Ridefinito il contratto per gli addetti ai call center

E’ stato ridefinito da Assocal e Ugl il contratto collettivo per i collaboratori telefonici dei call center, con il benestare dei consulenti del lavoro.

Il settore degli operatori telefonici, da sempre piuttosto controverso in quanto a contratti, necessitava di una regolamentazione ma, data la complessità, le associazioni di categoria hanno chiesto l’intervento dei consulenti, la cui Fondazione Studi ha alla fine dato il via libera.

I consulenti del lavoro non sono nuovi a questo tipo di interventi, poiché era stato chiesto il loro aiuto anche nella definizione dei contratti di lavoro degli “emotional manager – coach – counselor” e per quello dell’area alimentazione-panificazione.

A questo proposito, hanno dichiarato: “Ancora una volta, quindi, viene confermato il ruolo di terzietà interpretato dai consulenti del lavoro a tutela degli interessi delle imprese e dei lavoratori. Una professione chiamata giornalmente a far vivere il diritto del lavoro attraverso una corretta applicazione dello stesso ai casi concreti, che si differenzia e si integra con quello teorico approvato a tavolino, ma che deve essere testato per poter esplicare al meglio i propri effetti“.

Hanno spiegato Assocal e Ugl: “E’ convinzione delle parti stipulanti il contratto collettivo nazionale che lo stesso debba ottenere una valutazione giuridica del testo contrattuale, da parte della Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, atteso che la competenza indiscussa dei consulenti del lavoro fa sì che la posizione centrale che essi occupano tra impresa, lavoratori e istituzioni pubbliche, contribuisce, sicuramente ad emettere un parere tecnico, particolarmente significativo, in ordine agli aspetti giuridici, economici, assicurativi, previdenziali e sociali connessi alla formazione di un contratto collettivo di lavoro“.

Anche Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, ha voluto ricordare l’importanza del ruolo dei consulenti, che sono “a disposizione degli altri attori del mercato del lavoro e del ministero del Lavoro per ogni attività ritenuta utile al miglioramento del sistema. In un momento di grandi fibrillazioni sociali, avere certezza delle regole da applicare è fondamentale quanto il rispetto delle stesse“.

Vera MORETTI

Tares rimandata a dicembre

Dopo polemiche ed infinite richieste, quanto sembrava ormai impossibile da ottenere è arrivato: l’appuntamento con la Tares è infatti stato rimandato a dicembre.
La maggiorazione sulla tassa sui rifiuti, dunque, ci sarà ma non con la prima rata prevista a maggio, che rimarrà invariata.
Nei Comuni in cui la deliberà è già attiva, si procederà a pagare la prima rata della Tares senza aumenti, mentre negli altri si procederà al pagamento della vecchia Tarsu.

Ciò è stato deciso nel corso del vertice tra Anci e Governo, al quale erano presenti i ministri Grilli, Catricalà, Clini e Barca, durante il quale si è discusso anche di debiti PA.

A gioire saranno soprattutto le imprese, poiché la Tares avrebbe implicato un sostanziale rincaro fiscale per le aziende.
Graziano Delrio, presidente Anci, ha dichiarato che questa è la strada giusta da seguire, per evitare “il deficit di liquidità che avrebbe creato grossi problemi alle imprese del trattamento rifiuti”.

Giancarlo Favoccia, segretario nazionale dell’UGL Igiene Ambientale, considera questa delibera una sorta di compromesso, che disattende un auspicato rinvio per “l’applicazione della nuova tariffa al prossimo anno“, garantendo al tempo stesso “le risorse necessarie ai Comuni per far fronte alla grave condizione che si è creata a seguito delle misure varate dal governo Monti”.

Vera MORETTI

A Roma mezzi pubblici fermi il 22 marzo

Venerdì 22 marzo Roma sarà in tilt, a causa dello sciopero dei trasporti pubblici, confermato dopo la sospensione delle trattative per il rinnovo del contratto di 116.000 autoferrotranvieri.
Ad aderire tutti i maggiori sindacati, ovvero Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal ed Ugl.

A comunicare che i mezzi pubblici si fermeranno per 24 ore è stato Marcello Panettoni, presidente di Asstra, l`associazione che rappresenta le aziende dei trasporti pubblici locali in Italia: “Abbiamo lavorato fino all`ultimo per cercare una soluzione al rinnovo del contratto di lavoro degli autoferrotranvieri. Oggi era l`ultimo giorno utile per la revoca dello sciopero. Da parte del sindacato non è arrivata nessuna revoca e quindi lo sciopero è da intendersi confermato. La conseguenza immediata di questa scelta è l`interruzione delle trattative in corso per rinnovare il contratto di lavoro a circa 116.000 autoferrotranvieri. Una trattativa che pur tra molte difficoltà e l`impegno del vice ministro Martone, stava comunque andando avanti e anche con risultati positivi rispetto alle singole tappe del percorso che le parti avevano stabilito“.

