Contributi a fondo perduto e finanziamenti Pnrr, prorogata la domanda al 31 maggio

È stato prorogato il termine per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr). La nuova scadenza delle istanze di finanziamento è fisata al 31 maggio 2022. In particolare, risultano ancora ampiamente disponibili le risorse destinate ai nuovi strumenti del Fondo 394 per le tre tipologie di aiuti alle piccole e medie imprese (Pmi).

Contributi a fondo perduto e finanziamenti per le piccole e medie imprese: per cosa si possono richiedere?

Nell’ambito della concessione di contributi a fondo perduto e finanziamenti del Pnrr, sono previste tre tipologie di strumenti dedicati in via esclusiva alle piccole e medie imprese:

  • transizione ecologica e digitale delle Pmi a vocazione internazionale;
  • partecipazione delle piccole e medie imprese alle fiere e alle mostre internazionali, svolte anche in Italia, e le missioni di sistema;
  • sviluppo dell’e-commerce delle Pmi nei paesi esteri (commercio elettronico).

Le piccole e medie imprese interessate possono presentare una sola istanza per la richiesta dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti con i fondi del Pnrr.

Contributi e finanziamenti per la transizione digitale ed economica delle Pmi: come funziona?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti rientranti nella transizione ecologica e digitale sono destinati a investimenti nelle tecnologie e nelle produzioni sostenibili delle Pmi. Si possono finanziare progetti fino a 300 mila euro con durata di 6 anni e 2 di pre-ammortamento purché l’importo non superi il 25% dei ricavi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati. La quota massima del contributo a fondo perduto è fissato al 40% per le piccole e medie imprese con sede nel Sud Italia e del 25% per le restanti Pmi.

Contributi e finanziamenti per la partecipazione delle Pmi a fiere e mostre: in cosa consistono?

I contributi a fondo perduto e i finanziamenti per la partecipazione delle Pmi a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, permettono:

  • il tasso agevolato per progetti relativi a ogni singolo evento fino a 150 mila euro, con durata di 4 anni di cui uno di pre-ammortamento;
  • la quota del contributo a fondo perduto del 40% (Pmi del Sud Italia) o del 25% (le restanti imprese) purché l’importo del progetto non superi il 15% dei ricavi dell’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa.

Finanziamenti e contributi per lo sviluppo del commercio elettronico delle Pmi: quali aiuti alle imprese?

Per i finanziamenti e i contributi a fondo perduto delle Pmi relativi allo sviluppo del commercio elettronico si aiutano le imprese nei progetti della creazione o miglioramento delle piattaforme di e-commerce (anche sviluppate da terzi). Le condizioni degli aiuti prevedono:

  • contributi a fondo perduto fino al 40% (imprese del Sud Italia) o del 25% per le restanti imprese;
  • finanziamenti a tasso agevolato rimborsabili in 4 ani di cui 1 di pre-ammortamento.

L’importo minimo dei progetti delle Pmi è di 10 mila euro, i massimali sono invece fissati in:

  • 300 mila euro per una piattaforma e-commerce propria (e fino a non più del 15% dei ricavi degli ultimi due bilanci);
  • 200 mila euro per una piattaforma e-commerce di terzi (nel limite del 15% dei ricavi medi degli ultimi due bilanci approvati).

Contributi a fondo perduto Pmi transizione ecologica e digitale: come si presenta la domanda?

Per la presentazione della domanda di contributi a fondo perduto o di finanziamento è necessario consultare l’area personale del portale Simest. Ciascuna piccola e media impresa può presentare una sola domanda di finanziamento. Sul portale sono presenti tre fac simile di istanza, una per ogni ambito di richiesta di contributo a fondo perduto e finanziamento. Dall’area personale è possibile verificare il possesso dei requisiti richiesti.

Contributi a fondo perduto in arrivo per 6 miliardi: per quali imprese?

In arrivo per le imprese nuovi contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato. Gli ambiti di finanziamento dei fondi saranno le infrastrutture, l’internazionalizzazione e l’export. Il totale delle risorse che verranno messe a disposizione nelle prossime settimane dal governo è pari a 6 miliardi di euro. A parlarne è stata Maria Stella Gelmini, attuale ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie.

