Imprese femminili in aumento in Toscana

Le donne imprenditrici sono sempre di più e a confermarlo sono le cifre, in costante aumento, soprattutto in alcune regioni italiane.

In Toscana, ad esempio, le aziende in rosa rappresentano un’importante e concreta risorsa per l’economia locale, tanto da aver registrato dati in crescita su tutto il territorio.
Ad oggi, le imprese femminili sono più di 93mila, con un aumento medio dell’1,5% ogni anno.

Ma quali sono i settori in cui le donne “spopolano” maggiormente?
Il settore dei servizi, del commercio e del turismo conta circa 1400 imprese femminili attive, che collocano la Toscana al quarto posto in Italia dopo Lazio, Lombardia e Veneto.

In queste stime, spiccano le imprese guidate da straniere, che sono il 61% del totale, con le giovani che però stanno registrando numeri da capogiro.

Andrea Sereni, presidente di Unioncamere Toscana, ha dichiarato in proposito: “In questi primi tre mesi dell’anno le iscrizioni di imprese rosa sono aumentate anche nel turismo e nell’artigianato, segno che la Toscana dispone di un habitat che, oltre ad offrire larghi margini di sviluppo, rappresenta una risorsa straordinaria ed una risposta concreta alle molte giovani donne, creative e intraprendenti, alla ricerca di opportunità occupazionali, anche in proprio“.

Vera MORETTI

In Toscana imprese hi-tech in aumento

Uno studio effettuato dall’Osservatorio di Unioncamere Toscana e Scuola Superiore Sant’Anna relativo alle imprese hi-tech ha messo in luce il fermento che caratterizza le piccole e medie imprese, in crescita soprattutto se operanti nel settore dei servizi (+2,6%) mentre le aziende di grandi dimensioni puntano decisamente all’export.

La crescita delle imprese toscane riguarda soprattutto le produzioni a carattere innovativo e le politiche di marketing mirate alla diversificazione dei mercati di sbocco e che hanno registrato un continuo aumento dal 2013 (+0,7%) fino ad oggi (+1,4%).
Al contrario, numeri negativi per il settore manifatturiero (-0,6%), dovuti agli andamenti della meccanica.

Per quanto riguarda l’occupazione, registrata in aumento, deve i suoi dati positivi ancora una volta ai comparti riguardanti l’alta tecnologia (+2,6%, +1,0% il manifatturiero high-tech), ma il 2014 appare buono per tutte le tipologie di impresa.

Le migliori prospettive di crescita si registrano per le filiere life sciences, in particolare nel segmento della farmaceutica (+4,9%), Ict (+4,1%) e meccanica avanzata (+1,9%), ma un miglioramento decisivo si prevede per elettronica (+3,0%), servizi per l’innovazione (+2,6%), energia e ambiente (+1,1%).

Tali aspettative, legate all’andamento della domanda internazionale, riguardano soprattutto medie e grandi imprese (+3,2%), ed in parte anche le piccole (+2,5%) e micro-dimensioni (+0,4%).

I numeri, quasi sempre positivi, erano cominciati già nel 2013, quando è stato rilevato da una
intensificazione degli investimenti in ricerca e sviluppo (+2,2% l’andamento della spesa, positivo per tutti i settori e le tipologie di impresa): mediamente ogni impresa investe in R&S il 22% del proprio fatturato ed impiega il 39% del personale complessivo.
In crescita a ritmi superiori rispetto a quelli dell’occupazione complessiva anche le assunzioni di addetti high-skilled (+2,1%); nel 2013 il 47% degli addetti delle imprese high-tech sono ingegneri.

L’Osservatorio di Unioncamere Toscana-Scuola Superiore Sant’Anna in cinque anni ha censito 1.560 localizzazioni high-tech sul territorio regionale; un universo in decisa crescita (+6,3%) rispetto a quello risultante dalla precedente rilevazione (inizio 2013), grazie ad un saldo positivo tra uscite (-64 unità) e nuovi ingressi nella popolazione di riferimento (+157).

Oltre un terzo delle unità locali è concentrato nel territorio di Firenze (34,4%), seguita da Pisa (18,0%) e Siena (7,8%). Lucca ed Arezzo pesano per oltre il 7% sul totale regionale, in ragione di una discreta evoluzione nella numerosità dell’imprenditoria high-tech a livello locale.

Sono ormai oltre 45.000 gli addetti che operano nel settore hi-tech su territorio regionale, e a questo proposito un ruolo importante è quello ricoperto dalle medie imprese ad alta tecnologia, attive sia nel manifatturiero che dei servizi e particolarmente presenti nei territori di Firenze, Lucca, Pisa e Arezzo.

