Stella: “Il mercato della nautica è in ripresa e il Salone l’ha dimostrato”

Meno visitatori, d’accordo, ma molta più voglia di comprare. Il Salone Nautico numero 54, come da previsioni, non ha raggiunto i 115mila visitatori registrati nell’edizione del 2013, ma secondo gli organizzatori si è percepito un diverso approccio nei confronti della nautica. Per trarre un primo bilancio sul Salone chiuso lunedì scorso ci affidiamo a Marina Stella, Direttore Generale di UCINA Confindustria Nautica.

Dott.ssa Stella, a pochi giorni dalla chiusura del Salone Nautico è già possibile trarre un primo bilancio?
La conclusione del salone vede confermata l’inversione di tendenza annunciata a maggio al di là delle più rosee attese della vigilia. Le vendite migliorano, ma il mercato nautico italiano non può nascere da solo. La strategia di Ucina è di puntare con grande energia, forza e determinazione sul Salone Nautico Internazionale di Genova. Un mercato non risale da solo ma va incentivato e occorre intervenire per ricrearlo. Il 2014 va considerato un anno zero da cui ripartire, abbiamo bisogno della spinta di tutti i soci sia per rinnovare il mercato sia per fare forte il Salone

Secondo Beniamino Gavio, proprietario di Baglietto, il Salone dal prossimo anno andrebbe ripensato dato che alcuni brand importanti hanno deciso di non essere presenti a Genova…
Il mercato sta dando le sue risposte. Il Salone ha confermato la sua ragione d’essere con oltre 100mila visitatori e un pubblico di qualità fatto di armatori e compratori. Ovviamente, il Salone di Genova non può non essere specchio del mercato e del paese più in generale. Il mercato domestico per la piccola nautica pare dia segni di ripresa, mentre per la grande nautica, i cui leader mondiali sono i tre principali cantieri italiani, è ancora fermo. Per questi motivi abbiamo deciso sicuramente di confermare il Salone di Ottobre 2015 (dal 30/09 al 5/10) e stiamo valutando la realizzazione di un evento legato al design e al lifestyle e collegato all’Expo di Milano in cui il meglio della cantieristica italiana può mostrarsi al grande pubblico. Per questo evento di Maggio verrà presa una decisione a breve.

Quanto è importante nel 2014 un evento internazionale come il Salone nautico?
Il Salone Nautico di Genova si è confermato come il Salone più visitato del Mediterraneo. E’ un Salone di grandissima tradizione, il più importante nel paese leader mondiale per l’alta nautica. Non è solo importante, è un evento fondamentale nel settore industriale della nautica da diporto.

L’industria del settore, che ha visto il proprio fatturato crollare di oltre il 60% negli ultimi anni, sembra in leggera ripresa: quali sarebbero i provvedimenti più urgenti per rilanciare il settore della nautica?
I provvedimenti prioritari per il rilancio del settore della nautica, intesa sia come industria che come filiera e turismo, sono così individuati dall’Associazione di categoria: la definitiva approvazione della riforma del Codice della Nautica; il rilancio del Leasing nautico in analogia a quanto previsto in materia di collateral per altri settori cui si applica la locazione finanziaria; la stabilità della norma sui Marina resort con il riconoscimento dei servizi di accoglienza dei posti barca in transito come attività ricettiva, con l’obiettivo di riportare le imbarcazioni sulle coste italiane, creando indotto e occupazione nella filiera dei servizi, nonché recupero di gettito; il rafforzamento degli strumenti di sostegno all’internazionalizzazione attraverso le manifestazioni e gli eventi di promozione del Made in Italy nautico; il coordinamento e la riduzione dei controlli in mare grazie alla introduzione del Registro telematico; l’introduzione di sistemi di flessibilità del lavoro in un settore caratterizzato da una elevata stagionalità.

Jacopo MARCHESANO

Le piccole imbarcazioni rimangono in secca

Il settore nautico, a parte le barche di lusso, sta conoscendo un momento di grave difficoltà.

Quello dei piccoli costruttori di barche è un settore caratterizzato principalmente da lavoratori artigianali, non in grado di reggere la concorrenza del mercato estero. Per questo, si tratta di un ambito che guarda soprattutto al mercato interno, che quest’anno non naviga certo in acque sicure.

Dati alla mano, infatti, in Europa, quello italiano è il mercato che ha perso di più, dal momento che, con una crisi così forte in atto, l’acquisto di una piccola imbarcazione è in fondo alla lista della spesa del ceto medio italiano. Questo è quanto riferisce Umberto Capelli, consigliere di Ucina Confindustria Nautica e titolare dell’omonimo cantiere di Spinadesco Cremona.

Il comparto della nautica “popolare” ha subito una flessione del 20% rispetto al 2010 ma nonostante ciò la presenza delle aziende artigianali al Salone Nautico di Genova non è in discussione, perché l’esclusione significherebbe uscire dal mercato e perdere qualsiasi possibilità di ripresa.

La stasi delle vendite è da ricondursi, oltre all’evidente perdita di potere d’acquisto da parte dei potenziali clienti, alla problematica gestione post-acquisto: a cominciare dalla difficoltà di trovare posti barca in porti che privilegiano imbarcazioni più grandi e, quindi, latrici di un maggiore movimento di denaro, fino all’assenza di porti a secco, per via dei vincoli demaniali, e, come spesso ricorda il presidente del Coni Genova Carlo Nicali, l’assenza di scivoli a mare pubblici che consentano il varo dell’imbarcazione a costo zero.

Tutto ciò, non può che scoraggiare l’acquisto di una barca, anche nei casi in cui rappresenta il vero e proprio oggetto del desiderio.

Vera Moretti