Nuovi contributi a fondo perduto alle imprese: come saranno distribuite le risorse?

Le risorse che saranno messe in campo a favore delle imprese come contributi a fondo perduto e finanziamenti saranno pari a 6 miliardi di euro. Nei prossimi Consigli dei ministri, secondo quanto ha dichiarato Maria Stella Gelmini, verranno programmati fondi per due miliardi di euro a favore delle infrastrutture. I restanti quattro miliardi di euro andranno agli investimenti privati per sostenere le imprese. È prevista l’istituzione di un fondo per l’internazionalizzazione delle imprese e di un fondo extra per l’export.

Contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese: le novità della legge di Bilancio 2022

Sul fronte dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (Pmi), la legge di Bilancio 2022 aveva già confermato l’erogazione dei fondi Simest fino al 2026. Per l’anno in corso, i finanziamenti da confermare saranno quelli già elargiti alle Pmi nell’ambito della transizione ecologica e digitale, della partecipazione a fiere e allo sviluppo del commercio elettronico. Tutti i contributi hanno come finalità principale quella dell’orizzonte internazionale delle imprese. La legge di Bilancio 2022, per le tre finalità, aveva già assegnato risorse per 1,5 miliardi per ciascun anno fino al 2026.

Contributi a fondo perduto Pmi: le tre misure di intervento su transizione ecologica e digitale, fiere e commercio elettronico

I tre ambiti confermati anche per il 2022 per i contributi a fondo perduto delle imprese riguardano:

  • la transizione ecologica e digitale delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale;
  • il partecipare a fiere e mostre internazionali, svolte anche in Italia, e le missioni di sistema;
  • il portare a termine progetti relativi al commercio elettronico delle piccole e medie imprese nei Paesi esteri.

Contributi a fondo perduto alle Pmi: a quali finalità andranno nel 2022?

Tuttavia, il governo sta ragionando per includere altri ambiti di intervento dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti alle imprese. In particolare, i settori di intervento potrebbero tornare a essere sette, comprendendo globalmente:

  • partecipare a fiere internazionali delle imprese;
  • inserimento delle Pmi nei mercati esteri;
  • acquisizione di sevizi di export manager;
  • sviluppo di progetti nel settore del commercio elettronico;
  • ottenere l’assistenza tecnica all’estero;
  • patrimonializzazione delle piccole e medie imprese;
  • svolgimento di studi di fattibilità.

Come verranno distribuiti i fondi per l’internazionalizzazione delle imprese nel 2022

La gestione dei contributi a fondo perduto per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese verrà affidata, come nel 2021, al Simest. Il fondo aveva già ottenuto il rifinanziamento delle risorse con il decreto legge numero 121 dello scorso anno che prevedeva nuovi finanziamenti per 1,2 miliardi di euro a beneficio del Fondo 394. Simest gestisce le risorse attraverso due canali, ovvero i finanziamenti a tasso agevolato e i contributi a fondo perduto. I due strumenti rimarranno invariati nel corso del 2022.

Banda larga: i contributi alle Pmi italiane per la transizione digitale

In tutto un miliardo di euro andranno alle piccole e medie imprese italiane per la banda larga e per il digitale dai fondi europei. Lo stanziamento arriva dalla Commissione europea che scommette sulle nuove tecnologie e sulla connettività sicura e innovativa per far crescere la digitalizzazione delle imprese. Si tratta pertanto di contributi che le piccole e medie imprese potranno utilizzare nell’ambito dei programmi di assegnazione delle risorse provenienti da Bruxelles.

Connettività a banda larga, le piccole e medie imprese possono beneficiare di 610 milioni di euro

Le piccole e medie imprese italiane hanno a disposizione fondi per 610 milioni di euro per la connettività sicura e veloce. Si tratta di un regime di buoni o di voucher con il quale le Pmi italiane possono accedere ai servizi offerti da provider nel campo della connettività a internet. Le risorse verranno distribuite anche con l’obiettivo di limitare le distorsioni della concorrenza. I fondi si collegano nel programma europeo “Mce – Settore digitale” che specifica gli obiettivi della Commissione europea nel campo della connettività digitale. Il periodo di riferimento della programmazione riguarda i prossimi tre anni (2021-2023). La connettività stabile e veloce è, peraltro, uno dei servizi fondamentali per accedere ad altri strumenti sui quali la Commissione europea punta per accrescere la digitalizzazione delle Pmi, ovvero i servizi in cloud.

