Secondo la FIPE gli italiani a casa ad Agosto sono 35 milioni

Secondo una ricerca commissionata ad Axis Research, sono quasi tre milioni in più dello scorso anno gli italiani che questa estate non partono in vacanza. Anche per Ferragosto si registra un calo. Per risparmiare gli italiani stanno a casa o si concedono una sola vacanza.

Solo il 25% degli italiani ha fatto quest’anno una vacanza prima dell’estate e oltre 35 milioni di non hanno ancora fatto e non faranno vacanze estive: 2,8 milioni in più dell’anno scorso. “Questa indagine – commenta il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani – ci dice che si torna alla monovacanza, dalla durata media di massimo due settimane complessive, così da sfruttare le economie di scala, almeno per quanto riguarda il costo del viaggio. Non sono belle notizie per un settore, il turismo, che non beneficia di alcun genere di sostegno economico“.

Chi parte soggiornerà nel 45,5% dei casi in alloggi privati (in affitto, di proprietà, di parenti e amici oppure in bed & breakfast o in barca), mentre il 42,9 lo farà in strutture ricettive collettive (hotel, villaggi turistici o campeggi, in crociera). “Insomma – conclude Stoppani, – la crisi ci sta restituendo un nuovo consumatore, più razionale e attento al giusto rapporto qualità/prezzo e al proprio benessere. C’è poi chi ha seri problemi economici come i cassaintegrati che non riescono a concedersi la vacanza. E anche il tempo non ha incoraggiato le partenze. Si è così dato un taglio ai divertimenti più costosi. Solo apparentemente un passo indietro ma, invece, un ponte interessante per un futuro diverso e, forse, più sostenibile“.

 

 

Sagre, la passione degli italiani

Le sagre in giro per l’Italia sono l’appuntamento preferito di 6 italiani su 10. Metà di loro spende qualcosa di più di 10 euro, il 13% “frequenta ma solo per curiosare”.
A rivelarlo è uno studio di Coldiretti, secondo il quale il desiderio di assaporare prodotti tipici di un luogo, il clima vacanziero e la passione per i borghi storici rappresentano i motivi base di questo amore feste di paese, fiere e mercatini tipici.

Spesso sono dedicati a ricorrenze storiche, altre volte hanno uno scopo religioso, ma su tutte le ragione la SAGRA-MANIA d’agosto coinvolge il Bel Paese attratto dai prodotti tipici dell’enogastronomia locale, spesso veri protagonisti festeggiamenti.

Una vera e propria riscoperta che – sostiene la Coldiretti – è il frutto dell’esigenza di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri. Spettacoli, giochi e rievocazioni storiche sono gli ingredienti principali delle feste locali dove però a fare la parte del leone sono i prodotti tipici locali e stagionali, preparati secondo le usanze tipiche del territorio”.

Secondo il sondaggio Coldiretti, poi, la metà del totale dei frequentatori spende in questi casi, per acquisti o degustazioni di prodotti dell’enogastronomia locale, un importo superiore a 10 euro a persona, il 37 per cento non più di 10 euro e il 13 per cento si limita invece a curiosare senza aprire il portafogli.

Si tratta di valori che, continua l’organizzazione agricola, contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che, con 5 miliardi di fatturato stimato per il 2011, è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale Il successo di sagre, feste e mercati di paese, nei confronti delle famiglie, ma anche di gruppi di giovani, è favorito dalla tendenza a privilegiare vacanze ripetute, ma più brevi, dalla voglia di spezzare le vacanze al mare, dalla ricerca di mete alternative spesso più convenienti e dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all’estero.

L’Italia infatti è l’unico paese al mondo che – ricorda la Coldiretti – può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 505 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt)”.

Paola Perfetti

Fonte – Ansa.it

16 milioni di persone in partenza per le vacanze di agosto

Secondo una recente indagine Censis-Confcommercio dei 24 milioni di vacanzieri stimati per il periodo giugno-settembre, ben 16 milioni partiranno durante queste mese di agosto. La maggior parte degli italiani non rinuncia alle vacanze, quattro italiani su dieci hanno effettuato un soggiorno con pernottamenti fuori casa o si apprestano a farlo. E’ comunque importante la percentuale di chi rimane a casa o rinvia le vacanze ad ottobre: circa il 60%.

