Nell’uovo di Pasqua ci sono i rincari

Le previsioni per i consumi e l’economia della Pasqua imminente non lasciano spazio a eccessivo ottimismo. Il quadro non è a tinte fosche, ma nemmeno in technicolor, anche se qualche segnale positivo si coglie. Come sempre, poi, con l’approssimarsi della Pasqua fioccano le previsioni sulla spesa alimentare e sui prezzi dei dolci tipici, uovo di Pasqua e colomba.

L’andamento dei prezzi dei prodotti tipici del pranzo di Pasqua è stato analizzato da Federconsumatori e il monitoraggio, effettuato tramite il proprio Osservatorio Nazionale, ha rilevato un aumento dei prezzi che è in controtendenza con l’andamento dei consumi in Italia, nella migliore delle ipotesi stagnante.

Entrando nello specifico di quanto rilevato dall’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori, c’è stato un aumento medio dei prezzi del 3% per le uova fresche, comprate in quantità prima delle festività di Pasqua per preparare i dolci tipici. Di uovo in uovo, il rincaro medio dei i prezzi delle uova di cioccolato è stato del 2,7%, mentre quello delle colombe di Pasqua ha toccato il 2,5%.

Analizzando invece, oltre a quelli dei dolci, i prezzi delle materie prime tipiche dei pranzi di Pasqua, Federconsumatori ha rilevato una tendenza al ribasso di quelli delle carni, specialmente di quelle di agnello e coniglio, calati rispettivamente del 2% e del 5%, soprattutto a causa della caduta dei consumi. A parità di consumi totali, quindi, la tavola della Pasqua 2015 sarà più cara rispetto a quella dello scorso anno.

Come strategia di difesa, quindi, i consumatori hanno tre strade: abbassare la qualità di quanto acquistato, cercare di bilanciare qualità e prezzo o non acquistare per nulla. Un’opzione, quest’ultima che secondo Federconsumatori è purtroppo molto gettonata, dal momento che l’associazione stima un calo dei consumi per Pasqua intorno al 7%.

Se la ripresa ci fosse davvero, non dovremmo vederlo anche in occasioni come quelle della Pasqua?

A Pasqua peggio la pioggia dei terroristi

Le festività di Pasqua e i ponti di primavera sono di solito, per il turismo, il banco di prova di quella che sarà la stagione estiva di là da venire. E non si tratta di un banco di poco conto. Il sistema dei tour operator e delle agenzie di viaggio, proprie o in franchising, rappresenta infatti una voce consistente nell’economia italiana e mai come a Pasqua agli imprenditori che ne fanno parte vogliono avere indicazioni attendibili per il loro business.

Quello che è certo è che, secondo la Fiavet, la Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo “le prenotazioni turistiche, comprese quelle per Pasqua, sono più legate alle previsioni meteo che al terrorismo e a eventi tragici legati a singole persone”, come ha recente affermato il presidente Fortunato Giovannoni.

Statisticamente un evento terroristico – ha proseguito Giovannoni pensando alle prossime vacanze di Pasqua – non si ripete mai nello stesso luogo. Per questo le zone delle Tunisia, ad esempio, attualmente sono ritenute tranquille. Anzi, per il governo locale la situazione è sotto controllo, anche se non mancano i problemi nelle zone di confine dove, però, i turisti notoriamente non soggiornano”.

Giovannoni si è soffermato anche sul recente schianto dell’Airbus di Germanwings: “Stesso discorso per la recentissima tragedia aerea, a cui sicuramente non seguirà una cancellazione delle prenotazioni dei voli. Le persone che, per Pasqua, hanno deciso di prendere l’aereo lo prenderanno comunque, a patto però che le previsioni meteorologiche siano buone”.

Come scritto ieri, per la prossima Pasqua vincono le destinazioni italiane. Fra le mete preferite tra chi ha scelto per una vacanza all’estero, invece, secondo i dati delle agenzie di viaggio aderenti ad Assoviaggi-Confesercenti ci sono soprattutto destinazioni a lungo raggio: Caraibi, Cuba, Mauritius, Thailandia, Zanzibar. In Europa vincono le isole, specialmente le Canarie, mentre non tramontano mai le grandi città europee, capitali e non, specialmente Barcellona, Londra e Parigi.

