La Legge di Stabilità si dimentica degli esodati

La Legge di Stabilità appena approvata ha portato buone nuove a 10mila esodati, che vanno ad aggiungersi agli altri 120mila già “salvati” da precedenti provvedimenti.
Ai 9,2 miliardi già stanziati, si vanno a sommare altri 554 milioni, anche se, probabilmente, non basteranno ad assicurare un futuro tranquillo a tutte le “vittime” della riforma Fornero.

Sembra infatti che ci siano ancora 200mila esodati rimasti fuori da qualsiasi salvaguardia, ovvero molto più della metà di quelli messi al sicuro.

C’è poco da sorridere, dunque, e la Cgil ha voluto chiarire la sua posizione, criticando aspramente il Governo, reo di aver posto “un’enfasi eccessiva su di un numero che non è affatto risolutivo. Una platea di poco superiore alle 10 mila persone in più salvaguardate, e frutto della nostra decisa battaglia sindacale, lascia ancora aperto un problema gravissimo“.

Vera Lamonica, segretario confederale Cgil, ha posto l’accento sulle categorie rimaste fuori da ogni provvedimento e ha subito ricordato che la modalità prevista dalla Legge di Stabilità se il fondo non dovesse essere sufficiente a tutelare tutti gli esodati esistenti, ovvero l’attuazione del blocco, per un anno, della rivalutazione automatica delle pensioni sopra i tre mila euro al mese, andrebbe a colpire sempre e solo i pensionati, “con una penalizzazione che durerà per tutto il periodo di percezione della pensione, continuando a non toccare i redditi alti“.

Vera MORETTI

In arrivo le pensioni per gli esodati?

Sembrava che fosse avvenuto un miracolo, ma, a dir la verità, non è accaduto nulla di così sorprendente.

Antonio Mastrapasqua, presidente dell’INPS, aveva infatti parlato di salvaguardia di 220mila lavoratori, coloro che erano rimasti senza pensioni né lavoro in seguito alla riforma Fornero sulle pensioni.
Ma ciò, almeno per ora, non trova fondamenti al Governo, oltre a fornire dati sbagliati.

Il presidente INPS, a questo proposito, secondo quanto detto da Vera Lamonica, segretario confederale Cgil, ha inserito nei 220mila anche 80mila futuri pensionati che non sono stati colpiti dalla riforma e quindi non rientrano nella nuova schiera di salvaguardati.
Tolti questi, ne rimangono 140mila, di cui 120mila sono già salvaguardati da due decreti, uno per i primi 65mila, l’altro per 55mila, ai quali si aggiungono 10mila esodati che verranno salvaguardati con un ulteriore fondo, annunciato dalla stessa Elsa Fornero.

Mastrapasqua ha poi sciorinato una serie di dati che riguardano il 2012: -35,5% di lavoratori andati in pensione, per un’età media di uscita dal lavoro di 61,3 anni, contro i 60,3 del 2011. E le previsioni dicono che l’anno prossimo si arriverà a 61,7, come accade già in Germania.

E a proposito di conti, sembra che le casse dell’INPS godano di ottima salute, come anche il sistema, considerato “stabile ed in sicurezza”.

Speriamo bene.

Vera MORETTI