Contributi a negozi e attività commerciali, domande al via

Al via le domande per i contributi a fondo perduto a favore dei negozi e delle attività commerciali colpiti dalla crisi conseguente all’emergenza sanitaria. I ristori arrivano fino al 60% della differenza dei ricavi tra gli anni 2021 e 2019. È quanto prevede il decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) del 24 marzo scorso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 7 aprile 2022. Per i negozi, compresi gli ambulanti, oltre alla differenza di ricavi, il requisito essenziale è l’ammontare entro i 2 milioni di euro dei ricavi riferito al 2019.

Ristori ai negozi e alle attività commerciali: le risorse del ministero per lo Sviluppo Economico

Si potranno presentare dal 3 maggio 2022 le domande per i contributi a fondo perduto del Mise per i negozi e le attività commerciali. Il Fondo per il rilancio delle attività economiche istituite dal ministero per lo Sviluppo Economico ha risorse per 200 milioni di euro. Il Mise intende ristorare i negozi e le attività commerciali, rientranti in determinati codici Ateco, che abbiano subito le maggiori perdite dall’emergenza Covid.

Quali sono i negozi e le attività beneficiarie dei ristori Mise?

I negozi che potranno presentare domanda per i contributi a fondo perduto del Mise sono  quelle che svolgono attività di commercio al dettaglio prevalente rientrante nei seguenti codici Ateco:

  • 47.19; 47.30; 47.43;
  • tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6;
  • e 47.71; 47.72; 47.75; 47.76; 47.77; 47.78; 47.79; 47.82; 47.89 e 47.99.

Contributi a fondo perduto per i negozi: calcolo di quanto spetta

I contributi a fondo perduto per i negozi sono calcolati applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi del 2021 rispetto all’ammontare medio mensile dell’anno 2019. La riduzione dei ricavi del 2021 rispetto al 2019 deve essere di almeno il 30% per ottenere il ristoro. Le percentuali da moltiplicare variano in questo modo:

  • il 60% per le attività che nel 2019 abbiano avuto ricavi entro i 400 mila euro;
  • il 50% per i negozi con ricavi nel 2019 dal 400 mila euro a un milione di euro;
  • il 40% per i soggetti che nel 2019 abbiano avuto ricavi da un milione di euro a due milioni di euro.

Ristori ai negozi, le percentuali potrebbero essere ridotte a seconda delle domande presentate

Tuttavia, suddette percentuali di ristoro potrebbero essere ridotte dal ministero per lo Sviluppo Economico nel caso in cui le risorse stanziate dovessero risultare insufficienti a coprire tutte le domande pervenute e in linea con i requisiti richiesti. Dunque l’importo effettivo dei contributi a fondo perduto ai negozi e alle attività commerciali potrebbe essere rideterminato successivamente alla chiusura delle domande. Ragione per la quale, le procedure di presentazione delle istanze non rientrano in un click day.

Come presentare domanda dei contributi a fondo perduto per i negozi e le attività commerciali

Le domande per i contributi a fondo perduto dei negozi e delle attività commerciali possono essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 3 maggio prossimo e fino alle ore 12:00 del 24 maggio 2022. La domanda va presentata on line utilizzando il modello allegato al decreto del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). La domanda va presentata sulla piattaforma messa a disposizione da Invitalia. L’ordine temporale di presentazione delle istanze non comporta dei vantaggi per l’eventuale riduzione dei ristori conseguente all’incapienza delle risorse.

 

Come fare a diventare venditore ambulante?

Vuoi intraprendere una nuova attività e ti alletta l’idea di fare il venditore ambulante? Ecco cosa ti serve e se ci sono requisiti specifici.

Diventare venditore ambulante: titoli di studio

Se vuoi diventare un venditore ambulante è necessario essere in possesso di determinati titoli di studio. La prima possibilità è quella di conseguire il diploma di scuola alberghiera o frequentare un corso di formazione che riguarda specificatamente il settore alimentare, nel caso si voglia aprire una bancarella di vendita di generi alimentari ottenendo il relativo documento.

