Niente Irap in Alto Adige

 

L’Alto Adige rilancia l’economia e lo fa grazie all’approvazione da parte della Giunta provinciale dell’azzeramento dell’Irap per i primi cinque anni. La misura, contro l’aliquota ordinaria a livello statale pari al 3,9%, verrà presa a favore di quelle aziende che sceglieranno la provincia di Bolzano come sede di insediamento e sviluppo del proprio business.

Tale decisione, presentata dall’assessore provinciale all’Economia Thomas Widmann, intende stimolare lo sviluppo, le nuove attività economiche del territorio noto per essere all’avanguardia nel settore green ed estremamente attivo nel settore delle start-up, nonché rafforzare la localizzazione economica e dare impulso all’occupazione.

Ma quella dell’azzeramento dell’Irap non è l’unica decisione chiave approvata. È stato infatti varato il piano d’azione 2013-2015 per lo “sviluppo della ricerca tecnologica”, progetto che prevede lo stanziamento di 22 milioni di euro destinati a coprire i costi di laboratori, attrezzature ma anche di ricercatori e personale che saranno impiegati nel Parco Tecnologico locale, attualmente in fase di costruzione alle porte di Bolzano, che sarà dedicato alle aree: energia, tecnologie alpine e tecnologie agro-alimentari.

La Giunta ha inoltre approvato la concessione di contributi biennali al canone di locazione di immobili con l’obiettivo di sostenere la crescita imprenditoriale. Tale agevolazione nei confronti di nuove imprese prevede un contributo biennale per l’affitto dell’immobile che non può superare i parametri massimi dell’equo canone. Il contributo arriva fino al 75% del canone il primo anno e, al 50% il secondo, a patto che le aziende dimostrino l’assunzione di almeno quattro dipendenti. E infine misure a favore dell’export attraverso nuovi contributi destinati all’internazionalizzazione e l’istituzione di un fondo di 5 milioni di euro che può offrire garanzie per capitali sino a 50 milioni di euro. 

Commenta l’assessore Widmann: «L’Alto Adige vuole essere competitivo a livello nazionale e internazionale. Ecco perché abbiamo adottato una politica incentivante nei confronti di aziende motivate a investire nel nostro territorio. Ci attendiamo che le considerevoli facilitazioni che la Provincia ha inteso accordare in un momento come quello attuale, che pure non è privo di difficoltà, si rivelino un formidabile motore di attrazione di opportunità per lo sviluppo economico di questa regione».

«Elevati standard di qualità della vita e del fare impresa, geografia strategica quale ponte commerciale verso l’import-export, plurilinguismo, una green economy diffusa, burocrazia ridotta e stabilità politica sono elementi distintivi dell’Alto Adige. La nostra agenzia si mette al servizio di tutte le imprese con un pacchetto di incentivi e consulenze. Oggi insediarsi in provincia di Bolzano è più semplice e costituisce una possibile via di rilancio per tante imprese» , ha concluso Ulrich Stofner, Direttore BLS.

Giulia DONDONI

Il turismo “energia verde” dell’Alto Adige

 

Non di soli formaggi, pascoli, e turismo vive l’Alto Adige. O meglio, dal turismo al “green” il passo per le piccole imprese della Provincia Autonoma di Bolzano è breve, anzi, è supportato felicemente da BLS.

I più assidui lettori di Infoiva ricorderanno della presentazione che facemmo qualche mese fa di questa interessante società provinciale nata nel 2009 con lo scopo di comunicare e valorizzare le tante opportunità dell’Alto Adige come meta imprenditoriale da parte di piccole/medie aziende e start-up ed offre un onorevole servizio di supporto alle imprese nella fase di ingresso nel sistema lavoro, ponendosi come intermediario veloce ed efficace tra imprese, uffici dell’amministrazione e istituzioni.

Oggi, e in attesa dell’evento del prossimo 24 luglio dal titolo “Alto Adige, Green Region d’Italia: un laboratorio per l’Europa”, siamo tornati da Ulrich StofnerDirettore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, per appurare lo stato di salute di questo esempio di buona operosità italiana.

Il fantasma della spending review è una minaccia oppure no?

Direttore, da un anno a questa parte avete assistito alla nascita di nuove start-up? E se sì, in quale settore?
Aziende e persone che guardano all’Alto Adige come meta interessante per dare avvio ad un progetto d’impresa entrano costantemente in contatto con noi. Nel corso del 2011 la nostra struttura ha fornito assistenza a oltre 350 aziende. Con una buona parte di esse sono stati instaurati contatti stabili e regolari. In questi primi 6 mesi del 2012 abbiamo rafforzato alcuni canali ed iniziative di contatto ed approfondimento e contiamo di poter annunciare nuovi insediamenti entro l’anno. Ad oggi si sono localizzate in Alto Adige, attraverso il dialogo con noi e le altre organizzazioni locali pubbliche e private, 18 aziende. Per fare degli esempi si sono spostati qui lo specialista nella costruzione di cantine “Bürkle Kellerbau” e una filiale del portale di prenotazioni web “booking.com” e poi importanti insediamenti nel settore cinematografico.