L’83% alloggerà in casa, albergo o struttura extra alberghiera, il 17% usufruirà della propria casa di villeggiatura per una durata media di una decina di giorni. E’ il 22% ad aver accorciato le vacanze per risparmiare. Se agosto è il mese preferito per le vacanze è anche vero che il 33% ha viaggiato a giugno e luglio mentre il 12% partirà a settembre. Chi ha rinunciato alla vacanza lo ha fatto per tirare la cinghia non potendo permettersi spese extra, solo il 5% ha dichiarato di preferire altri periodi dell’anno.

Importante la percentuale di chi dichiara di aver passato almeno 3 notti fuori casa nella prima parte dell’anno, circa il 20%.

Manager online anche durante le vacanze: staccare la spina è sempre più complicato

Un recente sondaggio condotto da Experteer evidenzia come buona parte dei manager abbiano esigenza di rimanere in contatto col mondo lavorativo anche durante il periodo di vacanza. Il 56% degli intervistati conferma di avere sempre con sé un telefono cellulare, il 39% uno smartphone, il 26% un laptop, il 20% un tablet, il 19% un netbook e solo una minima percentuale (3%) è sprovvista di qualsiasi strumento di lavoro.

Italiani al primo posto per dipendenza da cellulare aziendale (74%); seguono gli altri dispositivi elettronici: il 41% lo smartphone e il 28% il laptop, il 16% un netbook e l’11% un tablet. I francesi si aggiudicano il primato per la frequenza di mail inviate all’ufficio (50% dei manager). Seguono gli spagnoli (45%) e gli italiani a pari merito con gli inglesi (41%). Più rilassati appaiono i tedeschi che rispondo alle comunicazioni aziendali solo in caso di reale emergenza.  Ancor più amanti della vera vacanza appaiono gli olandesi: il 36%, infatti, non controlla mai le email aziendali durante le vacanze.

Entrare nello spirito vacanziero non è una cosa immediata. I manager italiani per l’81% impiegano alcuni giorni per staccare completamente la spina, mentre i colleghi spagnoli riescono meglio ad “abbandonare” il lavoro (42%). Lavorare anche in vacanza è un modo per far notare l’impegno (lo sostiene il 61% degli uomini e il 66% delle donne).

Il 32% degli intervistati a livello europeo dichiara che i propri compagni di viaggio lamentano un certo fastidio nel momento in cui ci sono interferenze lavorative durante le vacanze. In particolare per gli inglesi (41%), mentre gli italiani si attestano a metà via con il 30%.

Le famiglie milanesi sclegono la seconda casa per trascorrere le vacanze

Sono le famiglie con bambini ad usufruire maggiormente delle seconde case: è per loro circa una vendita su cinque (19,6%). La scelta dell’acquisto è spesso dettata dalla volontà di passare in seguito le vacanze nella nuova casa, specialmente in località balneari. Crescono gli investitori, tra professionisti (21,7%) e imprenditori (13%). Ma calano gli acquisti delle seconde case in Italia (-30%): è un altro degli effetti dell’attuale crisi. E per i milanesi che possono permetterselo, il mare rimane la meta più gettonata (21,7%), in particolare quello ligure (23,9%).

Le località che maggiormente attraggono i milanesi sono Costa Smeralda (8,7%), Courmayeur (8,7%), Valtellina (8,7%), Lago di Como (8,7%), Cinque Terre (6,5%) e Golfo del Tigullio (6,5%). Ciò che determina l’acquisto della seconda casa è che sia facilmente raggiungibile da Milano (26,1%), soprattutto in auto (45,7%) con un tragitto non superiore ad una o due ore.

