Imprese padovane sempre più hi-tech

Padova è regina dell’export nel settore hi-tech.
La città patavina, infatti, supera di gran lunga tutte le “avversarie” regionali, con un valore assoluto delle esportazioni registrato nel 2013 pari a 3,3 miliardi di euro nel comparto dell’hi-tech.

A fornire i dati è stata la Camera di Commercio, che si è basata su un’indagine condotta da Istat.

Sul valore totale dell’export a media e alta tecnologia nel 2013 vede ancora Vicenza al primo posto (31,5% per 4,6 miliardi) ma tallonata da Padova che sta rosicchiando posizioni e percentuali a gran velocità e che ora è al 22,2%, seguita da Verona (17,5%) e Treviso (15,8%).

L’incidenza percentuale dell’insieme di questi prodotti sul totale dell’export provinciale è del 37,5% (su 8,7 miliardi nel 2013).
Il dato è superiore sia a quello regionale Veneto (27,9%), sia a quello dell’Italia (32,3%) e mantiene ancora Padova al primo posto in regione seguita da Rovigo (30,8%), Vicenza (29,7%) e Verona (27,4%) con le altre province che denotano percentuali al di sotto del dato nazionale (Venezia, 25%, Treviso, 22,1% e Belluno, 16,1%).

Ha commentato Fernando Zilio, presidente della Camera di Commercio di Padova: “Ciò dimostra che le nostre imprese credono nella leva competitiva dell’innovazione e della ricerca per la produzione di prodotti e materiali ad elevato contenuto tecnologico“.

Vera MORETTI

Imprese artigiane falciate dalla crisi

Le notizie di una timida ripresa, considerando la crescita del numero delle imprese nel primo trimestre 2014, non sono del tutto rosee.

L’analisi della situazione maturata negli ultimi 5 anni, infatti, non riporta nulla di buono, soprattutto se si considerano le imprese artigiane, che sono diminuite di ben 75.500 unità.
Di queste, circa 12.000 operavano nel Triveneto, considerato una zona ricca e particolarmente fiorente, ma, a quanto pare, non troppo.

Ciò conferma quanto la Cgia aveva previsto, ovvero che la recessione sarebbe stata particolarmente dura con il settore dell’artigianato. A soffrire particolarmente sono stati i comparti delle costruzioni, dei trasporti e del manifatturiero.

A questo proposito, Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, ha dichiarato: “Drastica riduzione dei consumi delle famiglie, forte aumento sia delle tasse sia del peso della burocrazia e la restrizione del credito sono tra le cause che hanno costretto moltissimi artigiani a gettare la spugna. Non potendo contare su nessun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura dell’attività moltissimi artigiani non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati ad ingrossare il numero dei senza lavoro, portandosi appresso i debiti accumulati in questi anni e un futuro tutto da inventare”.

Particolarmente dura la situazione in Veneto, dove mancano all’appello 9.800 imprese. Di queste, 2.187 operavano in provincia di Treviso, 1.949 a Verona, 1.848 a Vicenza e 1.836 a Venezia.
Si stima che in questo quinquennio la contrazione occupazionale dell’artigianato veneto sia stata di circa 28.000 unità.

La nati-mortalità delle imprese è stata calcolata come differenza tra le imprese artigiane iscritte in un periodo e le cessazioni non d’ufficio avvenute nello stesso lasso di tempo. Ai fini del calcolo sono state utilizzate le cessazioni non d’ufficio, in modo che il saldo risulti pulito da eventuali operazioni di revisione degli archivi.

Vera MORETTI

Prestiti in calo anche nel Nordest

Le imprese del Nordest, che inizialmente sembravano non patire eccessivamente la difficoltà di accesso al credito, hanno visto diminuire repentinamente i prestiti da parte delle banche.

Dall’ottobre 2012 allo stesso mese dell’anno successivo, infatti, la riduzione complessiva è stata di 6,6 miliardi di euro.
A registrare la contrazione maggiore sono state le province di Trieste (-8%) e quelle di Rovigo e di Trento (entrambe con – 6,4%), anche in generale, rileva la Cgia, a subire la stretta più pesante è stata la provincia di Treviso, con un calo di 1,1 miliardi di euro.

Al contrario, quelle che risentono meno di questo calo sono le imprese di Venezia e Belluno.
La provincia più “finanziata” è Verona (20,66 miliardi di euro), ma Treviso (20,27 miliardi di euro) e Vicenza (20,19 miliardi di euro) dimostrano di tenere bene il passo.

Ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia: “Ormai siamo scivolati in un circolo vizioso. Da un lato, le banche hanno chiuso i rubinetti del credito anche perché è in forte calo la domanda, dall’altro, chi ha ricevuto gli impieghi non è in grado di restituirli secondo gli accordi presi, facendo lievitare a dismisura le insolvenze. In questo gioco perverso, a rimetterci sono soprattutto le piccole imprese che hanno un potere negoziale con il sistema creditizio molto contenuto“.

Vera MORETTI

A Treviso si va a lezione di green economy

Al fine di sensibilizzare le imprese, ma anche consulenti e lavoratori, sull’importanza della responsabilità sociale d’impresa e ambientale, Treviso Tecnologia, azienda speciale per l’innovazione della Camera di Commercio di Treviso, organizza due corsi di formazione in e-learning dedicati rispettivamente alla “Responsabilità Sociale d’Impresa” e alle tematiche relative alla “Green Economy e certificazioni ambientali”.

Gli incontri prevedono l’approfondimento di alcune tematiche cruciali rispetto alla salvaguardia dell’ambiente e, considerando che si tratta di un argomento che riguarda tutta la popolazione, e non solo le imprese, sono rivolti anche al semplici cittadini che desiderano sapere cosa fare, in concreto, per conservare al meglio l’ambiente in cui vivono.

Per i due percorsi, sono previste due differenti quote di partecipazione: 18,30 euro per il corso “Responsabilità Sociale di Impresa” e 24,20 euro per il corso “Green Economy e certificazioni ambientali”.

Vera MORETTI

Imprenditore denunciato: aveva evaso 9 milioni di euro

Una dichiarazione fiscale con valori pari a zero, se si ha un’attività fiorente e conosciuta nella zona, può insospettire e persuadere le Fiamme Gialle a fare alcune approfondite indagini.

E’ quanto è accaduto a Montebelluna, in provincia di Treviso, dove la Guardia di Finanza ha sventato un’evasione fiscale attribuita al titolare di due ditte che commercializzava materiale ferroso. Ebbene, dalle indagini è emerso che, dal 2009 ad oggi, l’imprenditore ha evaso la cifra di 9 milioni di euro.

Le due società, una srl e una ditta individuale, facevano arrivare il materiale ferroso da località italiane, ma soprattutto dall’estero, in particolare dalla Svizzera, e poi veniva piazzato immediatamente sul mercato. L’attività sviluppava ingenti volumi d’affari, ma al momento della dichiarazione dei redditi veniva presentato un valore prossimo allo zero.

Ciò che è stato scoperto è un giro d’affari proficuo che interessava una serie di fornitori e destinatari di materiale in tutta Italia.
E anche quando le commesse erano particolarmente ingenti, tanto da arrivare a 100mila euro, non venivano mai fatte apparire in sede di dichiarazione.

Il titolare dell’attività è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria per dichiarazione infedele, avendo sottratto a tassazione una base imponibile appunto per oltre 9 milioni ed Iva per quasi 200mila euro.

Vera MORETTI

Bando per favorire l’innovazione delle pmi trevigiane

L’innovazione rappresenta, per le pmi, l’opportunità di resistere alla crisi e alla concorrenza che, complice anche un periodo particolarmente sfavorevole, diventa sempre più spietata.

Per agevolare, dunque, progetti innovativi da parte delle pmi, la Camera di Commercio di Treviso ha deciso di mettere a disposizione delle aziende locali una serie di incentivi che possano favorire l’individuazione delle esigenze personalizzate e dei servizi più utili.

Il bando proposto dalla CCIAA trevigiana, infatti, prevede la definizione dei bisogni e delle soluzioni necessarie alle imprese per promuovere l’innovazione.
Si tratta di servizi di consulenza mirati a far emergere i bisogni specifici di innovazione di prodotto, come anche di servizi di consulenza per l’implementazione di soluzioni finalizzare a risolvere le principali criticità legate all’innovazione di prodotto, organizzativa e di processo.

Le spese ammissibili sono finanziate per il 50% del totale, e comunque fino ad un massimo di 8mila euro elevabile a 10mila nel caso in cui le imprese siano femminili o giovanili.

Le domande devono essere inviate dal 16 settembre al 4 ottobre 2013.

Vera MORETTI

Venditore a domicilio cercasi!

Per chi lavora, o aspira a farlo, in ambito commerciale, c’è una proposta che potrebbe rivelarsi interessante, specialmente per chi abita nella zona di Cornuda, nella provincia veneta di Treviso.
Un’azienda che opera nel settore abbigliamento tessile cerca, infatti, 2 candidati in grado di lavorare come venditori a domicilio, possibilmente con esperienza nella vendita.
Tra i requisiti minimi richiesti, oltre alla disponibilità di lavorare su provvigione, occorre essere automuniti e avere grinta e dinamismo, indispensabili se si vuole fare questo lavoro.