Per definizione il venditore ambulante è colui che esercita la propria attività di vendita non in un posto fisso, ma solitamente nei posti dove hanno luogo feste di piazza, fiere, mercati quotidiani o settimanali in certe zone o che si svolgono in estate o nel corso di manifestazioni musicali e sportive. Oltre ai titoli di studio suddetti, si devono ottenere permessi e licenze per diventare venditori ambulanti.

I passaggi da eseguire per diventare venditore ambulante

Dopo essere entrato in possesso del diploma di scuola alberghiera o se si vuole vendere prodotti alimentari, aver conseguito il certificato che indica il numero di ore frequentato nell’apposito corso con il nome dell’istituto che lo ha rilasciato, il venditore ambulante deve aprire una partita IVA che viene rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. Dopodiché, deve procedere con l’iscrizione alla Camera di Commercio presso l’Ufficio del Registro, compilando il modulo R e versando il diritto camerale annuo di 90 euro. Inoltre, bisogna iscriversi all’INPS per il versamento dei contributi previdenziali e aprire una posizione INAIL.

Dopo aver eseguito tutti i passaggi predetti, se necessario, con l’aiuto di un esperto, si è diventati venditori ambulanti. Ma si può cominciare ad esercitare immediatamente?

Licenze e permessi per fare il venditore ambulante

Dopo aver conseguito i titoli di studio necessari e aver effettuato tutti gli step di cui sopra per diventare a tutti gli effetti un venditore ambulante, si devono ottenere i permessi e le licenze per cominciare l’attività di vendita aprendo una bancarella al mercato od a una fiera e via discorrendo.

Le licenze variano in base alla regione di appartenenza, in quanto ognuna ha le sue regole che consentono il commercio al dettaglio su un’area pubblica destinata a questo tipo di attività, siano che si tratti di generi alimentari sia di altri prodotti da vendere.

Esistono due tipi di licenze:

  • Tipo A: ti permette di diventare venditore ambulante con posto fisso, quella per cui hai una postazione assegnata in un mercato, un evento fieristico in un giorno definito della settimana. Questa licenza ti consente di svolgere attività itinerante in tutto il territorio regionale e di vendere i tuoi prodotti in tutte le ferie italiane. La licenza A va chiesta al Comune dove intendi svolgere la tua attività che ti permette di avere un posto fisso al mercato, quindi a tanti Comuni e per tanti mercati.
  • Tipo B: ti permette di esercitare la tua attività ambulante di vendita in modo itinerante in tutta Italia, quindi senza posto fisso nei mercati o nelle fiere. Ti autorizza a utilizzare i posti che trovi liberi, per un massimo di due ore. La peculiarità di tale licenza è che ti consente di vendere anche al domicilio del consumatore e devi richiederla soltanto presso il tuo Comune.

Requisti per ottenere la licenza di venditore ambulante

Oltre alle procedure da compiere sopra indicate, il venditore ambulante ottiene la licenza se è in possesso del requisito morale, ovvero non risulta condannato o comunque non ha problemi con la giustizia.

Il requisito professionale serve per la vendita di prodotti alimentari. Esso si ottiene se possiedi un attestato di frequenza a un corso regionale specifico del settore alimentare. Oppure se hai già lavorato per almeno cinque anni in questo settore, in proprio o come dipendente. Oppure se possiedi un diploma alberghiero o equivalente, o una laurea dove si studiano materie attinenti al commercio e la somministrazione di alimenti.

I costi

La licenza ha un costo irrisorio, ma ad esso devi aggiungere il costo del canone relativo al posteggio che si calcola in base a quanti metri occupi moltiplicandoli per il costo/mq.

Come evitare le procedure di rito per vendere?

Se vuoi evitare di aprire partita IVA, quindi di avere a che fare con la Camera di Commercio, l’INPS e l’INAIL, puoi farlo solo svolgendo un’attività di vendita occasionale, molto sporadica, fatta per piccoli guadagni e che puoi svolgere per questi motivi senza chiedere una licenza.