L’imminente costruzione del Parco Tecnologico, operativo dall’autunno 2014, rappresenterà di sicuro un’ulteriore leva di attrazione. BLS è già attiva nel promuovere opportunità di business all’interno di questa struttura. E’ già possibile infatti prenotare uno spazio “su misura” poiché l’edificazione avverrà per moduli calibrati in base alle esigenze delle singole aziende. Oltre al dialogo multidisciplinare con altri soggetti di ricerca, sviluppo e commercio, all’interno dell’edificio saranno messe in atto soluzioni integrate per un eccellente ambiente lavorativo. Sono previsti servizi utili in grado di migliorare la qualità della vita durante l’orario d’ufficio come: asili, aree relax, superfici verdi e un’ampia offerta sportiva e culturale.

Chi parla di Alto Adige pensa subito alle imprese legate al settore del turismo. Ci sono, al contrario, dei nuovi business su cui puntare?
Assolutamente sì, parlo in particolare del settore delle energie rinnovabili, un comparto che vede l’Alto Adige ai primi posti per occupazione e vivacità imprenditoriale ma soprattutto per attenzione e sensibilità ambientale diffusa. Non a caso si può definire l’Alto Adige “Green Region d’Italia” poiché qui esiste una vera e propria sensibilità “verde” che va ad influire a livello locale in tutti i settori: dall’economia allo sviluppo alla mobilità, dal turismo, alla percettibilità privata dei singoli cittadini. Questo modello è sostenuto concretamente dalle numerose imprese green presenti in provincia di Bolzano e dall’amministrazione locale, che ha fatto della filosofia di attenzione all’ambiente l’asse portante della propria politica di gestione del territorio, rendendo disponibili sostegni, economici e non, a tutti gli attori che promuovono un’economia e uno stile di vita sostenibili, ecologici e a basso impatto.

In questo senso, il mercato delle energie rinnovabili è ancora un ambito da sfruttare in una regione come la vostra?
Ora più che mai. Il mondo delle rinnovabili è sul nostro territorio sempre attivo e in salute poiché non strettamente collegato ad incentivi a livello governativo ma radicato ad un territorio che per vocazione ha scelto la strada del rispetto dell’ambiente. Già oggi in Alto Adige sono quasi 500, poco meno di una ogni mille abitanti, le imprese attive nei settori dell’energia rinnovabile, del risparmio energetico e affini. Un dato importante che ci informa di come la tutela del territorio si stia anche trasformando in business; un vero e proprio settore economico che in parte affianca e in parte si sovrappone a turismo e artigianato, da sempre i due motori del PIL altoatesino.

Quali sono le sue considerazioni rispetto alla querelle sulla spending review?
L’Alto Adige è un buon esempio di come l’autonomia possa essere sinonimo di efficienza e buona gestione delle risorse anche in tempi non sospetti di “spending review”. Sarebbe bello che le competenze e le eccellenze di un territorio non venissero messe sotto pressione ma anzi liberate da lacci e vincoli burocratici. Molti imprenditori riconoscono che da noi i vincoli sono minori e la pubblica amministrazione vicina.

E dunque, attendiamo con piacevole trepidazione l’incontro del prossimo 24 luglio, che si terrà all’Eurac di Bolzano alla presenza di Luis Durnwalder, Presidente della Giunta della Provincia Autonoma di Bolzano, Thomas Widmann, Assessore all’artigianato, industria, commercio, mobilità e personale, Ulrich Stofner, Direttore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, e Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare per fare il punto sulla situazione in termini di impegno, risultati, eccellenze nel campo della sostenibilità ambientale, energie rinnovabili, efficienza energetica, innovazione tecnologica e di servizio ed edilizia sostenibile.

Per una volta essere al verde non sarà un difetto, anzi!

 

Paola PERFETTI

Bolzano: nuova legge per i comparti economici

La prevista riforma dell’incentivazione dell’economia e la legge omnibus di adeguamento delle leggi provinciali riferite ai vari settori economici sono stati i temi al centro del recente colloquio dell’assessore provinciale Thomas Widmann con il presidente ed il direttore dell’Apa Gert Lanz e Thomas Pardeller.

Per favorire lo sviluppo dell’economia altoatesina e della sua concorrenzialità viene attualmente testata la legge di riforma dell’incentivazione dei comparti economici. L’obiettivo, come ha sottolineato l’assessore Widmann nel corso del colloquio con i veritici dell’Apa è quello di giungere a definire programmi di finanziamento chiari e precisi.

Parlando della prevista legge omnibus per la modifica di varie leggi provinciali riferite all’economia, i rappresentanti dell’Apa hanno fatto presente la necessità che in sede di modifica della legge sull’artigianato vengano introdotti adeguamenti alle normative statali ed europee.

Fonte: altoadige.gelocal.it