Requisiti delle Pmi per la richiesta dei bonus per la banda larga

La richiesta dei bonus (o dei voucher) per i servizi di connettività veloce e stabile potrà essere presentata dalle piccole e medie imprese nel limite delle risorse stanziate. Gli abbonamenti che potranno essere oggetto di bonus sono quelli relativi ai servizi di connettività a banda larga con la garanzia di una velocità minima di download che sia di almeno 30 migabit per secondo (mbps).

Connessioni a banda larga per le Pmi italiane: gli obiettivi della misura

I bonus per le connessioni a banda larga delle piccole e medie imprese italiane rientrano nel generale obiettivo di accrescere la digitalizzazione delle realtà aziendali. Questo obiettivo è una delle priorità per giungere alla transizione digitale che si ritrova sia nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) che in numerosi programmi del nuovo settennato europeo (2021-2027). Insieme alla digitalizzazione, le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate dallo sviluppo economico che ne deriverà. Proprio le piccole e medie imprese italiane, secondo i dati a disposizione, dimostrano tuttavia una certa reticenza a utilizzare servizi di connettività a banda larga. Tale tendenza risulta, peraltro, in controtendenza rispetto alla varietà delle offerte presenti sul mercato.

Doppia finalità degli aiuti di Stato per la banda larga: accrescere la connettività delle Pmi e favorire i fornitori di servizi

La Commissione europea, peraltro, nell’obiettivo di assicurare servizi di connettività a banda larga alle piccole e medie imprese, persegue anche finalità di aiuti a favore dei fornitori dei servizi di comunicazione elettronica. La doppia finalità risulta in linea con quanto previsto dall’articolo 107, paragrafo 3, lettera c) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. In base a questo articolo, gli aiuti di Stato sono destinati a far sviluppare determinate attività o certe regioni economiche.

Obiettivi di connettività digitale in tutta Europa e con i Paesi terzi entro il 2030

Il miliardo di euro stanziato per la connettività digitale opera in un contesto di aiuti economici alle imprese nell’ambito del programma “Mce – Settore digitale”. L’espansione e la qualità delle connessioni a banda larga consentiranno di rafforzare le reti in tutta l’Unione europea e con i Paesi terzi. Si punterà, secondo gli obiettivi prestabiliti, a nuove infrastrutture digitali o al miglioramento di quelle già esistenti, condizioni essenziali per poter fare in modo che possano essere sfruttate tutte le potenzialità di servizi digitali come quelli del calcolo, dei dati e del cloud. Inoltre, migliori infrastrutture di connettività consentiranno di arrivare alla trasformazione digitale dell’Europa. Infine, si cercherà di rendere possibile uno scenario nel quale la connessione in Gigabit arrivi capillarmente in tutte le case del continente. Tale obiettivo deve essere raggiunto entro il 2030 insieme alla copertura totale del 5G.

Inviti a presentare proposte delle imprese: a gennaio 2022 i primi bandi sul digitale

A gennaio 2022 sarà possibile partecipare ai primi progetti per la connettività digitale. La Commissione europea, infatti, metterà a bando i primi inviti a presentare proposte (call for proposal) per collegare tutta Europa e per l’implementazione dei nuovi servizi digitali. Dopo la pubblicazione dei primi bandi, sono previste delle giornate informative (Infoday). Negli incontri si presenteranno gli obiettivi, le priorità e gli elementi essenziali affinché le imprese possano partecipare alla progettazione europea. Saranno altresì illustrati anche i processi di valutazione e di aggiudicazione delle call.

Fondo perduto alle imprese dalla legge di Bilancio 2022: aiuti per transizione, turismo ed editoria

Ingenti le risorse messe a disposizione delle imprese dalla legge di Bilancio 2022. Si tratta di risorse da assegnare a fondo perduto per la transizione ecologica e industriale, la tutela ambientale, la lotta al cambiamento del clima e i sostegni all’editoria e al turismo. I finanziamenti, pari a 4 miliardi e 200 milioni di euro, saranno assegnati fino al 2026. In quasi tutte le misure c’è una quota relativa al finanziamento della transizione digitale.