Vera MORETTI

Contronto tra governo e sindacati sulla riforma del lavoro

di Vera MORETTI

La riforma sul mercato del lavoro è la più attesa, in un’Italia messa in ginocchio dalla crisi econimco-finanziaria e bisognosa di risollevare le sue sorti al più presto.
In questa ottica, perciò, le dichiarazioni di Mario Monti e dei suoi Ministri assumono grande importanza.

A questo proposito, infatti, il Presidente del Consiglio ha dichiarato alle parti sociali: “Spero che si riesca a non ridurre il messaggio che mandiamo sulla riforma del mercato del lavoro solo all’art.18” e ha ovviamente ammesso che “servono buone soluzioni strutturali per il mercato, spero che quello che verrà fuori servirà a migliorare la situazione delle imprese e dei lavoratori“.

A confermare queste intenzioni era presente anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero, la quale ha detto: “C’è da fare una riforma ma bisogna considerare che, nel breve periodo, non abbiamo risorse da spendere su questo importantissimo capitolo“. La riforma sarà ambiziosa, senza tempi lunghissimi e la consapevolezza che non verrà accolta all’unanimità non spaventa il Ministro.

La riforma, quindi, sarà studiata con una legge ad hoc e prenderà in esame 5 argomenti principali: tipologie contrattuali, formazione apprendistato, flessibilità, ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro. Per quanto riguarda i contratti di lavoro, per Elsa Fornero sarà necessario “un contratto che evolva con l’età dei lavoratori piuttosto che contratti nazionali specifici che evolvono per tutte le età“. Un contratto, dunque, che possa seguire la vita lavorativa del singolo individuo, al fine di favorire formazione e partecipazione al mercato del lavoro ad ogni età.

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, “saranno finanziati da contributi come avviene nel sistema assicurativo mentre la fiscalità generale servirà per l’assistenza“. Due saranno i capisaldi su cui ci si baserà: riduzione temporanea dell’attività di lavoro e sostegno dei redditi di chi abbia perso il posto di lavoro.

Raffaele Bonanni, leader della Cisl, ha detto di essere disponibile “a discutere della revisione degli strumenti ma senza rompere la necessaria coesione sociale“. La cautela è d’obligo, se si vuole preservare il mercato del lavoro con soluzioni in grado di unire e non di dividere. Una tra queste dovrebbe essere l’apprendistato tra i giovani.

Luigi Angeletti, leader della Uil, ha detto: “Temo che il metodo suggerito possa favorire il disastro: la definizione delle soluzioni deve essere il prodotto di un confronto negoziale vero“. Segnale che la collaborazione tra le parti è considerata l’unica opportunità per risolvere i problemi del Paese, senza tralasciare tematiche importanti come la “guerra” ai falsi lavoratori autonomi, ad esempio.

Giovanni Centrella, segretario generale dell’Ugl, infine, ha dichiarato: “Se davvero il governo cerca la coesione, la discussione dovrà partire dal documento di Cgil, Cisl e Uil condiviso dall’Ugl

Inizia il confronto tra governo e parti sociali

E’ iniziato il confronto tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il primo round che segue una lunga serie di consultazioni ‘informali’ di sindacati e imprese da parte del ministro del Lavoro. A presiedere il premier Mario Monti.

Al tavolo tutte le associazioni di imprese. Per Confindustria è presente lo stato maggiore di viale dell’Astronomia, il presidente Emma Marcegaglia, il vicepresidente Alberto Bombassei, il direttore generale Giampaolo Galli mentre per i sindacati siedono i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.

Per il governo siedono, al momento, il ministro del lavoro Elsa Fornero, il viceministro Michel Martone, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ed il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà.

Fonte: adnkronos.com 

Per uscire dalla crisi serve un Patto per la crescita

Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari. Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell’Italia“. Questa la preoccupazione sollevata in un comunicato congiunto firmato dalle sigle ABI, ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE (CONFCOOPERATIVE, LEGA COOPERATIVE, AGCI, CGIL, CIA, CISL, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFINDUSTRIA, RETE IMPRESE ITALIA, UGL, UIL, CONFARTIGIANATO, CNA.

Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori“. La situazione internazionale è aggravata anche dalla crisi statunitense, debiti pubblici allarmanti e poter d’acquisto in continuo calo.

Per risollevarsi da questa situazione si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti ed una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione“.