In questo ambito sono alcune filiere ad elevata intensità di scala, tra cui elettronica e Life Sciences (in particolare, farmaceutica), quelle in cui la propensione ad investire appare più pronunciata (oltre 3 imprese su 4 prevede investimenti per il periodo 2014-2016). Beni materiali (27% delle imprese con investimenti) e beni immateriali (21%, in prevalenza diritti di proprietà intellettuale) assumono una uguale rilevanza in termini di tipologia di investimenti in programma: nel prossimo triennio, oltre il 50% delle imprese high-tech investirà in Ricerca di base, e ben il 20% lo farà in collaborazione con partner esterni.

Vera MORETTI

Niente crisi per le imprese femminili toscane

Le aziende femminili non conoscono crisi o, almeno, riescono ad affrontarla in modo più risoluto e creativo.
In particolare, l’imprenditoria femminile toscana sta vivendo un periodo di particolare fermento, come i dati confermano.

A fine settembre 2013, infatti, le imprese in rosa erano 101.115, pari al 24,4% delle imprese registrate nei registri camerali toscani, con un incremento dello 0,9% rispetto a settembre 2012.
Al contrario, le imprese condotte da uomini è rimasta ai valori dell’anno precedente.

Grazie a questi dati, la Toscana si conferma una delle regioni più dinamiche d’Italia per quanto riguarda lo sviluppo dell‘imprenditoria femminile, tenendo il passo con Lazio (+1,1%) e Lombardia (+1,0), le prime della classe.

Il bilancio positivo dell’imprenditoria femminile regionale è legato in buona parte alla vitalità delle straniere: +858 unità in dodici mesi (+7,4%), un incremento superiore alla media nazionale (+6,2%). Sono soprattutto le imprenditrici non comunitarie a crescere (raggiungendo le 9.330 unità), ma in sensibile crescita sono anche le imprenditrici comunitarie (3.000 imprese).

Meno dinamico della media italiana è invece lo sviluppo dell’imprenditoria straniera non femminile (+3,5% in Toscana contro il 4,4% nazionale).
Gli ambiti settoriali in cui le imprenditrici straniere hanno trovato più ampi spazi di sviluppo, nel corso dei dodici mesi presi in esame, sono l’industria (+300 unità) e il commercio (+240).

Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana, ha dichiarato: “In Toscana la crescita del numero delle aziende femminili è guidata da imprenditrici straniere ma anche fra le imprenditrici italiane ci sono segnali incoraggianti: diminuiscono le ditte individuali e crescono le società di capitali, segno evidente che i percorsi delle imprenditrici sono oggi più strutturati e qualificati rispetto al passato. Il Sistema camerale toscano, insieme alle altre istituzioni pubbliche, ha spinto molto per questo salto di qualità e oggi arrivano le prime conferme. Naturalmente, c’è ancora tanto da fare per assicurare la promozione del talento femminile e la propensione imprenditoriale delle donne, a iniziare dal favorire l’acquisizione di competenze e capacità adeguate ad affrontare le nuove sfide che il mercato ci pone davanti“.

Nel tessuto imprenditoriale femminile si registra una discreta espansione delle società di capitali (+673 unità pari al +4,5%), dovuta in massima parte alle imprenditrici italiane. Le straniere, viceversa, preferiscono forme organizzative più elementari (+709 ditte individuali con titolare straniera, contro -584 imprese individuali con titolare italiana).

Circa due terzi delle aziende in rosa (per un totale di 66.029 unità) operano nel settore dei servizi: 27.670 di queste operano nel commercio e 10.145 nel turismo (ricettività e ristorazione), e proprio verso quest’ultimo segmento di mercato si è prevalentemente orientato il “fare impresa” delle donne nel periodo in esame (attività turistiche di alloggio e ristorazione +279 unità).

Ma qualcosa si muove anche nei settori fino a poco tempo fa considerati non propriamente femminili, come l’industria (+245 unità) e l’edilizia (+57).
Nell’ambito del manifatturiero, che conta 12.800 aziende femminili, l’incremento è legato soprattutto alla positiva dinamica della filiera abbigliamento-calzature (circa +200 imprese femminili).

In Toscana solo l’11,2% delle imprese rosa (11.293 aziende) è guidato da donne giovani (meno di 35 anni), che accusano inoltre una flessione nel periodo considerato (-0,5%) seppur meno marcata rispetto alla media italiana (-1,1%). Il calo registrato è inoltre nettamente inferiore rispetto a quanto rilevato per le imprese giovanili non femminili (-5,7% per quelle guidate da uomini under 35, contro una media nazionale del -3,6%).

Vera MORETTI

A Firenze si parla di crowdfunding

Si svolgerà domani, 22 maggio 2013, a Firenze, un importante convegno rivolto alle pmi innovative che desiderano informarsi sul crowdfunding.
L’iniziativa è di Unioncamere, che ha organizzato l’incontro in collaborazione con le Camere di Commercio di Firenze, di Pistoia, di Prato e l’azienda speciale Metropoli.