I milanesi affittano seconde case in altre città italiane (28,3%) o al mare (13%) e il 21,7% va alle famiglie con bambini. Ma se si vuole affittare una seconda casa bisogna spendere in media circa diecimila euro all’anno. Questi i dati rilevati da Camera di commercio (attraverso Osmi-Borsa Immobiliare) e F.I.M.A.A. Milano, Collegio Agenti d’Affari in mediazione della Provincia di Milano, aderente a Confcommercio, realizzata su circa cinquanta mediatori immobiliari a luglio 2011.

Lionella Maggi, presidente di F.I.M.A.A. Milano commenta: “La seconda casa ormai è una soluzione concreta per la vacanza: non solo i fine settimana, ma anche altri periodi. L’acquirente milanese resta molto selettivo puntando sulla comodità. Quindi la seconda casa deve essere raggiungibile e di facile accesso“.

Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di commercio di Milano aggiunge: “Anche le seconde case risentono dell’attuale situazione di crisi. Tuttavia le case al mare risultano ancora la tipologia più ambita dai milanesi, soprattutto dalle famiglie. Per queste, l’acquisto della seconda casa migliora, infatti, la qualità della vita e rimane ancora una buona opportunità di  investimento”.

Mirko Zago

Vacanze: ecco il panorama delle partenze estive

Confesercenti-Swg ha condotto un’indagine sulle vacanze estive dalla quale è emerso che quest’anno partiranno 33,5 milioni di italiani (erano 39 milioni nel 2010), 7 italiani su 10, uno in meno dell’anno scorso. Resteranno fuori casa in media 12 giorni, spendendo mediamente poco più di 800 euro, il 20% in meno del 2010, per una spesa complessiva di 27 miliardi di euro.

2 italiani su 10 si sposteranno, ma restando nei paraggi della loro città, magari scegliendo la seconda casa o un campeggio. Tendenzialmente sembra che per colpa della crisi diversi italiani anzichè accorciare le ferie, ci rinunceranno completamente.

Tra i fattori che influenzano maggiormente la scelta del luogo per trascorrere le vacanze il 42% del campione intervistato indica il reddito disponibile, a cui fa seguito un 23% di “ timorosi”che predilige la sicurezza del luogo di vacanza. Una vacanza all’insegna della condivisione è la scelta del 14% dei “compagnoni” che non partirebbe mai senza il gruppo di amici. Infine non mancano mai “gli ansiosi”, un buon 13%, condizionati dalla preoccupazione per la crisi economica.

Il bisogno di sicurezza caratterizza anche le vacanze all’estero, frenate dal terrorismo: il timore “contagia” il 31% del campione intervistato. Spunta anche la paura di vendette per la morte di Bin Laden (16%) e delle rivolte nel Nord-Africa (13%). in ribasso invece le angosce da epidemie e da eventi naturali malgrado il terremoto del Giappone e gli allarmi alimentari“.

Ulteriori dati interessanti: scende dal 23% al 21% la quota di coloro che vanno in vacanza soprattutto per riposare.  Come nel 2010 la vacanza media durerà 12 giorni (prima della crisi nel 2008 era di 14 giorni). Scende ancora la spesa media che nel 2008 era di 1.056 euro ed ora si riduce ad 823 euro. Un italiano su due (52%) resterà nel nostro paese. Il 17% sceglierà un paese dell’Europa mediterranea, il 10% il Nord Europa, il 3% gli Stati Uniti. E fra i Paesi Europei continua il predominio della Spagna (25%), ora però insidiata dalla Grecia (22%, nel 2010 era solo il 13%). Mentre restano a distanza la Francia, la Gran Bretagna, la Croazia. In Italia la regione più gettonata è la Sicilia, poi Puglia, Toscana,  Emilia Romagna, Sardegna e le montagne del Trentino Alto Adige.

A questo indirizzo tutti i dati elaborati.

In periodo di crisi non si rinuncia alla vacanza, in partenza il 66% degli europei

Anche in periodo di crisi gli europei non sono disposti a rinunciare alle vacanze. Secondo un’indagine condotta dall’Ipsos in collaborazione con Europ Assistance su un campione rappresentativo della popolazione nei mesi di febbraio e marzo 2011 gli europei che dichiarano di voler partire la prossima estate sono il 66%. Percentuale molto simile a quanto registrato in periodo pre-crisi. 8 su 10 preferiranno visitare Paesi europei.

