Vacanze al mare per gli italiani

Stessa spiaggia stesso mare: questo sembra il filo conduttore delle vacanze degli italiani, che, per questa estate 2017, hanno scelto nella maggior parte dei casi la spiaggia come meta per il loro relax, come emerge da un’indagine condotta da Confesercenti SWG relativamente a vacanze e consumi degli italiani per la stagione estiva.
La percentuale di chi sceglierà il mare, infatti, è del 62%, in Italia ma anche all’estero, e si tratta della percentuale più elevata degli ultimi nove anni. Solo nel 2007 si era riscontrata una percentuale superiore, del 64%.

Se i vacanzieri aumentano sulla spiaggia, diminuiscono nelle città d’arte e, più in generale, nelle città, preferite quest’anno solo dal 14% dei turisti, contro il 18% dell’anno scorso, ad esempio.
Stabile il 10% di chi andrà in montagna.

In ogni caso, per qualsiasi destinazione, la spesa verrà tenuta sotto controllo, con un budget medio di 970 euro a persona, anche se in aumento del 5% rispetto ai 925 euro rilevati nel 2016. La scelta del posto dipende dal prezzo per il 46% dei partenti, che però controllano anche la sicurezza del luogo (10%).
Tra coloro che decideranno di rimanere a casa, il 58% lo fa per questioni economiche, mentre solo l’8% farà poi le sue vacanze fuori stagione.

Ad andare in Europa sarà il 27% degli italiani, due punti percentuali in più rispetto allo scorso anno, mentre a scegliere l’Italia sarà il 68%.
La tendenza balneare influenza anche la scelta delle destinazioni specifiche: in Europa gli italiani andranno soprattutto in Spagna (23%), Grecia (15%) e Croazia (10%), tutti e tre Paesi a forte vocazione turistico-balneare.
E anche in Italia, i vacanzieri sceglieranno soprattutto regioni famose per la bellezza delle coste e degli arenili: Puglia (13%), Sicilia (13%) e riviera romagnola (11%).

Il 58% si recherà in vacanza in macchina, mentre il 28% si muoverà con un volo, low cost (16%) o no (12%). Il treno porterà poco più di un vacanziere su dieci (l’11%), mentre il 18% andrà con un altro mezzo, dalla nave al pullman. Alberghi e hotel si confermano invece la sistemazione preferita dagli italiani, raccogliendo un terzo (il 33%) delle preferenze, anche se le case vacanze raggiungono il 28%. Il 15%, infine, opterà per il B&B.

Vera MORETTI

Crisi e maltempo non fanno decollare l’estate

E’ un’estate all’insegna dell’incertezza, quella che, ormai, sta entrando nel clou.
Se, infatti, la crisi economica aveva contribuito a rendere meno spensierato questo periodo dell’anno, con la metà degli italiani costretta a rinunciare alle agognate ferie, anche le condizioni climatiche hanno messo a repentaglio l’avvio della stagione.

Tra temperature al minimo storico e piogge incessanti, infatti, sono stati molti i turisti ad arricciare il naso e a rimandare la partenza a tempi migliori.

Questo clima non proprio spensierato si respira anche nelle agenzie di viaggio, intervistate da Assoviaggi-Confesercenti: “Le richieste vanno a rilento rispetto all’anno precedente. Molti clienti chiedono informazioni, ma posticipano la conferma delle vacanze. Le condizioni climatiche non aiutano nella scelta della destinazione, mentre l’incertezza nei confronti della possibile applicazione di Imu e Tarsu costringono le famiglie a valutare attentamente la situazione economica prima di prendere la decisione finale. Sia per quanto riguarda l’incoming che per l’outgoing registriamo un ritardo significativo sulle richieste, con dati che confermano l’andamento negativo rispetto all’estate 2012, con un turismo in outgoing a meno 7% e per l’incoming a meno 15%“.

In controtendenza, in questo scenario a tratti desolante, è il turismo religioso, spinto soprattutto dal nuovo Papa, che ha incrementato l’arrivo di fedeli a Roma e, complessivamente, nelle città d’arte.
In crescita anche il turismo legato alle liste nozze: difficile che una coppia di novelli sposi rinunci alla luna di miele, considerando anche le tante offerte che le agenzie di viaggio riservato agli sposini.
A “tenere”, come era accaduto anche l’anno scorso, le crociere, che propongono spesso un trattamento all-inclusive molto accattivante, e la possibilità di salire a bordo con quote basse, spesso gratuite, riservate ai bambini.

Per quanto riguarda il turismo sociale il settore registra ancora una tenuta e, pur avendo ridotto la disponibilità di spesa, continua a manifestare la necessità di vacanza. Purtroppo tale tipologia di vacanza non passa attraverso l’intermediazione o organizzazione di viaggi, ma in forma latente viene movimentato da una schiera di improvvisate figure non professionali ed Onlus, che evadono il fisco e non sono garanti della sicurezza del turista.

Si registra una contrazione sia per i viaggi di gruppo, che ora sfiorano a malapena le 15 unità, riducendo così la gamma di iniziative possibili, sia per le gite d’istruzione, a causa della mancata partecipazione degli alunni, spesso causa crisi, e degli stessi professori.
Ciò che si cerca, per poter andare incontro alle esigenze di tutti, è il prezzo più basso, che però raramente fa rima con qualità.

Il budget degli italiani si è ridotto, attestandosi sui 600-700 euro per i viaggi a medio raggio e sui 3.000 per quelli a lungo raggio.
Ma queste cifre non permettono di fare fatturato e coprire tutte le spese di gestione, perciò, se il settore turistico era in difficoltà già da prima, ora arranca, e necessita di una valida soluzione.

Per quanto riguarda le richieste di vacanza, gli italiani orientano le proprie preferenze per le capitali europee, grazie anche alla possibilità di prenotare pacchetti volo hotel: le città che vanno per la maggiore sono le solite, ovvero Parigi, Londra e Barcellona, mentre per le vacanze al mare primeggiano l’Italia e le isole greche, ma anche le Baleari.

Prima mossa per contrastare un panorama molto negativo è lottare contro l’abusivismo. Utile sarebbe, secondo Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi, “uniformare con correzioni il codice del turismo: questo creerebbe i presupposti giusti. Combattere l’abusivismo significa che le istituzioni ai vari livelli devono avere gli strumenti chiari e i mezzi per fare le dovute verifiche di chi opera nel sommerso”. E’ inoltre indispensabile “scongiurare l’applicazione dell’aumento dell’IVA, semplificazione fiscale e contabile e regolamentare il web: nella vendita online devono valere le regole e i principi di garanzia nei confronti del cliente che applicano le agenzie di viaggio”.

Vera MORETTI

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