Contributi a fondo perduto imprese del turismo, via libera dell’UE: aiuti entro il 30 giugno 2022

La Commissione Europea ha dato l’ok nella giornata del 12 maggio ai contributi a fondo perduto, ai crediti di imposta e ai finanziamenti a favore delle imprese del turismo per un totale di 698 milioni di euro di aiuti. Gli incentivi rientrano nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) e nel quadro temporaneo per gli aiuti di Stato. I contributi a fondo perduto andranno a favore di tutte le imprese operanti nel settore turistico, comprese le agenzie di viaggio e i tour operator.

Quali tipologie di contributi a fondo perduto e crediti di imposta sono previsti per il settore del turismo?

Nell’ambito delle risorse stanziate per i contributi a favore delle imprese del turismo, il via libera della Commissione europea è stato dato in particolare per le sovvenzioni dirette e i crediti di imposta per le imprese operanti nel turismo. Gli aiuti andranno a copertura di una parte dei costi inerenti l’ammodernamento delle strutture e degli impianti. I contributi finanziano anche l’efficientamento energetico. In questo ambito, le imprese turistiche beneficiarie potranno avere diritto a una copertura fino al 50% dei costi ammissibili, nel tetto massimo di 100 mila euro per ciascuna impresa.

Crediti di imposta per le agenzie di viaggi e operatori turistici: quali incentivi sono in arrivo?

Il secondo via libera è stato dato dalla Commissione europea per i crediti di imposta per le agenzie di viaggi e per gli operatori turistici. I contributi vanno a coprire una parte dei costi inerenti la ristrutturazione delle imprese e le attività di sviluppo digitale. Le imprese turistiche beneficiarie potranno beneficiare di un credito di imposta che può arrivare fino al 50% delle spese ammissibili. Il massimale di spesa è pari a 25 mila euro per ciascuna impresa beneficiari. Gli incentivi a favore delle imprese del turismo non potranno eccedere i 2,3 milioni di euro per ciascuna impresa beneficiaria e il bonus sarà concesso entro il 30 giugno 2022.

Incentivi a fondo perduto per i servizi turistici a favore della disabilità, quali spese sono finanziate?

Tra i contributi a fondo perduto del settore turistico, rientrano anche i servizi volte a rendere più agevole la disabilità. Il relativo decreto del turismo per rendere le strutture ricettive e alberghiere più accessibili è previsto dalla scorsa legge di Bilancio. Il provvedimento sostiene la realizzazione di interventi che permettano alle persone con disabilità di fruire di una più ampia offerta turistica. Per questa misura il governo ha stanziato risorse per 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. La misura sostiene, nel dettaglio, i servizi di rilascio delle certificazioni.

Turismo, chi può ottenere i contributi a fondo perduto per la disabilità?

Possono ottenere i contributi a fondo perduto per i servizi destinati a incrementare l’offerta turistica a favore dei soggetti disabili, le seguenti imprese:

  • gli hotel compresi nel Codice Ateco 55.10.00;
  • esercizi extra alberghieri che rientrano nei Codici Ateco 55.20.10; 55.20.20; 55.20.30; 55.20.40; 55.20.51; 55.20.52; 55.23.50; 55.30.00; 55.90.10; 55.90.20;
  • le strutture che svolgono attività sportive connesse alla fruizione turistica, sia del settore pubblico che privato.

Quali imprese turistiche possono ottenere i contributi a fondo perduto per le certificazioni sulla disabilità?

Nel dettaglio, il 35% dei fondi disponibili andrà a favore degli hotel e il 20% agli stabilimenti termali e balneari. Per le altre tipologie di imprese del settore turistico non vi sono limitazioni di fondi. Le spese ammissibili agli incentivi sono quelle necessarie per il rilascio delle certificazioni. Nello specifico, le certificazioni:

  • Uni Iso 21902:2022 sul turismo accessibile;
  • l’Uni Cei En 17210:2021 sull’accessibilità e sull’usabilità dei servizi turistici;
  • Uni Pdr 92:2020, inerente gli stabilimenti balneari, per le Linee guida sulla sostenibilità ambientale, sull’accessibilità, sulla qualità e sulla sicurezza dei servizi.