In Italia si registra un incremento del 7% delle intenzioni di partenza (il 78% degli italiani), rispetto all’anno scorso. Il budget degli italiani sarà di 112 euro maggiore rispetto allo scorso anno, seguito da Belgio (+280 euro) e Germania ( +287 euro), mentre la spesa media per nucleo familiare sarà quest’anno di 2.145 euro, in crescita di 62 euro rispetto al 2010. Se le vacanze durano meno è anche vero che sono più frequenti. Solo il 40% partirà per una sola settimana di vacanza e sono in diminuzione le partenze di 15 giorni. Il 10% del campione viaggerà per 3-4 settimane.

Il 61% degli europei pensa alle ferie come un momento di riposo e tranquillità; il 38% ha voglia di scoperta. A far da padrone è il relax (necessità per il 62% degli intervistati). Come si prenotano le vacanze? Sempre più via internet (57%), percentuale che sale al 71% per gli inglesi. Anche gli italiani non sono più finalmente ultimi in classifica per uso della rete per prenotare vacanze, con un incremento del 12%.

Mirko Zago

Pasqua: quest’anno si viaggerà più dello scorso anno

La crisi sembra parzialmente archiviata, almeno per il settore turistico in tempo di festa. Per le festività pasquali infatti sembra che gli italiani abbiano recuperato fiducia e siano pronti a mettersi in viaggio. Secondo un’indagine di Confesercenti l’aumento di vacanzieri rispetto al 2010 sarebbe siginificativo: si passa dal 38% al 47% con un allungamento della permanenza fuori casa: sale di 4 punti (dal 25 al 29%) sia quella che va da 4 a 6 giorni sia quella di una settimana (dall’8% al 12%), calano invece le vacanze “fuori porta” (-2%) e soprattutto quelle “brevi” (dal 49% al 41%) tipiche invece degli anni precedenti.

La paura delle crisi internazionali (Libia tra tutte) non spaventa più di tanto, è solo 1 italiano di 10 a dichiararsi allarmato preferendo rinunciare alla vacanza, nonostante l’11% degli intervistati sia portato a cambiare meta o preferisca non viaggiare in aereo per paura. Le aree calde del Mediterraneo non vengono percepite come a rischio dagli italiani (37%) mentre il 38% le giudica comunque abbastanza lontane dalle aree di crisi; il 22% non giudica la “minaccia libica” credibile; un altro 15% pensa che comunque il sud sia ben difeso. Resta un 25% timoroso spaventato dall’afflusso ingente di profughi ed immigrati o comunque un’eccessiva vicinanza con la Libia.  Il 50% degli italiani in viaggio uscirà dalla regione di appartenenza (nel 2010 erano il 46%) preferendo Toscana, Sicilia e Lazio; il 16% viaggerà in Europa specialmente Spagna (18% contro 13% dell’anno scorso) e Gran Bretagna (14% contro 6% del 2010). Se la Germania è in calo del 4%, la Francia registra una caduta importante, passando dal 32% al 20%. La spesa media sarà di 541 € e sembra che ci siano fasce di reddito alto in cui l’incremento di spesa è ben al di sopra della media.

Buono l’andamento delle vacanze “verdi”: erano al 9% due anni fa, all’11% nel 2010, sono al 16% nel 2011. Mentre montagna, campagna e terme perdono punti percentuali, così come le crociere (dal 3 al 1%). A viaggiare saranno soprattutto le famiglie, a fronte di un leggero calo delle coppie. Le strutture ricettive preferite saranno albergi, pensioni, agriturismi (dal 7 al 9%) e bed&breakfast (dal 13 al 15%) mentre calano le sistemazioni presso amici o parenti (dal 21 al 15%), ma anche quelle in case di proprietà (dal 18 al 17%) ed in residence (dal 7 al %%). L’auto sarà il mezzo di trasporto preferito nonostante il caro carburanti.