Per saperne di più, Helplavoro.it.

Marcello Criveller nuovo presidente di Federconsumo Veneto

Nuovo presidente per Federconsumo Veneto, associazione che unisce 50 cooperative e un fatturato aggregato di 123 milioni di euro.
Si chiama Marcello Criveller ed era già presidente della Cooperativa Agricola G. Toniolo di Casale sul Sile in provincia di Treviso.

L’elezione è avvenuta, con votazione all’unanimità, presso la sede di Confcooperative Veneto, a Padova, dove si è riunito il Consiglio regionale di Federconsumo.

Durante la proclamazione del neo eletto non sono mancati i ringraziamenti al suo predecessore, Antonio Fontana, e per il lavoro da lui svolto durante il suo mandato.

L’incontro è stato anche caratterizzato da una discussione relativa alla nuova legge regionale sul commercio e sull’iniziativa per ridurre le concessioni per la costruzione di nuove aree produttive e commerciali nelle periferie urbane ed in prossimità dei caselli autostradali favorendo, invece, misure per il ripopolamento dei centri storici.

Vera MORETTI

Cerca di bruciare la moglie, lei si sveglia e lo denuncia

Il piano era diabolico: uccidere la moglie soffocandola e poi inscenare un incidente d’auto per toglierla di mezzo. Qualcosa, però, è andato storto e per un uomo di Riese Pio X, in provincia di Treviso, sono scattate le manette.

L’uomo, un 35enne della provincia trevisana, ha creduto di essere riuscito a strangolare la moglie nel garage della propria casa e così l’ha caricata sull’auto portandola in campagna e dando fuoco al mezzo, per simulare un incidente. La donna, però, non era morta e, forse per il calore delle fiamme, ha ripreso i sensi riuscendo a liberarsi e a fuggire, denunciando il coniuge.

L’uomo, fermato dai Carabinieri, ha negato ogni addebito. La moglie è stata ricoverata al centro grandi ustionati dell’ospedale di Padova.

A tutto green per sconfiggere la crisi

La crisi si sconfigge con l’innovazione che, ultimamente, fa spesso rima con green economy.

O, almeno, così accade in Veneto, dove sono ben 34mila le imprese che puntano proprio sui valori green per riprendersi dopo un periodo difficoltoso.

Questa tendenza, che fa del Veneto la seconda regione “verde” dopo la Lombardia, è stata confermata dal rapporto “Viaggio nel Veneto delle qualità”, presentato a Padova nella sede di Antonveneta Monte dei Paschi dalla Fondazione per le qualità italiane Symbola presieduta da Ermete Realacci con il contributo di Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Ambiente, Federparchi, e il Nord Est Europa.

La regione è, in questo momento, un vero e proprio laboratorio d’avanguardia in fatto di green economy, anche grazie a venti imprese di successo che si sono distinte in questo ambito e che confermano questa come leva strategica per affrontare la recessione.

A questo propisito, il presidente di Symbola ha dichiarato: “Il Veneto è uno dei cuori manifatturieri dell’Italia un sistema produttivo variegato e di grande vitalità che, anche nella crisi, coniugando qualità, innovazione e territorio con la green economy sta rinnovando con successo il proprio tessuto imprenditoriale”.

Giuseppe Menzi, direttore generale di Banca Antonveneta, ha proseguito: “Siamo felici di ospitare questa iniziativa perché crediamo nel valore strategico di un approccio sostenibile”.

A conferma di tutto ciò, è bene sapere che negli ultimi quattro anni un’impresa veneta su quattro, operante nell’industria e nel terziario, ha investito in tecnologie green a maggior risparmio energetico e a minore impatto ambientale.

Si tratta di circa 33.900 imprese che rappresentano il 10% di tutte le aziende che hanno investito nel green in Italia, nonché il 24% del totale regionale, contro il 23,6% della media nazionale.
Gli investimenti in tecnologia green sono finalizzati per il 20% al processo produttivo, 14% al prodotto e al 66% per la riduzione dei consumi.

Per le province venete, Padova si colloca al primo posto con 6.966 imprese green, seguono Treviso con 6.570 imprese verdi, Vicenza 6.082 imprese, Verona 5.781, Venezia 5.658, Belluno con 1.493 e Rovigo 1.346.

Vera MORETTI