Crisi, quando il commercio ci dà un taglio

Vendite al dettaglio in calo ma tanta voglia di fare per i commercianti milanesi. Anche da soli.

Senza consumi non c’è crescita. Ma qual è la temperatura che si registra in questo momento nel mondo del commercio al dettaglio, a Milano? Se l’ultima indagine Istat ha reso noto un calo dello 0,2% per quanto riguarda le vendite del marzo scorso, che fa registrare però un aumento del’ 1,7% rispetto allo stesso periodo del 2011, i commercianti sembrano non essere proprio d’accordo.

Dati troppo ottimistici destinati a scontrarsi con i numeri reali degli scontrini battuti in cassa? ‘Le vendite sono in calo, in media del 30%’ sembra essere il refrain che corre sulle bocche dei commercianti milanesi, da nord a sud della città. In giro per quartieri della ‘capitale della moda’ li abbiamo intervistati, per raccogliere critiche e impressioni. Ma soprattutto abbiamo chiesto loro cosa le istituzioni – governo, banche, Camera di Commercio e Comune – hanno fatto per loro. O forse potrebbero fare.

E alla fine il ritornello, sembra sempre più suonare così ‘Sapessi com’è strano, comprare oggi a Milano…’. Guardate il video e giudicate voi.

Alessia CASIRAGHI

Ecco i dati relativi al settore terziario in Italia

L’Ufficio Studi Confcommercio ha aggiornato alcuni dati del Rapporto sulle economie territoriali e il terziario di mercato: nel 2010 in aumento i negozi di informatica e telecomunicazioni, mentre risentono della crisi mobili e arredamento per la casa.

Vediamo i dati nel dettaglio: in Italia i piccoli esercizi a fine 2010 erano circa 758mila, in modesta crescita (+0,4%) rispetto all’anno precedente. Il tasso maggiore di sviluppo si è registrato nelle regioni centrali (+1,1%), quello più basso nel Mezzogiorno (+0,1).
La Regione che ha fatto registrare il maggior incremento (+2%) è risultato il Lazio, mentre in Sardegna si è registrato il calo più sensibile (-1,4%).

Per quanto riguarda le medie e grandi superfici di vendita, che comprendono, quindi, supermercati e ipermercati, ma anche grandi magazzini e grandi superfici specializzate, hanno avuto uno sviluppo positivo soprattutto nel Centro-Sud, con un incremento complessivo di 341 punti vendita (66% del totale) nello scorso anno.

Più dinamico lo sviluppo degli esercizi non food (aumentati dello 0,5%) rispetto a quelli dell’area food (+0,1%) e, tra i singoli comparti merceologici, spicca la crescita in quasi tutte le regioni dei negozi di informatica e telecomunicazioni, in controtendenza rispetto ad un calo sostanziale del numero di negozi di mobili e arredamento per la casa.

Un ruolo non secondario nel sistema distributivo italiano hanno anche altre forme distributive come il commercio ambulante, il commercio elettronico e la vendita attraverso i distributori automatici, che negli ultimi anni hanno dimostrato una forte dinamicità in termini di sviluppo d’imprese e giro d’affari.

Vera Moretti