Repower, l’energia è Verde Dentro

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Si fa presto a dire green. Quante sono oggi le aziende che si possono davvero definire green? Che adottano cioè comportamenti  virtuosi nei confronti dell’ambiente e si distinguono realmente nel mercato?  Oggi c’è un  operatore elettrico che ha messo a punto un offerta di servizi dedicati alle aziende che vogliono assumere procedure concrete a salvaguardia dell’ambiente: parliamo di Repower.

Gruppo energetico internazionale attivo da oltre 100 anni,  nato  per fornire l’energia elettrica al Trenino rosso del Bernina nel Cantone dei Grigioni,  Repower è tra i primi operatori svizzeri nella generazione da fonti rinnovabili. Presente in Italia dal 2002, Repower opera su tutta la filiera elettrica, dalla produzione al trading sino alla vendita collocandosi  tra i principali player  dedicati alle piccole e medie imprese  per la fornitura di  energia elettrica,  gas naturale e servizi di consulenza energetica.  Gruppo solido, nel 2011 Repower ha realizzato in Italia un fatturato di oltre un 1.2 miliardi di  euro.

Energia verde, si diceva… Sì perché – e torniamo alla vision green di cui parlavamo all’inizio – Repower ha introdotto sul mercato un’offerta dalle caratteristiche uniche e innovative. Verde Dentro il  nome della  proposta dedicata alle strutture ricettive, alle imprese e ai Comuni che fanno dell’attenzione all’ambiente un punto fermo della propria cultura e immagine istituzionale.

Verde Dentro è molto più di una semplice fornitura di energia elettrica; è quasi una filosofia, che suggerisce alle imprese l’adozione di comportamenti green a 360 gradi per contribuire concretamente a un futuro ecosostenibile. L’offerta Verde Dentro si compone di più elementi.

1.Fornitura di energia rinnovabile doppiamente certificata perché  alla  certificazione di Garanzia di Origine dell’energia resa obbligatoria dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il gas, Verde Dentro aggiunge quella di TUV Sud, ente che  verifica che il quantitativo di energia rinnovabile prodotta dagli impianti Repower alimentati da fonte rinnovabili sia pari alla quantità venduta ai singoli clienti.

2. Efficienza energetica. Un software sviluppato ad hoc, raccoglie  alcune informazioni sulle diverse apparecchiature delle aziende e sulle modalità del loro utilizzo, elabora una simulazione sulla ripartizione dei consumi e della spesa per tipologia di apparecchiatura e propone la migliore soluzione di intervento con una indicazione anche dei tempi di ritorno dell’investimento in caso di sostituzione delle singole apparecchiature.

3. Mobilità elettrica. A disposizione dei clienti per l’intera durata della fornitura, un silenzioso ed ecologico veicolo professionale a due o quattro ruote, elettrico al 100%, per gli spostamenti quotidiani, le consegne o come auto di cortesia, per muoversi rispettando l’ambiente. I veicoli si ricaricano con una comune presa elettrica o con le colonnine di ricarica.

4. Comunicazione. Poiché la filosofia green è contagiosa, a disposizione dei clienti Verde Dentro c’è anche un nuovo strumento di marketing per distinguersi nel proprio mercato e comunicare l’immagine verde della propria struttura, facendosi promotori di comportamenti sostenibili nel lavoro di tutti i giorni.

Un nuovo modo di fornire energia per un nuovo modo di consumarla: più attento, più consapevole, più rispettoso. Un nuovo modo “Verde Dentro” per educare le imprese a fare business nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità.

Energia verde e sostenibilità, opportunità per le Pmi

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Energia, ambiente, sostenibilità. Parole chiave non più del futuro, ma ormai del presente. Parole il cui significato hanno ben presente in Repower e che declinano su più fronti: dalla fornitura di energia alla mobilità sostenibile. Come ci conferma Renzo Boschet, Direttore Vendite Repower. 

Quali strumenti esistono nelle mani di un’azienda medio grande per diventare più green nel nostro Paese? Perché dovrebbe approfittarne?
L’approccio green può essere considerato  parte di un approccio sostenibile. Il sistema da difendere è più ampio di quello ambientale e dovrebbe abbracciare la comunità nell’insieme dei suoi bisogni. Per un’azienda energetica: la luce, il riscaldamento, l’alimentazione di un impresa, la mobilità diventano i servizi a valore aggiunto. Soddisfare i bisogni vuol dire anche orientarsi all’utile con un occhio al risparmio energetico e alla conservazione del patrimonio comune (anche quello economico).

