A Roma fino a 3 milioni di euro per gli under 35

Avete meno di 35 anni e avete da poco avviato o avete intenzione di avviare un’impresa? La Provincia di Roma promuove un bando volto a favorire la capitalizzazione e l’accesso al credito per le nuove imprese: a disposizione un fondo di 3 milioni di euro grazie all’intesa siglata con Unicredit.

I requisiti

Essere giovani imprenditori di un’età compresa fra i 18 e 35 anni, attivi nei settori di ricerca e sviluppo. Il bando riguarda principalmente attività legato al mondo della cultura (editoria, attività artistiche, audiovisivo, design, moda, architettura) ma anche altri settori come:

  • attività manifatturiere
  • fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
  • commercio all’ingrosso e al dettaglio
  • trasporto e magazzinaggio
  • alloggio e di ristorazione
  • noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese
  • informazione e comunicazione.

Per richiedere i finanziamenti occorrerà dimostrare che l’impresa sia stata costituita entro i 18 mesi precedenti la pubblicazione del bando e che abbia sede legale e operativa in uno nei Comuni della provincia di Roma.

I contributi

Per i gli imprenditori under 35 la Provincia di Roma prevede contributi individuali superiori a 10 mila euro e fino a un massimo di 30 mila euro. Per ciascuna piccola o media impresa il totale non potrà superare i 100 mila euro. Il finanziamento a favore del socio o dei soci dell’impresa non potrà superare in nessun caso il 30% delle fonti di copertura dell’investimento proposto.

I finanziamenti saranno rimborsabili in massimo 36 mesi a partire dall’inizio della terza annualità successiva a quella dell’erogazione, senza tassi di interesse.

Il bando scade il prossimo 9 aprile 2012. Per ulteriori informazioni e per scaricare la domanda di adesione al bando è possibile consultare il sito della Provincia di Roma.

Liberalizzazioni: il nuovo vademecum

Via libera alle liberalizzazioni. Dopo la fiducia al Senato qualche giorno fa ( con 237 favorevoli), tra proteste di partiti e banche, il maxiemendamento sulle liberalizzazioni diventa realtà.

Ma quali sono le principali novità?

Punto primo. Nessun obbligo per professionisti di redigere un preventivo “in forma scritta” al cliente se questi lo avesse richiesto. Una marcia indietro da parte del Governo, visto che nel nuovo emendamento si legge invece che il compenso è “previamente” reso al cliente “con un preventivo di massima”. La misura del compenso dovrà cioè essere indicata in un preventivo di massima, adeguandola all’importanza dell’opera e pattuendola indicando per le singole prestazioni tutte le voci di costo, comprensive di spese, oneri e contributi.

Punto secondo. Tirocini: senza alcun obbligo, al tirocinante si potrà riconoscere un rimborso spese nella misura forfettariamente concordata dopo i primi 6 mesi di pratica.

Punto terzo. Srl semplificate dei giovani under 35: il nuovo emendamento prevede la necessità di un atto pubblico, ma il notaio sarà in questo caso tenuto a svolgere la sua prestazione professionale gratuitamente, in veste di incentivo all’impresa. Sarà compito del Consiglio Nazionale del Notariato vigilare “sulla corretta e tempestiva applicazione delle disposizioni da parte dei notai”. Riguardo ai notai, il nuovo emendamento prevede che il loro numero salga subito di 500 unità.

Punto quarto. Tribunali di impresa: saranno istituiti 8 nuovi tribunali di impresa, che si uniscono così alle 12 sezioni specializzate esistenti. Verrà costituito un nuovo organismo giuridico presso i tribunali e le corti di appello con sede nel capoluogo di ogni regione, dove le prime non esistono. Fa eccezione la Lombardia, che avrà due tribunali d’impresa, oltre a Milano a Brescia.

Per il territorio compreso nella regione Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige sono competenti rispettivamente Torino e Venezia.

Punto quinto. Farmacie: stabilita la libertà d’orario, libertà di sconti sui farmaci e, dal prossimo anno, le farmacie potranno anche vendere pasticche monodose.