Il convegno, dal titolo “Crowdfunding e start-up innovative”, si terrà presso la Sala Ghiberti dell’Opera del Duomo, e tratterà i principi base del crowdfunding, il sistema di finanziamento collettivo basato sulla collaborazione tra più finanziatori, impegnati a sostenere lo stesso progetto e a far decollare la medesima idea di business utilizzando le risorse della Rete.

Ci si soffermerà anche sulle novità introdotte in Italia per regolamentare l’equity crowdfunding, ovvero la raccolta da parte delle neo-imprese di capitali di rischio attraverso la Rete Internet, limitatamente alle start-up innovative come sono state definite dal decreto crescita-bis.

All’evento prenderà parte anche la Consob, che avrà l’incarico di definire le disposizioni attuative sulla raccolta di capitali di rischio da parte di start-up innovative attraverso portali on-line.

Vera MORETTI

Toscana, export in crescita

In un mercato nazionale che rallenta, l’export si conferma una boccata d’ossigeno per l’economia regionale.
Secondo i dati del Rapporto Il Commercio Estero della Toscana elaborato da Unioncamere Toscana, ad esempio, il primo trimestre 2012 vede proseguire la crescita delle vendite all’estero della Toscana (+14,2%), a fronte di un andamento delle esportazioni nazionali in progressiva decelerazione.

I metalli preziosi continuano il loro straordinario percorso di crescita, segnando un + 96,6% nel primo trimestre dell’anno; consistenti flussi di metalli preziosi (+56%) in entrata nella regione influenzano anche il tasso di crescita regionale degli acquisti toscani all’estero: le importazioni segnano infatti un +1,2% complessivo che, depurato di tale componente, si trasforma in un dato pesantemente negativo: -7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Francesca SCARABELLI

 

Firenze: parte il seminario “Fare Business in Cina”

Camera di Commercio di FirenzeUnioncamere Toscana ed Azienda speciale Metropoli – membro di Enterprise Europe Network – nell’intento di supportare le imprese italiane che vogliono difendere le proprie creazioni sul mercato cinese, organizzano il seminario di studio sulla corretta strategia di tutela della proprietà intellettuale in Cina, “Fare Business in Cina: strategia di mercato e tutela della proprietà intellettuale”, che si terrà il 1 febbraio a Firenze, presso la sede di Unioncamere Toscana- Via Lorenzo il Magnifico 25. 

Nel corso dell’evento saranno approfondite le tematiche relative alle caratteristiche ed alle problematiche del mercato cinese, con particolare riferimento alla tutela dell’immagine aziendale, del prodotto ed alla protezione della proprietà intellettuale anche negli eventi espositivi, ed a tal proposito saranno indicate le linee guida da seguire per la presentazione dei reclami. Saranno inoltre affrontate le tematiche relative alle misure per l’esportazione in Cina e quelle necessarie per l’internazionalizzazione.Al termine del seminario sono previsti, su prenotazione, ed in base all’ordine di arrivo delle adesioni, incontri “one to one” con l’Ing. Giovanni De Sanctis, Responsabile dell’IPR Desk di Pechino, unità specializzata, istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico presso l’ICE con la finalità di incentivare la promozione all’estero e potenziare la tutela del “Made in Italy”.  Le imprese interessate possono scaricare il programma e la scheda di partecipazione sul sito dell’Azienda speciale ed inviarle o via fax al numero 0552671404 o all’indirizzo e mail margherita.lella@metropoliaziendaspeciale.it entro il 30 gennaio 2012.

 

Fonte: camcom.gov.it 

Anticipi facili per le imprese toscane

La giunta regionale toscana ha dato il via libera a un protocollo di intesa che sarà firmato nelle prossime settimane con le associazioni degli enti locali, Unioncamere Toscana e sistema bancario per assicurare liquidità alle imprese creditrici della pubblica amministrazione.

Ci sono situazioni paradossali: imprese che hanno ultimato opere pubbliche e non possono essere pagate da Comuni e enti locali, che i soldi in cassa sempre ce li hanno ma hanno già esaurito a giugno o settembre il plafond a disposizione e si trovano nella situazione di dover rinviare tutti i pagamenti all’inizio dell’anno prossimo, infatti di norma Comuni ed enti locali hanno in cassa le risorse per fare investimenti ed aprire cantieri, ma sono costretti a rinviare gli interventi di mesi, a volte, per rispettare il patto di stabilità imposto dal governo, di anno in anno più aspro.

“Un corto circuito che, oltre a ritardi nei lavori, crea evidenti danni all’economia e alle aziende, in difficoltà nel pagare fornitori e lavoratori. Da qui l’accordo con le banche che abbiamo portato in giunta ieri per aiutare le aziende creditrici a farsi anticipare quanto dovuto: più velocemente e con procedure più snelle, ma soprattutto con costi e tassi di interesse” annota l’assessore regionale al Bilancio Riccardo Nencini.

 

Marco Poggi