Per l’invio delle istanze si dovrà attendere il trascorrere dei 60 giorni dalla registrazione del provvedimento, dunque nella seconda metà di giugno. Al trascorrere dei 60 giorni, il ministero del Turismo inserirà, sul proprio sito internet, l’avviso pubblico per la presentazione delle domande.

Incentivi a fondo perduto del Pnrr al Turismo: possono partecipare pure le agenzie turistiche e i tour operator?

Ai fondi per le imprese del turismo previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) potranno accedere anche i tour operator e le agenzie di viaggio. Nel dettaglio, il ministero del Turismo autorizzerà le istanze delle due tipologie di imprese del settore per i 100 milioni di euro di fondi aggiuntivi inerenti gli incentivi a fondo perduto per le strutture turistiche e al credito di imposta, anche per le spese digitali delle imprese. La misura è compresa nelle istanze presentate per il bonus digitalizzazione, anche a favore dunque di tour operator e di agenzie di viaggio, rientranti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) M1 C3 Investimento 42.2.2.

Incentivi e credito di imposta per migliorare le infrastrutture turistiche: contributi anche ad agenzie di viaggio e tour operator

I contributi a fondo perduto verranno elargiti alle imprese turistiche, compresi tour operator e agenzie di viaggio, che hanno presentato domanda a decorrere dal 4 marzo 2022. L’allargamento della platea dei beneficiari della misura si integra con l’altro obiettivo, per il quale sono stati stanziati 98 milioni di euro, previsto dal decreto legge numero 152 del 2021. Si tratta della digitalizzazione delle imprese. La misura sostiene il miglioramento delle infrastrutture turistiche tramite l’assegnazione di crediti di imposta. Tra i destinatari, figurano: gli alberghi, gli agriturismi, le strutture termali e balneari.

Cosa sostengono gli incentivi a fondo perduto per il turismo?

Nel dettaglio, gli incentivi a favore del settore turistico, in relazione alle infrastrutture, sogno elargiti secondo un mix di interventi. In particolare:

  • un credito di imposta fino all’aliquota dell’80% delle spese ammissibili. Il beneficio fiscale può anche essere ceduto, ma si tratta di soggetti a regime controllato come banche e altri intermediari finanziari;
  • un contributo a fondo perduto entro il 50% delle spese ammissibili fino a un massimale di 40 mila euro. Il tetto può arrivare a 100 mila euro in presenza di specifici requisiti riguardanti la localizzazione delle imprese (purché nel Mezzogiorno), gli incentivi per l’impresa donna e la transizione digitale.

La misura, inoltre, sostiene il miglioramento delle strutture turistiche dal punto di vista infrastrutturale e dell’efficienza energetica, obiettivo al quale è destinata la metà delle risorse.

Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese turistiche: di cosa si tratta?

Ulteriori incentivi a fondo perduto sono a favore delle imprese del turismo per la transizione digitale. Anche per questa misura, l’invio delle istanze ha decorrenza dal 4 marzo 2022. La misura riconosce il 50% del credito di imposta per i costi sostenuti (purché ammissibili) per la transizione digitale. Il tetto massimo sostenibile è pari a 25 mila euro. Gli incentivi rientrano tra i fondi messi a disposizione dal decreto legge numero 152 del 2021. All’articolo 4 del provvedimenti, infatti, si stabiliscono le modalità di fruizione dei contributi dei tour operator e delle agenzie di viaggio. Il credito di imposta si può utilizzare in compensazione utilizzando il modello F24.

Turismo, contributi a fondo perduto per strutture e agenzie: arriva anche l’accessibilità

Vari sono i contributi a fondo perduto a favore delle imprese operanti nel settore del turismo. L’ultima misura riguarda gli aiuti alle strutture ricettive per essere più accessibili, permettendo la diversificazione dell’offerta turistica alle persone con disabilità. Il relativo decreto è stato firmato dai ministri del turismo e della disabilità, rispettivamente Massimo Garavaglia ed Erika Stefani. Inoltre, novità sono arrivate sui fondi messi a disposizione per la digitalizzazione delle imprese turistiche del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr): agli aiuti possono partecipare anche le agenzie turistiche e i tour operator.

Contributi a fondo perduto per i servizi alla disabilità del turismo, quali spese sono finanziate?