Il microcredito si tinge di rosa in Liguria

Fino a 15 mila euro di contributi per promuovere l’imprenditoria locale, sia supportando l’avvio di nuove attività sia concedendo finanziamenti alle imprese esistenti. La Liguria pensa in grande e soprattutto alle donne: i contributi messi a disposizione dalla Camera Commercio di La Spezia guardano infatti alle microimprese femminili ( alle quali sarà destinato il 51% dei finanziamenti) e alle start up avviate dagli under 35.

Il nuovo progetto di sostegno alle microimprese del territorio ligure si chiama“Microcredito”: i contributi camerali sono concessi in collaborazione con la società PerMicro S.p.a. specializzata in microcredito.

Requisiti di accesso

I finanziamenti sono destinati agli aspiranti imprenditori, purché disoccupati, lavoratori in Cig o mobilità, giovani di età inferiore ai 35 anni o donne, decisi ad avviare una nuova microimpresa, indipendentemente dal settore produttivo.
Nel caso di imprese già esistenti, per accedere al credito dovranno dimostrare di essere state costituite dopo il primo gennaio del 2011, e di avere sede nella provincia di La Spezia.

Modalità di finanziamento

I contributi messi a disposizione dalla Camera di Commercio di La Spezia e PerMicro S.p.a. potranno arrivare a coprire i costi di investimenti fino ad un massimo di 30 mila euro.
La richiesta di finanziamenti potrà variare da 3 mila euro fino a un massimo di 15 mila euro, unico vincolo: l’importo non dovrà superare il 50% della stima presentata nel piano di avvio della nuova microimpresa.
Non solo. La Camera di Commercio di La Spezia potrà concedere fino a 2 mila euro per abbattere i tassi di interesse.

Modalità di richiesta

Per tutte le microimprese o le aspiranti imprenditrici la richiesta di adesione al bando di finanziamento dovrà essere inoltrata entro il 6 aprile 2012 direttamente presso la sede della Camera di Commercio di La Spezia. Per scaricare la domanda di finanziamento è possibile accedere al sito della Camera di Commercio di La Spezia.

Creare una nuova impresa: basta 1 euro!

di Alessia CASIRAGHI

Se potessi avere mille lire al mese…cantava alla fine degli anni ’30 Gilberto Mazzi. Oggi, quel ritornello, parafrasato, suonerebbe all’incirca così ‘se potessi avere un euro al mese, basterebbe per aprirmi una nuova società’.

Da oggi infatti, basta un euro in tasca per dare vita ad una nuova azienda. E’ quanto stabilito dall‘articolo 3 del decreto per le liberalizzazioni del Governo Monti, che consente a tutti gli under 35 di creare un impresa a un euro.

La nuova delibera è contenuta nel decreto sulle semplificazioni, promosso dal ministro per la Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi. Vita più facile per i nuovi rampanti giovani imprenditori under 35 .

La nuova Srl semplificata prevista dal decreto Patroni Griffi non richiede infatti l’intervento del notaio, ma basterà rivolgersi al registro delle imprese della Camera di Commercio per la sua effettiva registrazione. Inoltre è esente da diritti di bollo e di segreteria, ma soprattutto non impone il vincolo di stanziare un capitale minimo di 10mila euro, sostituto dal vincolo simbolico di un euro.

Ma come costituire una Srl semplificata a un euro?

Primo passo: redigere un atto costitutivo, nella modalità della scrittura privata, con il supporto di un avvocato o di un commercialista (niente notaio!), per mettere nero su bianco il proprio progetto.
L’atto costitutivo dovrà contenere nomi e indicazioni anagrafiche dei soci, denominazione sociale, quota di partecipazione di ciascun socio, norme relative al funzionamento della società, persone a cui è affidata l’amministrazione, sede della società e ammontare del capitale sociale. E qui sta la novità: potrà trattarsi anche solo di un euro.