Fondo perduto per obiettivi legati alla difesa ambiente e cambiamenti climatici: 840 milioni alle imprese

A tutela del clima è stato istituito il fondo rotativo del ministero della Transizione ecologica (Mite). Si distribuiranno risorse a fondo perduto per 840 milioni di euro all’anno, dal 2022 al 2026. Le imprese potranno beneficiare di finanziamenti per interventi rientranti nella difesa dell’ambiente e degli obiettivi fissati a livello europeo per i cambiamenti climatici. Sarà la Cassa depositi e prestiti a gestire le risorse.

Finanziamenti della Cassa depositi e prestiti: quali sono i prestiti e le garanzie che si potranno richiedere?

In particolare, La Cassa depositi e prestiti potrà assumere capitale di rischio attraverso il capitale di debito oppure tramite i fondi di investimento. Ma potrà anche erogare finanziamenti diretti e indiretti. Nell’ambito dello stesso obiettivo la Cassa depositi e prestiti potrà fornire garanzia sui finanziamenti bancari ottenuti dalle imprese nel limite del 50% di quanto finanziato. Per la misura sarà necessario attendere i relativi decreti che stabiliranno le modalità di utilizzo e di gestione del fondo.

Fondo perduto alle imprese per adeguamento dei sistemi produttivi

Sempre in ambito di difesa dell’ambiente e dei cambiamenti climatici, il ministero dello Sviluppo economico (Mise) istituirà fondi perduti a favore delle imprese per adeguare i propri sistemi produttivi alle politiche e agli obiettivi da raggiungere entro il 2030 e il 2050. Si tratta di finalità relative al dimezzamento delle emissioni e di emissioni zero entro la metà del secolo. I finanziamenti dal Mise, con un fondo di 150 milioni di euro all’anno fino al 2026, andranno a intervenire a favore delle imprese ad alta intensità energetica per:

  • interventi di efficientamento energetico;
  • riutilizzo delle materie prima e di quelle riciclate;
  • cattura e riutilizzo della CO2.

Anche per il fondo perduto alle imprese relativo alla transizione industriale sarà necessario attendere il decreto interministeriale che ne detterà gestione e utilizzo.

Sostegni al turismo: ecco gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto

Fino a 100 mila euro di fondo perduto sono previsti per le imprese operanti nel settore turistico. Gli interventi mirano alla ristrutturazione delle strutture, alla costruzioni di nuovi impianti (come, ad esempio, la realizzazione di una piscina termale) e alla transizione verso il digitale delle imprese stesse. Beneficiari dei fondi saranno anche i campeggi, le strutture alberghiere e le terme. Il minimo ottenibile dalle imprese è di 40 mila euro a fondo perduto, elevabili di:

  • 30 mila euro per interventi di transizione digitale;
  • 20 mila euro per imprese gestite da donne o giovani;
  • ulteriore 10 mila euro per le strutture ubicate in tutte le regioni del Sud Italia più Abruzzo e Molise.

Contributi a fondo perduto per il settore del turismo: ecco quanto si potranno inviare le domande

Anche per i sostegni a fondo perduto del turismo occorrerà attendere l’uscita dell’apposito decreto che regolerà l’assegnazione delle risorse. Orientativamente la presentazione delle domande dovrebbe iniziare entro la fine di novembre o inizi di dicembre e gli interventi oggetto di finanziamento a fondo perduto potrebbero essere sia quelli di nuova realizzazione, sia quelli iniziati nel corso del 2021 ma non ancora ultimati.

Fondo perduto per l’editoria: ecco gli interventi finanziabili

Infine, un fondo di finanziamenti è stato previsto dalla legge di Bilancio 2022 a favore del settore dell’editoria. Si tratta di 90 milioni di euro per il 2022 e di 140 milioni per il 2023 per l’incentivazione di investimenti delle aziende editoriali. Anche il fondo perduto di questo finanziamento riguardano la transizione digitale e l’innovazione tecnologica delle imprese,  l’impiego in azienda di giovani professionisti, le ristrutturazioni aziendali. Sono compresi nei finanziamenti (anche per le nascenti attività) anche il sostegno agli ammortizzatori sociali e le domande di informazione.

