Vacanze Pasquali, ottimismo degli operatori, ma attenzione alle truffe

Le Vacanze Pasquali sono iniziate per molti italiani che hanno confermato la voglia di staccare la spina, ma attenzione alle truffe.

Vacanze pasquali, le mete preferite

Qualche giorno per staccare la spina quotidiana e ricaricarsi. Sono queste le vacanze pasquali per milioni di italiani che hanno scelto di passare del tempo a mare, in montagna o nelle città d’arte. Per Pasqua saranno 10,5 milioni gli italiani in viaggio: il 92% resterà in Italia, mentre l’8% sceglierà una località estera.

Le mete preferite per i viaggiatori che resteranno in Italia saranno il mare (32,5%), le località d’arte (28,9%), la montagna (21,8%), i laghi (3,4%) e le località termali (2,5%). Per coloro che invece si recheranno all’estero, vincono le grandi capitali europee (74,4%), seguite dalle crociere (10,2%) e dal mare (6,3%). Segni positivi per gli operatori che sperano anche quest’anno nell’arrivo della bella stagione e del tempo mite che ha accompagnato anche l’inverno.

Vacanze pasquali, attenzione alle truffe

A dire il vero sono già prenotate anche le vacanze per i ponti legati al 25 aprile, il primo maggio e il due giugno. Le  mete preferite in Europa sono le capitali classiche a cui si aggiungono: Canarie, Irlanda, Islanda, Portogallo, Repubblica Domenicana, e i paesi scandinavi. Tuttavia sul fronte dei prezzi si registra un aumento minore rispetto a quelli dello scorso anno. Anche se i maggiori rincari riguardano i prezzi dei voli, ma sicuramente più contenuti rispetto a quelli della scorsa estate. Tuttavia si registra un buon trend di crescita e questo fa ben sperare gli operatori del settore.

Ma in questo scenario di voglia di vacanza occorre stare attenti alle truffe. E’ il caso di annunci pubblicitari in cui vengono proposti dei soggiorni da favola che in realtà sono veri e propri incubi. Tra queste ci sono case in affitto messe a disposizione all’insaputa dei proprietari, case fatiscenti descritte come di estremo lusso, cene romantiche che sono tutt’altro. Quindi attenzione quando si decide di fare una vacanza fai da te.

Come proteggersi dalle truffe

La polizia postale ha stirato un vademecum per cercare di proteggersi dalle truffe online. La prima regola d’oro è quella di non condividere dati personali e sensibili su messaggi o mail. La seconda è quella di scegliere sempre pagamenti sicuri, siti noti e piattaforme legali per la ricerca della propria vacanza. Meglio sempre fare una verifica attraverso i più comuni motori di ricerca.

In ogni caso prima di prenotare è sempre meglio contattare la struttura per verificare la disponibilità dei posti, la veridicità di un messaggio o di un annuncio e controllare se l’offerta appare troppo allettante. Le vacanze devono essere un momento di relax, riposo, pertanto vanno scelte con intelligenza, senza pensare solo al lato economico.

 

Natale con i tuoi e Pasqua pure

E meno male che la ripresa sarebbe nell’aria… A dire il vero, probabilmente, si è presa una pausa per godersi le vacanze di Pasqua, lasciando gli italiani ancora nell’incertezza del futuro. Come spiegarsi, altrimenti, il fatto che l’85,1% dei nostri connazionali trascorrerà a casa i giorni di Pasqua, evitando viaggi e persino i ristoranti?

La percentuale (pari a circa 51 milioni di persone) non è sgorgata a caso ma è frutto delle previsioni di Federalberghi, che ha commissionato un sondaggio all’Istituto ACS Marketing Solutions dal 23 al 27 marzo su un campione di 3.001 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali maggiorenni.

Secondo l’associazione degli albergatori di Confcommercio, per il weekend di Pasquasegnano tempo instabile le previsioni sul movimento turistico degli italiani”, per usare le parole del presidente Bernabò Bocca. Che poi conferma i dati di cui sopra: “Infatti addirittura l’85,1% di italiani, pari a circa 51 milioni di persone, non si muoveranno di casa per il periodo pasquale, evidenziando tra i motivi della non-vacanza fondamentalmente quelli economici (49,4% dei casi), seguiti dai motivi famigliari (21,9%) e da motivi di salute (17,1%)”.

