Contraffazione, arriva il bollino

La lotta alla contraffazione è una delle priorità per chi ama e difende il made in Italy. Ecco perché è nata l’idea di “TF – Traceability and Fashion“, progetto promosso da Unioncamere-Unionfiliere presentato a Berlino nel corso di un evento organizzato dalla Camera di commercio italiana per la Germania; un marchio per garantire ai consumatori trasparenza nella catena di produzione del tessile e per valorizzare i prodotti tessili genuinamente italiani. Dopo Mosca, è toccato alla capitale tedesca presentare l’iniziativa, nata in Italia nel 2009 con l’obiettivo di garantire ai consumatori la massima trasparenza nella catena di produzione del tessile e valorizzare i prodotti di abbigliamento italiani.

Il progetto consiste in una certificazione volontaria rilasciata dalle Camere di commercio, al termine di un controllo su tutte le tappe di produzione di tessuti, capi d’abbigliamento, accessori e pelletteria. Un’etichetta che consente di certificare l’origine del prodotto e i luoghi delle fasi del processo produttivo e di valorizzare fattori come la responsabilità sociale d’impresa, l’eticità, la sostenibilità ambientale e la salubrità dei capi di moda.

Alemanno: necessari interventi sulla Spesa Pubblica

di Alessia CASIRAGHI

I tributaristi d’Italia dicono sì alla nuova manovra economica, ma sollecitano l’intervento più che mai necessario sulla spesa pubblica. Riccardo Alemanno, Presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi ha riaffermato la necessità di seguire la strada indicata da Monti, data la situazione di emergenza in cui versa l’Italia, ma ha ricordato anche che per il futuro sono più che obbligatori interventi mirati sulla spesa pubblica e sulle singole problematiche. “Condividere la manovra economica è quasi obbligatorio date le ragioni di urgenza ed inderogabilità di interventi forti e di immediata efficacia – afferma Alemanno – ma ciò porterebbe a non raggiungere gli obiettivi come è avvenuto per le tante (troppe) manovre dell’estate e dell’autunno”.

Per l’INT sono necessari interventi mirati nel settore fiscale, come l’ immediata revisione delle norme relative alla comunicazione delle operazioni IVA , il cosiddetto spesometro. I tributaristi auspicano la completa revisione della normativa alla luce dell’ulteriore abbassamento dell’uso di contante per i pagamenti (da 2.500 a 1.000 euro). Come? Reintroducendo al posto delle comunicazioni, gli elenchi clienti e fornitori contenenti le operazioni anche nei confronti dei privati

Il divieto di uso del contante oltre la soglia dei 1.000 euro rende inutile la comunicazione di operazioni non fatturate superiori a 3.600 euro. Allo stesso modo la tracciabilità di tutti i pagamenti superiori, anche per le operazioni fatturate, dovrebbe rendere inutile la comunicazione delle singole operazioni fatturate superiori ai 3.000 euro.

Ai fini della lotta all’evasione, secondo l’INT sarebbe molto più utile e quindi necessario conoscere la totalità delle spese sostenute anche dai privati. Per le imprese dovrebbe essere istituito un primo controllo incrociato automatizzato, che si avvalga della trasmissione telematica dei dati e degli importi fatturati.

Alemanno invierà nei prossimi giorni una nota al Ministero dell’Economia e delle Finanze che affronti il problema delle comunicazioni delle singole operazioni: “la comunicazione di singole operazioni, già difficoltosa per gli importi superiori ai 25.000 euro previsti per il 2010, sarebbe molto più complessa per gli importi ridotti a 3.000 per il 2011 soprattutto per le aziende non strutturate” ribadisce il Presidente. Che conclude “Sarebbe auspicabile che tutti commercialisti, tributaristi, consulenti del lavoro, e revisori facessero sentire la loro voce in un solo senso senza strumentalizzazioni per una efficace semplificazione senza volere impedire l’utilizzo di strumenti utili per la giusta lotta all’evasione“.