SMS dell’Agenzia delle Entrate a cosa fare attenzione

L’Agenzia delle Entrate rende noto che sono in arrivo SMS che sembrano provenire dall’Agenzia stessa e che palesano la necessità di comunicare i dati per ottenere degli accrediti. Ecco a cosa prestare attenzione.

SMS dall’Agenzia delle Entrate, ma è una truffa

Tutti sognano di ricevere dei rimborsi di imposte da parte dell’Agenzia delle Entrate e, sebbene avvenga spesso, ad esempio in seguito alla presentazione della dichiarazione dei redditi, non si deve commettere l’errore di fidarsi di comunicazioni che apparentemente arrivano dall’Agenzia delle Entrate, infatti, l’AdE non invia messaggi per richiedere dati. Questa volta si tratta di “smishing”, ovvero di “phishing” tramite sms.

Il messaggio che arriva sul cellulare chiede all’utente di compilare un form con alcuni dati personali in modo che l’Agenzia delle Entrate possa completare la pratica, verificare i dati in suo possesso e mettere in riscossione il pagamento. L’SMS invita a seguire un link per compilare il form e inserendo i dati, gli stessi sono utilizzati per perpetrare la truffa.

Cosa non fare per evitare di cadere nella truffa dell’SMS

L’Agenzia delle Entrate invita i contribuenti a prestare molta attenzione a sms simili e anche a e-mail con tali contenuti. Consiglia agli utenti di non cliccare mai sul link, ma in caso di dubbio contattare l’Agenzia delle Entrate attraverso il sito ufficiale in modo da verificare la veridicità della comunicazione. Per evitare di incappare in truffe si raccomanda anche di prestare attenzione al linguaggio utilizzato, ad esempio l’Agenzia delle Entrate nelle sue comunicazioni non usa mai il “Voi”, seconda persona plurale. È bene prestare attenzione a errori ortografici e grammaticali grossolani.

Ricordiamo che i rimborsi in genere avvengono attraverso il sostituto di imposta, in assenza di sostituto, si può ottenere il rimborso, eventuale, inserendo sul sito dell’Agenzia delle entrate, identificandosi con Cie, Spid o Cns, il proprio codice Iban, infine, in assenza di Iban si procede con assegno.

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Black friday e cyber monday, attenti alle fregature. Guida

Il periodo degli sconti è ormai aperto, tra il week end black friday prorogato, sconti per le vicine feste natalizie e poi di nuovo saldi, si entra in un vortice di inviti a comprare. Ma come evitare truffe?

Un mese di sconti a cui prestare attenzione

Il culmine del black friday dovrebbe arrivare il 24 novembre, il condizionale è d’obbligo, infatti quello che dovrebbe essere un venerdì di sconti è di fatto diventato un mese di promozioni varie. Seguirà il cyber monday che dovrebbe riguardare solo i prodotti tecnologici, ma di fatto si estende a tutto l’immaginario possibile delle vendite. Seguiranno sconti vari fino ad arrivare ai saldi.

Gli sconti soprattutto se prolungati nel tempo possono nascondere molte insidie, infatti in molti casi le vendite effettuate in questo periodo non prevedono la possibilità di cambi, oppure si tratta solo di finti sconti.

Le pubblicità sugli sconti ormai arrivano quotidianamente e non sempre è semplice capire quando si tratta di veri affari e quando invece di semplici inviti a comprare facendo credere in un prezzo inferiore rispetto al normale.

Per evitare truffe è bene acquistare solo prodotti che realmente servono e si desiderano. Magari è bene farsi una lista prima che inizia il periodo degli sconti. Per quegli stessi prodotti è bene monitorare il prezzo, in questo modo si potrà realmente capire se sono scontati o meno.

Il nuovo codice del consumo

In soccorso dei consumatori arriva ora l’articolo 17-bis del codice dei consumo così come modificato. In particolare questo prevede che deve essere indicato sempre il doppio prezzo, prima degli sconti, sbarrato, e successivo allo sconto. Occorre però prestare attenzione perché non deve essere indicato l’ultimo prezzo previsto per il prodotto, ma il prezzo più basso tra quelli praticati sul prodotto negli ultimi 30 giorni. In aggiunta a queste informazioni il venditore può anche aggiungere ulteriori informazioni, ad esempio l’ultimo prezzo praticato o la media del prezzo per quel determinato prodotto, ma di fatto non può mai mancare l’indicazione del prezzo più basso praticato su quel prodotto nei 30 giorni antecedenti. Tale obbligo vige sia per le vendite presso esercizi fisici, sia in caso di acquisti presso store online.