Secondo passo: entro 15 giorni dalla firma, l’atto costitutivo dovrà essere depositato presso l’Ufficio del registro delle imprese nella cui circoscrizione è stata stabilita la sede della nuova azienda.

La nuova Srl semplificata è esclusa poi dal pagamento di qualsiasi spesa di segreteria o di bollo. Inoltre, l’ufficiale del registro, una volta accertate tutte le idoneità, dovrà provvedere entro e non oltre 15 giorni ad iscrivere la nuova azienda. Tutto più semplice, tutto più veloce. Nel caso tale iscrizione non avvenisse infatti, il giudice del registro, su richiesta dei soci, potrà iscrivere la nuova società per decreto.

Unica avvertenza: una volta che i soci della Srl semplificata supereranno tutti l’età di 35 anni, sarà necessario, con la massima tempestività, registrare la trasformazione della società in Srl normale.

L’imprenditoria è sempre più giovane

Le cosiddette “fasce deboli” non si fanno intimorire e dimostrano di avere energia e coraggio da vendere.
Stiamo parlando dei lavoratori donne e under 35, i più colpiti dalla crisi econimica con licenziamenti ingiustificati, cassa integrazione, mobilità e riduzione dell’orario di lavoro.

Ebbene, così deboli non sono perché, come confermato anche dai dati provenienti dal Dipartimento delle Finanze, nel mese di agosto sono state aperte il 3,4% in più di partite Iva rispetto al 2010 e, a incrementare il folto popolo di imprenditori e liberi professionisti sono proprio loro: donne, +5,44%, e giovani, +7,36%. Insomma, quando il lavoro che si desidera non viene offerto dal mercato, tanto vale crearselo da sé.

Cosa indica questa nuova tendenza? In primo luogo, che la crisi ha portato ad una rivisitazione del mondo del lavoro e, in secondo luogo, che avviare una propria attività professionale e commerciale rimane una soluzione valida ed importante.

Le agevolazioni governative hanno sicuramente influenzato e contribuito ad incrementare i dati, in particolar modo per quanto riguarda i giovani. Con la manovra di luglio, infatti, sono stati introdotti vantaggi per l’imprenditoria giovanile, con un’imposizione sostitutiva del 5% del reddito in luogo dell’Irpef, delle addizionali e dell’Iva, oltre alla non applicabilità dell’Irap.

Ma una spinta notevole verso la libera professione è data anche dai forum e dai Saloni dedicati al mondo dell’imprenditoria giovanile e femminile, che hanno il grande merito di supportare i neo imprenditori nella fase di start-up e di crescita economica ed organizzativa.

Vera Moretti

Sale il numero di imprenditori giovani

Cresce il numero di imprenditori giovani e con essi la voglia di mettersi in gioco e dimostrare di avere le carte in regola per gestire al meglio una impresa. Stando all’Osservatorio Unioncamere sull’imprenditoria giovanile, sono 720 mila le “imprese giovanili”, cioè quelle guidate da un under 35, e si concentrano soprattutto nei settori più tradizionali.Una sorta di riscatto al periodo di crisi e alla disoccupazione dilagante, i giovani sembrano voler dimostrare le loro capacità e spirito di iniziativa dando vita ad una loro attività.

Sono i servizi alle persone, delle costruzioni e dell’alloggio e ristorazione i settori ad essere sempre più gestiti da giovani. In media, l’universo delle imprese ‘under 35′ rappresenta l’11,8% di tutte le imprese, per la precisione 723.531 unità su 6.109.217 complessivamente esistenti in Italia.

E’ stato il Segretario Generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi, alcuni giorni fa a Rimini nel corso del convegno sul “Sistema Paese”, svoltosi nell’ambito del Meeting 2011 a diffondere questi dati. “In termini assoluti, però – ha fatto rilevare Gagliardi – il settore che attrae maggiormente i giovani capitani d’impresa è quello del Commercio“. Tra le provincie più attive nel promuovere i giovani in attività d’impresa ci sono Roma, Napoli e in seguito Milano.

Mirko Zago