituire una sezione speciale del sistema camerale all’interno del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, dedicata alle calamità naturali”. Le risorse saranno destinate ”ad interventi di cogaranzia e di controgaranzia del Fondo, in collaborazione con il sistema dei Confidi, per facilitare l’accesso al credito delle Pmi colpite da calamità naturali”.

Speriamo che i provvedimenti e le riforme non siano un altro strattone ad un’Italia già sufficientemente scossa. In tutto questo, la parata del 2 Giugno si farà.

 

Paola PERFETTI

Terremoto, in ginocchio l’economia emiliana

Il terremoto piega le vite, piega i paesi dell’Emilia e piega l’economia. Non li spezza, ma li piega eccome. E con loro, l’intera economia nazionale. Lo ha confermato il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “Ho letto anch’io sui giornali di oggi che nella zona dove è localizzato l’epicentro si produce circa l’1% del Pil del nostro Paese. E’ chiaro che in quest’area probabilmente assisteremo ad un fermo delle attività produttive di alcuni mesi. Credo che indicare tre-quattro mesi non sia lontano dalla realtà“. Ovvero, una catastrofe. I distretti colpiti sono quelli dell’eccellenza italiana: meccanica, biomedicale, ceramica, agroalimentare.

Quest’ultimo è stato travolto, dai caseifici agli stabilimenti di lavorazione della frutta, dalle cantine alle acetaie dell’aceto balsamico ai magazzini di stagionatura di Grana e Parmigiano: Coldiretti ha stilato la mappa del disastro. Cinquecento milioni di danni provocati dal terremoto tra le province di Modena, Ferrara, Piacenza, Mantova e Bologna; senza dimenticare Rovigo e Reggio Emilia.

Oltre ai tristemente noti capannoni, sono crollate anche case rurali, stalle, fienili, sono andati distrutti macchinari e sono morti centinaia di animali. Un distretto dove si produce oltre il 10% del Pil agricolo e da dove partono verso l’Italia e il mondo le più eccelse produzioni agroalimentari nazionali, dal Parmigiano Reggiano all’aceto balsamico di Modena, dal prosciutto di Parma al Lambrusco.

Ferme le attività di cantine e macelli dove si ottiene la materia prima per il prosciutto di Parma e l’aceto balsamico per il quale, secondo Coldiretti, si stimano danni per 15 milioni mentre sono circa 1 milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano cadute a terra dopo le scosse di martedì.

Coldiretti è poi entrata nelle varie realtà industriali. Nell’azienda di Mauro Galavotti sono collassati i magazzini di fieno con impianto fotovoltaico, i centri aziendali sono lesionati e sono in crisi gli animali nella stalla con le mucche che producono latte per il Parmigiano. A Mirandola nella stalla di Davide Pinchelli sono crollati i centri aziendali. Crollati capannoni, fienili e magazzini nell’allevamento di Alessandro Truzzi a Novi di Modena. i mangimi sono sepolti dalle macerie e le bestie rischiano di morire di fame.

E avanti così, con il settore dell’agriturismo sfregiato nel Mantovano: ‘Zibramonda’ di Quistello, ‘Corte Guantara’ di San Giovanni del Dosso, ‘Rocchetta’ di Moglia sono in ginocchio. In quest’ultimo è crollata la stalla vecchia mentre quella nuova ha avuto danni che hanno costretto i titolari a spostare i 15 cavalli che vengono usati per l’ippoterapia.

Ma non basta. Secondo Coldiretti, il terremoto ha provocato anche un rischio idrogeologico nei territori colpiti con danni agli impianti idraulici e frane che pregiudicano il regolare deflusso delle acque. Conseguenza: sospeso il servizio di irrigazione per un’area della provincia modenese di 26mila ettari, che va da Novi di Modena a Carpi, Campogalliano e Soliera. Un territorio dove forte è la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e numerose risaie. Ossia: la morte dell’agricoltura.

E a tutta questa gente interessa capire di chi è la colpa se cadono i capannoni? Interessa solo superare lo choc, rimboccarsi le maniche e sperare che lo stato non la lasci sola. Scusate se è poco.

Terremoto Emilia: nuove scosse, anche alla benzina

 

Sembra una beffa, ma il sole splende sereno sopra le tendopoli dell’Emilia Romagna nella prima notte dopo il grande, doppio terremoto di ieri che ha fatto 16 vittime, ancora 1 disperso, 8mila sfollati, ben l’80% delle aziende del territorio distrutte. A farne le spese, infatti, sono stati soprattuto gli operai e gli imprenditori della zona, e le polemiche non sono mancate sulla pelle dei morti.

Ma com’è andata questa prima notte fuori casa per le 6mila persone coinvolte, che si sono andate ad aggiungere alle 4mila già segnate dal sisma del 20 maggio?

Neppure le tenebre  hanno lasciato un po’ di riposo e di sollievo alle genti del modenese. Solo dalla mezzanotte alle 6.30 di questa mattina le scosse registrate sono state 50, di cui la più forte, quindi avvertibile anche dalle popolazioni terremotate, è arrivata alle 3:54 di oggi: aveva magnitudo 3.4 ed il suo epicentro è stato in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro arrivando gino al mantovano, a San Giovanni del Dosso. Altre 10 si sono succedute fino alle 8 di oggi. In totale, 60 scosse. 

Migliaia gli sfollati, ancora una persona dispersa sotto i ruderi di quelli che erano i centri produttivi di un terra considerata da tutti pianeggiante e tranquilla. Si tratta di un operaio dell’azienda Haematronic di Medolla, il cui crollo di 24 ore fa aveva già registrato 3 vittime.

Una buona notizia, per fortuna, arriva dalle fonti del Vigili del Fuoco, che fanno sapere di aver estratto viva la donna di 65 anni rimasta sepolta dopo il crollo della palazzina di quattro piani nel centro storico di Cavezzo, uno dei borghi più colpiti. La signora era rientrata nella sua casa di via Primo Maggio per prendere con sé alcuni indumenti intorno alle 9 del mattino di ieri. Poi il boato e il crollo: il palazzo si è sbriciolato ma lei è riuscita a proteggersi con la spalliera del letto. In questo momento si trova ricoverata all’ospedale di Modena.

Un’altra persona, invece, è stata recuperata esanime ieri sera.

Oggi arriveranno anche i provvedimenti del Consiglio dei Ministri: si ipotizza un aumento delle accise sulla benzina per implementare gli aiuti alle popolazioni. Il governo, inoltre, vuole chiedere all’Europa di non conteggiare le spese per il sisma nel patto di stabilità.