Unioncamere, le tariffe locali continuano ad aumentare

 

Secondo quanto reso noto in questi giorni dall’Osservatorio prezzi e mercati  dell’Indis, istituto di Unioncamere specializzato nella distribuzione e nei servizi, l’inflazione generale registrata nel primo semestre del 2014 si deve alle tariffe pubbliche locali che, in questi mesi estivi, non fanno altro che aumentare raggiungendo a giugno il 4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Soprattutto gli aumenti spropositati dei rifiuti solidi urbani hanno (addirittura del +15,2%), dell’acqua potabile (+6%) e dei servizi sanitari locali (+5,3%). Come se non bastasse anche un +4,4% dei costi dei trasporti ferroviari regionali e  un +2,5% dei trasporti urbani.

“La competitività delle imprese, soprattutto nei confronti dei competitori esteri – commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere – sta anche nella possibilità di competere almeno ad armi pari sul fronte dei costi dei servizi necessari alla produzione. Nella prima metà del 2014 il comparto che contribuisce in maniera maggiore alla crescita dei prezzi al consumo è quello delle tariffe, che da sole spiegano oltre metà dell’inflazione generale”.

JM

Unioncamere: tariffe locali e tasse frenano la ripresa

Più acqua potabile “dal rubinetto” e trasporti extra-urbani, meno elettricità e gas: è questo il mix che, a cavallo tra 2012 e 2013, ha mantenuto su livelli sostenuti l’inflazione tariffaria e pesato su bilanci delle imprese e portafogli delle famiglie italiane.

Tasse e tariffe locali soffiano decisamente sull’inflazione e soprattutto rischiano di rappresentare un freno alla ripresa economica. E’ la fotografia che emerge dall’analisi di Unioncamere sull’andamento dei prezzi amministrati a controllo locale e nazionale – realizzata attraverso il proprio Istituto di ricerca specializzato nelle indagini su distribuzione e servizi (INDIS) – sulla base dell’Osservatorio ”Prezzi e Mercati”.