Attenti agli acquisti online

Per evitare truffe online è bene anche cercare di capire l’affidabilità del sito e puntare su store su cui si hanno sufficienti informazioni, in molti casi vi sono store che compaiono e scompaiono sui vari social nel tempo di qualche giorno e che spediscono merce del tutto diversa rispetto a quella realmente ordinata. Prima di ordinare è bene anche controllare che siano chiari i recapiti da poter utilizzare per presentare reclami se ci si accorge che non sono affidabili, è bene tralasciare. Online si deve controllare che la pagina abbia il certificato Https e che i pagamenti siano sicuri.

Vademecum dell’INPS contro le truffe. Ecco come evitarle

Le truffe ai cittadini sono sempre in agguato. Proprio per questo l’INPS ha messo a disposizione delle famiglie un comodo vademecum che ha l’obiettivo di tutelare le persone da potenziali truffe fatte in nome dell’INPS. Di seguito le principali regole del vademecum dell’INPS per evitare di fornire dati a soggetti pericolosi.

Vademecum dell’INPS contro le truffe: attenzione ai link

L’INPS negli ultimi anni ha implementato molto il servizio di comunicazione con gli utenti e lo ha fatto con strumenti utilizzati già da moltissime persone, come la pagina facebook INPS per la famiglia. In essa sono presenti approfondimenti delle varie tematiche e i vari servizi di welfare per i cittadini. Gli operatori presenti sulla pagina h24, oltre a moderare le discussioni, cercano di risolvere dubbi e perplessità degli utenti. Inoltre viste le numerose truffe che spesso si trovano online ha pensato di rilasciare un vademecum per aiutare gli utenti a evitare problemi.

INPS per la Famiglia invita a prestare attenzione in primo luogo ad sms ed email in posta non certificata o addirittura a richieste pervenute tramite porta a porta. Nessun incaricato/funzionario INPS si recherà mai a casa degli utenti per nessuna ragione.

L’INPS inoltre rende noto che nelle sue comunicazioni non sono mai presenti link da seguire e di conseguenza se l’utente dovesse ricevere e-mail o sms in cui c’è un invito a seguire un link e a fornire dati personali e sensibili non deve provvedere in alcun modo a rilasciare i propri dati, infatti si tratta sicuramente di truffe. Ricordiamo che deve essere posta particolare attenzione soprattutto ai dati bancari. I link potrebbero portare a pagine del tutto simili a quelle dell’INPS. Di conseguenza ciò potrebbe indurre, soprattutto quando si devono ricevere pagamenti, a fornire coordinate bancarie che potrebbero essere utilizzate da malibntenzionati.

Controllare sempre l’elenco degli istituti finanziari convenzionati

Un’altra truffa frequente riguarda società che affermano di essere convenzionate con l’INPS al fine di carpire la fiducia dell’utente.Si tratta sopratutto di istituti finanziari che poropongono finanziamenti spesso davvero poco vantaggiosi.

In questo caso l’attenzione da porre è doppia perché effettivamente esistono degli istituti di credito convenzionati con l’INPS e quindi è facile cadere nella truffa. INPS per la famiglia in questi casi invita il contribuente ad andare sul sito dell’INPS e controllare la lista degli enti convenzionati al fine di determinare se quello indicato nella comunicazione è realmente convenzionato, oppure si tratta di una truffa. In ogni caso per qualunque contratto, il consiglio è sempre quello di leggere bene tutte le clausole anche quelle scritte con caratteri molto piccoli.

Come comunica l’INPS?

INPS per la famiglia ha quindi reso note le modalità attraverso cui è possibile ricevere comunicazioni dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale:

  • tramite email o sms che però non contengono mai link da seguire e non invitano a lasciare dati personali;
  • tramite PEC (Posta Elettronica Certificata), ricordiamo che la PEC ha un sistema di controllo delle e-mail e di conseguenza tramite tale canale non vi sono truffe. La PEC ha lo stesso valore legale della raccomandata e si tratta quindi di uno strumento particolarmente sicuro.
  • L’INPS inoltre comunica con posta cartacea, attraverso l’area MyINPS a cui l’utente può accedere esclusivamente con le sue credenziali e in particolare con CIE, SPID e CNS.
  • L’INPS, infine, potrebbe inviare comunicazioni attraverso la documentazione digitale in cassetta postale online.

Ora non resta che prestare attenzione per evitare le truffe.