La pizza? È Patrimonio dell’Umanità Unesco

Ormai lo status di Patrimonio dell’Umanità Unesco non si nega a nessuno o quasi. Nella lista sterminata di luoghi e simboli che si fregiano di questo status, un posticino lo si può trovare anche per la pizza.

Il Presidente della Commissione Italiana Unesco Giovanni Puglisi ha infatti ricevuto un elenco di 250mila firme raccolte per chiedere che l’Arte della Pizza diventi Patrimonio dell’Umanità Unesco attraverso l’inserimento nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Una richiesta che, se fosse accolta, aiuterebbe a proteggere la pizza e l’economia che essa genera dal cosiddetto “italian sounding”, ossia quei prodotti che richiamano l’originale italiano solo nel nome ma che, in realtà sono degli orribili tarocchi.

Le firme per far diventare la pizza Patrimonio dell’Umanità Unesco sono state raccolte sulla piattaforma online Change.org attraverso una petizione lanciata dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, da Coldiretti e dalla fondazione UniVerde. Del resto, la pizza napoletana è l’unico tipo di che gode di un riconoscimento nazionale ed europeo grazie al suo status di Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea di cui si fregia dal 2010.

La petizione, però, non si ferma qui, dal momento che gli organizzatori hanno annunciato che proseguirà fino a tagliare il traguardo delle 300mila firme. Perché sedersi a tavola e mangiarsi un Patrimonio dell’Umanità Unesco non è roba da tutti i giorni…

Una delibera approva i siti veneti non idonei per il fotovoltaico

La Giunta della Regione Veneto ha approvato una delibera con la quale è stata stabilita la non idoneità di alcuni siti per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra.
Questa possibilità deriva dalle linee guida del 2010 che riguardano il diritto delle singole Regioni di tutelare le aree con particolari peculiarità paesaggistiche e ambientali.
La Regione punta, invece, sull’installazione di impianti solari sui tetti.

I siti indicati come idonei, secondo i criteri dell’UNESCO, sono zone di particolare interesse paesaggistico, zone umide di valore internazionale secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Ramsar, la Rete Natura 2000, le zone appartenenti all’elenco delle aree naturali protette, i geositi, le aree agricole nelle quali si realizzano produzioni agroalimentari di qualità, le aree a elevata utilizzazione agricola.

Con questo intervento si conferma, quindi, l’impegno da parte della regione per tutelare il suo patrimonio artistico e storico, ma anche della biodiversità e delle aree rurali e di pregio.

Questa delibera trova anche l’appoggio dei tagli del Governo poiché, mancando i contributi statali, rappresenta un ulteriore disincentivo a questo tipo di interventi a terra, favorendo nel contempo la soluzione di impianti sui tetti.

Vera MORETTI