Una situazione che impone misure straordinarie”, secondo Bocca, il quale sottolinea che nemmeno i 9 milioni di italiani in viaggio a Pasqua e Pasquetta faranno la differenza sull’industria turistica italiana, in quanto “per quasi il 50% opteranno tra la casa di parenti o amici e la casa di proprietà, rendendo ancor più esiguo il reale movimento turistico in grado di generare giro d’affari ed animare l’economia“.

Per un risultato finale – è l’amara conclusione del presidente di Federalberghiche deve far riflettere attentamente Governo e Parlamento ai quali chiediamo l’adozione di misure straordinarie quali un alleggerimento della pressione fiscale e degli altri costi che gravano sul sistema ricettivo ed una revisione degli incentivi per chi crea lavoro, in quanto il contratto a tutele crescenti può andar bene per le imprese che hanno una domanda ‘piatta’, ma è di fatto inapplicabile per il turismo interessato da notevoli fluttuazioni della domanda che impongono il ricorso principalmente a contratti a tempo determinato“.

E se gli albergatori piangono, i ristoratori non ridono. Secondo i dati emersi dall’indagine che, come ogni anno, la Fipe – la federazione dei pubblici esercizi – ha condotto prima di Pasqua, è prevista una diminuzione dell’11% della clientela dei ristoranti per la domenica di Pasqua e di circa il 15% a Pasquetta. Fipe prevede che i clienti saranno circa 6,4 milioni, per una spesa complessiva di 264 milioni di euro, mentre i ristoranti in attività subiranno un calo: dal 94% del 2014 al 92% di quest’anno.

Sembrerebbe che, almeno quest’anno, il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi” non funzioni…

Per gli italiani la Pasqua è low cost

Il turismo, in profonda crisi già dall’estate scorsa, non si risolleverà con le imminenti vacanze pasquali: complice il meteo, che continua a prevedere freddo e maltempo, e la crisi economica, gli italiani non hanno la voglia, né le possibilità, di “staccare la spina” e organizzare un viaggio.
Ma, in questo caso, contrariamente ai trend che avevano caratterizzato le scorse vacanze, compresi Natale Capodanno e ponti, quando almeno i ristoranti avevano registrato buone entrate, la Pasqua 2013 sarà all’insegna dell’austerity anche per il settore della ristorazione.

I viaggiatori italiani sono in calo del 20%, mentre i turisti stranieri rimangono stabili, con dati molto simili al 2012.
E se a gioire sono le città d’arte, con Roma, Firenze e Venezia in testa, le località minori sono molto lontane dal registrare il sold out. In alcuni casi, anzi, la percentuale di stanze vuote tocca il 50%.
Insomma, ancora una volta gli imprenditori del turismo rimarranno a bocca asciutta e, per il riscatto, dovranno aspettare, e sperare, ancora un (bel) po’.

Ma molti addetti ai lavoro si sono stancati di attendere una rirpesa che non sembra arrivare mai e, infatti, nei primi due mesi del 2013, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, sono state registrate chiusure pari a 4.700 unità, ripartite tra alloggi e ristorazione.

Le percentuali degli italiani in partenza fanno calare anche il fatturato, in flessione da un minimo del 30% a un massimo del 40%. La spesa media per il viaggio di Pasqua, quest’anno, si aggira intorno alle 300-400 euro per una vacanza di 4-5 giorni e di 200-300 euro per quella di tre giorni. Le famiglie interessate a una settimana di vacanza in mete a lungo raggio spenderanno fino a 8000 euro.
Ma dove andranno i fortunati che possono permettersi una vacanza? Tra le scelte crescono Messico e Namibia, mentre le grandi capitali sono state battute dalle offerte low cost ed alternative.
Una delle proposte che sta riscuotendo maggiore successo è il 2×1 delle Crociere: con 399 euro si parte, alla faccia della crisi e delle spese folli.

Per quanto riguarda il turismo in entrata, il calo previsto varia dal 10 al 15%, con una spaccatura dal punto di vista delle mete: tengono le città d’arte mentre molte località balneari e prettamente turistiche, abituate ad inaugurare la stagione proprio a Pasqua, si sono viste costrette a rimandare l’apertura.

Vera MORETTI