Il decreto del turismo per rendere le strutture alberghiere e ricettive più accessibili è previsto dalla legge di Bilancio 2022 e finanzia la realizzazione di lavori che permettano alle persone con disabilità di beneficiare di una più ampia offerta turistica. Le risorse destinate alla misura sono pari a 6 milioni di euro sia per il 2022, che per ciascuno dei prossimi due anni. La misura finanzia, in particolare, i servizi di rilascio delle certificazioni.

Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto per la disabilità nel turismo?

Possono beneficiare dei contributi a fondo perduto per i servizi volti ad aumentare l’offerta turistica ai soggetti disabili i seguenti destinatari:

  • gli alberghi compresi nel Codice Ateco 55.10.00;
  • esercizi extra alberghieri dei Codici Ateco 55.20.10; 55.20.20; 55.20.30; 55.20.40; 55.20.51; 55.20.52; 55.23.50; 55.30.00; 55.90.10; 55.90.20;
  • le strutture che garantiscono lo svolgimento delle attività sportive maggiormente inerenti alla fruizione turistica, sia private che pubbliche.

Quali sono le strutture turistiche che possono beneficiare dei contributi per le certificazioni per la disabilità?

In particolare, il 35% delle risorse disponibili andrà a favore degli alberghi e il 20% agli stabilimenti balneari e termali. Per gli altri soggetti del settore turistico non vi sono limiti di risorse. Le spese ammissibili ai contributi sono quelle del rilascio delle certificazioni. In particolare, le certificazioni:

  • Uni Iso 21902:2022 per il turismo accessibile;
  • l’Uni Cei En 17210:2021 per l’usabilità e l’accessibilità dei servizi turistici;
  • Uni Pdr 92:2020, relativo agli stabilimenti balneari, alle Linee guida sulla sostenibilità ambientale, all’accessibilità, alla qualità e alla sicurezza dei servizi.

Per la presentazione delle domande si dovrà attendere il termine di 60 giorni dalla registrazione del provvedimento. In tale termine, il ministero del Turismo pubblicherà, sul proprio portale istituzionale, l’avviso pubblico per l’invio delle istanze.

Contributi a fondo perduto del Pnrr al Turismo, partecipano anche le agenzie turistiche e i tour operator

Alle risorse a favore del turismo previste dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) parteciperanno anche le agenzie di viaggio e i tour operator. In particolare, il ministero ammetterà le domande dei contributi dei due soggetti del settore per i 100 milioni di euro di risorse aggiuntive relative ai contributi a fondo perduto per le strutture turistiche e al credito di imposta, anche per la digitalizzazione delle imprese. La misura rientra nelle domande presentate per l’obiettivo del bonus digitalizzazione, anche a favore dunque di agenzie di viaggio e di tour operator, rientranti nel Pnrr M1 C3 Investimento 42.2.2.

Contributi e credito di imposta per il miglioramento delle infrastrutture turistiche: aiuti anche alle agenzie di viaggio

I contributi a fondo perduto sosterranno le domande presentate anche dalle agenzie di viaggio e i tour operator a partire dal 4 marzo 2022. Il maggior numero di beneficiari alla misura va a integrarsi all’altro obiettivo, con risorse corrispondenti a 98 milioni di euro, del decreto legge numero 152 del 2021, relativo alla digitalizzazione delle imprese. Si tratta della misura che finanzia il miglioramento delle infrastrutture turistiche attraverso il credito di imposta, già destinato, tra gli altri soggetti, agli alberghi, agli agriturismi, e alle strutture balneari e termali. L’inclusione delle agenzie di viaggio e dei tour operator si legge nel testo del provvedimento recante misure urgenti per l’attuazione del Pnrr, firmato nella giornata del 22 aprile dal presidente del Consiglio dei ministri.

Cosa finanziano i contributi a fondo perduto per il turismo?

Nel dettaglio, gli incentivi per il settore del turismo, in merito alle infrastrutture, sogno garantiti da un mix di interventi relativi a:

  • un credito di imposta che può arrivare all’80% delle spese ammissibili. Il credito di imposta può anche essere ceduto a terzi, ovvero a banche e ad altri intermediari finanziari;
  • un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili per un limite massimo di 40 mila euro, elevabili a 100 mila euro per determinati requisiti legati alla localizzazione delle imprese del Mezzogiorno, alle imprese al femminile e alla transizione digitale.