Quante e quali aziende in Italia conoscono questi strumenti e se ne interessano?
La sostenibilità è spesso citata nei bilanci e nelle brochure dei grandi gruppi. Meno frequente è trovare una cultura attenta a tutti gli aspetti del “sostenibile” che si rispecchi realmente nelle strategie delle aziende. Il “green” è utilizzato spesso solo come leva di marketing o per sfruttare sistemi di incentivazione spesso onerosi per la comunità. Le aziende che hanno intrapreso un percorso serio sulla sostenibilità hanno uno stile di marketing meno aggressivo e più ritagliato sul cliente. Questa strategia non porta frutti nell’immediato, ma è vincente nel medio lungo periodo.

Anche le piccole aziende o le utenze domestiche possono fare la loro parte? Come?
Le piccole aziende in primis sono il tessuto economico del nostro Paese. Un loro movimento verso forme di collaborazione e acquisto di prodotti innovativi ed efficienti può dare una grande spinta a tutto il settore energetico e indirizzarlo verso servizi a valore aggiunto. Noi siamo un operatore elettrico dedicato alle PMI. Con Verde Dentro abbiamo messo sul mercato la  prima e unica offerta in Italia di fornitura elettrica che offre realmente alcuni strumenti per aiutare le aziende ad adottare comportamenti sostenibili: fornitura elettrica da fonti rinnovabili certificate, software per il calcolo dell’efficienza energetica, mobilità elettrica – auto o scooter -. Verde Dentro è dedicata originariamente a strutture ricettive, hotel, palestre, centri benessere e amministrazioni comunali ma oggi estesa ad altri settori. Un’offerta per tutte le aziende che mettono la sostenibilità al centro del proprio modello di innovazione e puntano a una differenziazione consapevole.

Che cos’è la e-mobility? In quali Paesi viene utilizzata e funziona?
L’e-mobility dovrebbe essere un altro modo per esprimere la propria libertà di muoversi nel rispetto degli altri, riducendo alcune delle controindicazioni della mobilità ordinaria (emissioni e rumori innanzitutto). Nelle immense aree urbane cinesi i motocicli elettrici stanno riscuotendo grande successo. Le maggiori case automobilistiche mondiali hanno programmi o modelli per la mobilità elettrica e nei Paesi europei sono sempre più diffuse le politiche di sostegno. Ci sono ancora alcuni temi da affrontare perché si possa pensare ad un’espansione del fenomeno. Tra i principali l’autonomia delle batterie dei veicoli, la diffusione di tecnologia e infrastrutture di ricarica adeguata per le lunghe percorrenze e norme/standard condivisi. L’interesse di cittadini e pubbliche amministrazioni fanno presagire uno sforzo importante nella ricerca per ottenere al più presto risultati che consentano all’E-mobility di farsi strada come soluzione alternativa alla mobilità ordinaria.

Esempi di e-mobility in Italia? Se non ce ne sono, perché? All’estero chi primeggia in questo campo?
In Italia l’e-mobility si è sviluppata grazie ad accordi tra società che operano in diversi settori. Gli attori necessari oggi ad attivare questo servizio sono molteplici, venditore o locatore di veicoli elettrici, costruttori di infrastrutture di ricarica, operatori energetici, società di vendita di servizi energetici etc. In questo contesto si colloca la collaborazione di  Repower con Leaseplan, Oxygen e Mitsubishi.  Al momento è difficile parlare di leader nel campo della e-mobility.

Una città a emissioni zero è possibile? Quali i primi passi da fare?
La sfida dell’abbattimento di emissioni in contesti urbani deve essere un obiettivo. I temi da affrontare per primi sono quelli del riscaldamento domestico e della mobilità. La mobilità va affrontata sia in termini di incentivazione all’utilizzo di veicoli elettrici sia in termini di riduzione della congestione favorendo la mobilità pubblica. Come ho già detto, l’offerta Verde Dentro di Repower è dedicata anche ai Comuni ed è una risposta concreta che va nella direzione di una città sostenibile perché promuove l’utilizzo di energia rinnovabile e la mobilità elettrica.

Quanto sono “green” le realtà che come azienda incontrate in Italia, rispetto al resto d’Europa? A suo parere esistono delle normative nazionali che ostacolano tale processo o lo rallentano rispetto ad esempio ai Paesi capofila?
Come  già discusso il vero obiettivo da perseguire è la sostenibilità superando il vecchio principio del green come valore a sé stante. Le normative in Italia come nel resto d’Europa sono state  generose sulla tematica green col giusto obiettivo di indirizzare i comportamenti verso un uso consapevole del nostro territorio. Nonostante il giusto obiettivo lo sforzo è stato un po’ disperso incentivando tecnologie solo parzialmente sostenibili e con effetti sul comparto energetico  irrisori. Il tema di una nuova filosofia del green inside (verde dentro) dovrà indirizzare gli sforzi verso i reali bisogni della comunità investendo in ricerca per lo sviluppo di più efficienti tecnologie e sistemi di ottimizzazione delle risorse che puntino a creare un valore sociale completo.