Pasqua: quest’anno si viaggerà più dello scorso anno

La crisi sembra parzialmente archiviata, almeno per il settore turistico in tempo di festa. Per le festività pasquali infatti sembra che gli italiani abbiano recuperato fiducia e siano pronti a mettersi in viaggio. Secondo un’indagine di Confesercenti l’aumento di vacanzieri rispetto al 2010 sarebbe siginificativo: si passa dal 38% al 47% con un allungamento della permanenza fuori casa: sale di 4 punti (dal 25 al 29%) sia quella che va da 4 a 6 giorni sia quella di una settimana (dall’8% al 12%), calano invece le vacanze “fuori porta” (-2%) e soprattutto quelle “brevi” (dal 49% al 41%) tipiche invece degli anni precedenti.

La paura delle crisi internazionali (Libia tra tutte) non spaventa più di tanto, è solo 1 italiano di 10 a dichiararsi allarmato preferendo rinunciare alla vacanza, nonostante l’11% degli intervistati sia portato a cambiare meta o preferisca non viaggiare in aereo per paura. Le aree calde del Mediterraneo non vengono percepite come a rischio dagli italiani (37%) mentre il 38% le giudica comunque abbastanza lontane dalle aree di crisi; il 22% non giudica la “minaccia libica” credibile; un altro 15% pensa che comunque il sud sia ben difeso. Resta un 25% timoroso spaventato dall’afflusso ingente di profughi ed immigrati o comunque un’eccessiva vicinanza con la Libia.  Il 50% degli italiani in viaggio uscirà dalla regione di appartenenza (nel 2010 erano il 46%) preferendo Toscana, Sicilia e Lazio; il 16% viaggerà in Europa specialmente Spagna (18% contro 13% dell’anno scorso) e Gran Bretagna (14% contro 6% del 2010). Se la Germania è in calo del 4%, la Francia registra una caduta importante, passando dal 32% al 20%. La spesa media sarà di 541 € e sembra che ci siano fasce di reddito alto in cui l’incremento di spesa è ben al di sopra della media.

Buono l’andamento delle vacanze “verdi”: erano al 9% due anni fa, all’11% nel 2010, sono al 16% nel 2011. Mentre montagna, campagna e terme perdono punti percentuali, così come le crociere (dal 3 al 1%). A viaggiare saranno soprattutto le famiglie, a fronte di un leggero calo delle coppie. Le strutture ricettive preferite saranno albergi, pensioni, agriturismi (dal 7 al 9%) e bed&breakfast (dal 13 al 15%) mentre calano le sistemazioni presso amici o parenti (dal 21 al 15%), ma anche quelle in case di proprietà (dal 18 al 17%) ed in residence (dal 7 al %%). L’auto sarà il mezzo di trasporto preferito nonostante il caro carburanti.

Ecco i voucher per gli studenti durante il periodo pasquale

Sono disponibili Voucher per lavoro saltuario da utilizzare con studenti sotto i 25 anni per collaborazioni occasionali durante il periodo delle vacanze pasquali ossia dalla domenica delle Palme (17 aprile) sino al martedì dopo Pasqua (26 aprile). Sono interessati i giovani regolarmente iscritti a cicli di studi presso un istituto scolastico di ogni ordine e grado compatibilmente con gli impegni scolastici.

Occorre tenere conto del limite massimo di 5.000 euro presso ogni committente, esente da imposizione fiscale e che non incide sullo “status” di disoccupato, come previsto dal comma 3 dell’articolo 72 dlgs 276/2003. Per effetto della modifica della lettera e) dell’art. 70 del dlgs 276/2003 con la Finanziaria 2010 è stata introdotta una distinzione sostanziale fra i giovani iscritti ad un ciclo di studi presso l’università rispetto a quelli che ancora frequentano gli istituti scolastici, eliminando per i primi la limitazione temporale, resta pertanto possibile il lavoro accessorio in qualunque periodo dell’anno così come avviene nella maggior parte dei Paesi europei. Grazie ad ulteriori modifiche tale regime viene esteso anche a pensionati e percettori di prestazioni integrative del salario o con sostegno al reddito.

I cittadini extra-comunitari non possono essere impiegati in lavori usufruendo di voucher per studenti per più di 20 ore settimanali di lavoro, anche cumulabili per 52 settimane, fino ad un massimo di 1040 ore annuali. Per prestazioni lavorative superiori è necessario convertire il permesso di soggiorno per studio in permesso di soggiorno per lavoro – come precisato nella Circolare del Ministero dell’Interno del 30 gennaio 2009. Qui i periodi validi per ricorrere ai voucher.

Mirko Zago