La misura mira soprattutto al miglioramento delle strutture turistiche dal punto di vista infrastrutturale e dell’efficienza energetica, punto al quale è destinato il 50% dei fondi.

Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese turistiche: di cosa si tratta?

Ulteriori contributi a fondo perduto sono destinati alle imprese del turismo per la digitalizzazione. Anche in questo caso le domande sono partite dal 4 marzo scorso. Il bonus riconosce il 50% del credito di imposta per le spese sostenute e ammissibili per la transizione digitale. L’importo massimo finanziabile è pari a 25 mila euro. La misura è compresa nel decreto legge numero 152 del 2021 che, all’articolo 4, stabilisce le modalità di fruizione degli incentivi delle agenzie di viaggio e dei tour operato. Il credito di imposta si può utilizzare in compensazione mediante modello F24.

Bonus turismo, domande dal 23 febbraio 2022 e in arrivo contributi per agenzie e tour operator

A pochi giorni dal via libera della piattaforma per la presentazione del bonus turismo, arrivano precisazione dal ministero in merito alle spese ammissibili, tra le quali il fotovoltaico. La domanda dei contributi può essere presentata a partire dal 21 febbraio 2022, ma entro quel giorno sono attese ulteriori e nuove indicazioni in merito all’utilizzo della piattaforma messa a disposizione dal ministero per le istanze. Intanto sono in arrivo nuovi contributi a fondo perduto per le agenzie turistiche e i tour operator.

Bonus turismo, quali spese sono agevolabili con i contributi del ministero?

Due novità tra le spese ammissibili con i contributi a fondo perduto del bonus turismo. Sia gli impianti solari fotovoltaici che le colonnine di ricarica come infrastrutture negli edifici, infatti, potranno essere inserite tra le spese agevolabili dal bonus. La condizione essenziale è quella relativa all’utilizzo di queste infrastrutture. Il ministero chiarisce, infatti, che l’uso debba essere esclusivo da parte della struttura turistica che ha fatto realizzare il lavoro. Si tratta di interventi che realizzano gli obiettivi di incremento di efficienza energetica, come previsto dalla lettera a) del comma 5, dell’articolo 1 del decreto legge numero 152 del 2021. Il chiarimento sulle spese ammissibili è arrivato dal ministero del Turismo che ha provveduto ad aggiornare l’elenco degli interventi oggetto di agevolazione.

Bonus turismo, chi può presentare domanda di agevolazioni fiscali?

Ammessi al bonus turismo, secondo quanto prevede la legge di conversione numero 233 del 2021, sono le strutture ricettive, pure all’area aperta. Rientrano nelle agevolazioni le imprese del comparto turistico, le attività ricreative, congressuali e fieristiche, gli stabilimenti balneari, i porti turistici, i complessi termali, i parchi acquatici, faunistici e tematici.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti alle imprese del turismo, come funziona il credito di imposta?

Le risorse messe a disposizione del ministero ammontano a 500 milioni di euro. Si tratta di un aiuto “combo”, nel senso che si può richiedere:

  • l’80% del credito di imposta sugli interventi effettuati;
  • un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50%;
  • un finanziamento a tasso agevolato.

Tuttavia, le procedure per la presentazione delle pratiche potrebbero essere complesse. Infatti, considerando i tempi ristretti a disposizione delle imprese per inoltrare l’istanza, è rilevante il numero dei documenti da presentare per la richiesta degli aiuti. Si tratta di 29 allegati totali, alcuni dei quali non facilmente reperibili in tempi brevi.

Contributi a fondo perduto, quanto si può richiedere con il bonus turismo?

L’importo complessivo che ciascuna impresa operante nel settore del turismo potrebbe arrivare a richiedere, si aggirerebbe intorno ai 140 mila euro. Infatti, dal ministero del Turismo arrivano stime sulla concessione dei contributi a fondo perduto alle prime 3.700 imprese. La domanda deve essere presentata on line attraverso la piattaforma che il ministero del Turismo metterà a disposizione. Al momento la piattaforma non è stata ancora messa in funzione.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto e finanziamenti delle imprese del turismo?