Contributi Simest a Pmi, aperta la piattaforma per pre-caricare la domanda

Dalle 9 di oggi, 21 ottobre 2021, è possibile pre-caricare le domande per i contributi di Simest destinati alle piccole e medie imprese. Si tratta di fondi che le Pmi potranno chiedere per una disponibilità di fondi fino a 1,2 miliardi di euro. Le risorse provengono dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nell’ambito dello strumento messo a disposizione Next Generation Eu.

Quali tipologie di contributi sono messe a disposizione delle PMI da Simest?

Sono previste tre tipologie di contributi. Il primo riguarda la transizione digitale ed ecologica delle piccole e medie imprese a vocazione internazionale; il secondo lo sviluppo del commercio elettronico (e-commerce); il terzo, infine, la partecipazione delle imprese a mostre e a fiere, anche in Italia, e a missioni di sistema.

Quali sono le condizioni previste per le Pmi per i finanziamenti Simest?

I contributi Simest sono messi a disposizione delle piccole e medie imprese per supportarle nei processi di transizione digitale ed ecologica e per l’internazionalizzazione delle stesse. Tra le misure, è possibile richiedere un finanziamento a tasso agevolato con una quota a fondo perduto fino al 25%. Inoltre, per le Pmi che hanno sede operativa nelle regioni del Sud Italia da almeno sei mesi, è possibile fare richiesta di una quota di cofinanziamento a fondo perduto più alta, fino al 40%. Per le imprese del Sud Italia, inoltre, c’è la possibilità di richiedere il 40% di fondo perduto dal Fondo 394, nei limiti della dotazione del fondo stesso di 480 milioni di euro.

Dove si trova il link per accedere alla piattaforma Simest?

Per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest le imprese interessate dovranno collegasi al portale della società del Gruppo Cassa depositi e Presiti. Nella home page è presente il link da seguire per accedere all’area personale dell’impresa stessa. È importante sottolineare che l’ordine di pre-inserimento della domanda non costituisce una priorità di accesso ai contributi messi a disposizione da Simest.

Accesso alla piattaforma Simest per caricare la domanda dei finanziamenti

Per l’accesso, l’impresa deve utilizzare le credenziali già in suo possesso. Se invece si tratta del primo accesso, è necessario procedere prima con la  registrazione al portale Simest.  L’accesso al portale è, tuttavia, gestito attraverso un sistema di coda. Nel momento in cui l’azienda fa l’accesso al portale, infatti, si avranno 30 minuti per completare l’operazione. Questo meccanismo è stato implementato per gestire il numero delle domande che si preannuncia elevato. Pertanto, i 30 minuti necessari per il pre-caricamento della domanda sono stati fissati per dar modo a un certo numero di imprese di poter collegare in contemporanea.

A cosa serve pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest?

Pre-caricare la domanda dei finanziamenti messi a disposizione da Simest è una possibilità offerta alle piccole e medie imprese interessate ai contributi. La presentazione della domanda vera e propria sarà possibile a partire da giovedì 28 ottobre prossimo, dalle ore 9:30. Il pre-caricamento delle domande è possibile inoltrarlo dalle 9 alle 19, dal lunedì al sabato. Se vi sono imprese in coda alla chiusura delle 19, le stesse avranno la possibilità di completare l’invio il giorno successivo, a partire dalle ore 9, mantenendo la posizione acquisita nella coda del giorno precedente.

Cosa prevede la domanda del finanziamento Simest?

Accedendo alla piattaforma per pre-caricare la domanda dei finanziamenti Simest, le piccole e medie imprese dovranno fornire indicazioni nel dettaglio dei dipendenti aziendali. La suddivisione prevede l’indicazione per fasce di età e per sesso.

Finanziamenti Simest, presentazione della domanda dal 28 ottobre 2021

La domanda vera e propria di accesso ai finanziamenti Simest potrà essere inoltrata, sempre dalla piattaforma messa a disposizione sul portale dell’azienda, a partire da giovedì 28 ottobre 2021. I giorni in cui si può presentare domanda vanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19. La chiusura delle domande di finanziamento è prevista per il 3 dicembre, alle ore 18:00. Può esserci la chiusura anticipata delle domande nel caso in cui nel frattempo i fondi siano andati a esaurimento.