Per presentare domanda dei contributi a fondo perduto e dei finanziamenti del settore del Turismo è necessario rispettare alcuni passaggi. Prima del 21 febbraio 2022 il ministero dovrebbe fornire ulteriori informazioni sulle modalità di richiesta dei fondi. In ogni modo, le domande potranno essere presentate a partire dal 21 febbraio e per un mese di tempo (entro il 23 marzo 2022, 30 giorni come da decreto). Entro 60 giorni, ovvero al 22 maggio 2022, il ministero pubblicherà l’elenco dei soggetti del turismo ammessi ai contributi. Le imprese avranno sei mesi di tempo per avviare, dalla data di pubblicazione degli ammessi, gli interventi o le attività di transizione digitale. I lavori devono essere conclusi entro 24 mesi, partendo dalla data di pubblicazione degli ammessi. Entro tale data le spese dovranno essere rendicontate.

Turismo, in arrivo contributi a fondo perduto anche per tour operator e agenzie di viaggio

Sempre per le imprese operanti nel settore del turismo, sono in arrivo ulteriori contributi a fondo perduto per le agenzie di viaggio e i tour operator. Si tratta di ristori mirati per risorse complessive di 200 milioni di euro. Gli aiuti andranno a favore delle due categorie di imprese del turismo per permettere una “sana decontribuzione per 6 mesi e per abbattere i costi e mantenere l’occupazione”. Lo ha spiegato il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia.

Federalberghi: crollo del turismo nel mese di maggio

Il Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione conferma i dati negativi in particolare per il mese di maggio: “L’andamento del turismo alberghiero italiano da gennaio a maggio di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2010) fa segnare una stagnazione determinata da un pessimo andamento del mese di maggio“.

Dopo un +3,3% di presenze a gennaio,  la battuta d’arresto di febbraio (-4,4%), la ripartenza a marzo (+1,6%) ed un ottimo mese di aprile (+5,7%), purtroppo maggio registra una più che significativa battuta d’arresto (-5,1%) in grado di azzerare completamente i primi spiragli positivi visti finora“.

Il presidente prosegue: “Per un risultato complessivo -sottolinea il Presidente degli albergatori italiani- che porta a segnare un irrilevante +0,1% di presenze tra italiani e stranieri rispetto ai primi cinque mesi del 2010. Dati che trovano altre note dolenti sul fronte dei nostri collaboratori che scendono di uno 0,5% a gennaio/maggio (rispetto allo stesso periodo del 2010), con una flessione del 2,1% per i lavoratori a tempo indeterminato rispetto ad un +2,1% per i lavoratori a tempo determinato. Difficile a questo punto -conclude Bocca- pronosticare il futuro, se non augurarci che l’inizio dell’estate possa ridare uno slancio congiunturale e quindi spontaneo al settore”.

Federalberghi: cresce il turismo alberghiero

Presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei dati relativi al monitoraggio mensile effettuato dalla Federazione su un campione di 1.295 imprese ricettive ha affermato: “L’andamento del turismo alberghiero italiano ha registrato da gennaio ad aprile di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2010) il primo vero segnale di ripresa che da oltre due anni attendevamo; Per un risultato complessivo -sottolinea il Presidente degli albergatori italiani- che porta il quadrimestre a toccare un +2% di presenze tra italiani e stranieri rispetto al primo quadrimestre del 2010“.

Dopo un +3,3% di presenze a gennaio si è registrata una battuta d’arresto di febbraio (-4,4%) seguita dalla ripartenza a marzo (+1,6%), fino a giungere ad aprile (+5,7%) con un deciso rialzo, guidato per la gran parte dalla componente straniera che riconosce nel mercato italiano una meta ambita e dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.

Anche sul fronte dell’occupazione la situazione sembra positiva con robusta crescita del 3,5%  dei lavoratori a tempo determinato. “L’auspicio -conclude Bocca- è che tali numeri raccontino di una reale ripartenza dell’economia turistica nazionale, di cui non solo il settore ma l’intero Paese non può fare a meno, mentre tranquillamente a meno il settore vorrebbe fare dell’imposta di soggiorno della quale, peraltro, al momento, non vi è neppure la minima traccia del regolamento attuativo“.