Come si definisce il Concept, il progetto di un viaggio Incentive

I criteri ed i bilanci di valutazione sono il primo passo per un’attenta analisi della fattibilità e del successo di un “Travel Incentive”

Come nasce un viaggio d’incentivazione 

Un viaggio incentive è un meeting fuori dal comune, un incontro fuori dagli standard e dagli schemi. È un’iniziativa elaborata, tecnicamente e dettagliatamente organizzata, dove i partecipanti prendono posto ad un evento, creato appositamente per loro, che può avere una durata variabile.

Può svolgersi all’interno di un week end, o protrarsi anche per 5 giorni. Ad ogni modo, difficilmente potrebbe durare più di una settimana.  

Per tutti questi motivi è fondamentale avvalersi della professionalità di chi, in questo settore, è maestro.

Questo è il motivo per il quale conviene chiedere l’aiuto di veri professionisti del mestiere. Esiste una rete di collaboratori esterni all’azienda che è pronta a scendere in campo per progettare un’esperienza mirata, in base alle specifiche richieste dell’azienda che ne richiede i servigi.

Primo step di valutazione nella progettazione di un “Incentive Travel”

La prima cosa importante da capire e valutare è se, effettivamente, la progettazione di un viaggio così articolato, possa essere considerato un valido investimento, ovvero se sarà  in grado di portare benefici all’impresa che lo ha richiesto. Dunque, se sarà possibile parlare di un ritorno in termini di rendimento, che dovranno essere certamente superiori ai costi sostenuti per poterlo realizzare.

Dopo questa prima fase si può procedere con il secondo step e cioè, per l’azienda è il momento di stabilire i criteri di assegnazione e renderli comprensibili per tutti i partecipanti. 

Il dipendente che si aggiudicherà il tanto agognato viaggio, sarà colui, saranno coloro i quali avranno centrato l’obiettivo stabilito, nei tempi prefissati.

A chi rivolgersi e perché

Parliamo delle “Incentive House”, le agenzie di incentivazione, capaci di realizzare e personalizzare, per ciascun cliente, il viaggio incentive che più si addice al tipo di missione richiesta, al tipo di percorso motivazionale che si vuole sperimentare. Basandosi, principalmente, sul profilo dell’impresa richiedente e sulla finalità che la stessa vorrebbe poter ricavare da una condivisione, da un’esperienza mirata e personalizzata.

Il programma, generalmente, è un equilibrio tra momenti di lavoro e momenti di puro svago, poiché la natura di questi viaggi è quella di incentivare, motivare, ma anche emozionare e creare tempi ludici finalizzati all’aggregazione.

Il viaggio, infatti, ha lo scopo di creare un team, uno spirito di squadra, dinamico e coinvolto. L’esperienza del viaggio deve essere in grado di creare coesione, affiatamento e complicità. L’obiettivo finale è quello, infatti, di rafforzare i rapporti tra i partecipanti per accrescerne l’autostima, incoraggiandoli e stimolandoli in una sincera competizione. 

Alla fine di un viaggio incentive, di un percorso formativo quanto emozionale, ciò che resta è il bagaglio di esperienza che si porta con se, un’esperienza unica ma condivisa, ricca di momenti speciali che saranno ricordati nel tempo.

E saranno proprio questi ricordi, questa scorta motivazionale ad essere scintilla di una creazione di un nuovo gruppo lavorativo. Avremo dei dipendenti più forti e sicuri delle proprie potenzialità, capaci di aumentare il rendimento di un’impresa, perché più motivati.

Questa tipologia di viaggio, data la natura centrate del suo essere, è una potenziale strategia di investimento di cui le aziende, tutte, possono disporre per far accrescer il proprio fatturato interno.

Ricordiamo, infatti, che non può esserci crescita senza sviluppo, e senza alcuna crescita non è possibile guardare al futuro.

Perché alle aziende conviene investire sui viaggi per incentivare i propri dipendenti

Si parla sempre più, ormai, dell’utilità dei viaggi d’incentivazione, o come siamo abituati a leggere “Travel Incentive”. 

Possiamo definirle esperienze motivazionali straordinarie, poiché si tratta di esperienze uniche, articolate e complesse, nel loro genere. Ciò che si propone è, infatti, un’opportunità eccezionale ed è per questo motivo che possiamo etichettarli come “viaggi di lusso”.

Si tratta di un vero e proprio investimento, una strategia di marketing, adottata dalle aziende per  favorire la crescita interna, sul piano professionale e personale, poiché invoglia il dipendente a fare sempre di più, ne accresce l’autostima ed innalza il livello di rendimento aziendale.

Il termine “incentive”, infatti, tradotto, vuol dire incentivare, ossia motivare i propri dipendenti a dare il massimo nel proprio lavoro, creando una sana competizione che sproni e stimoli.

Motivare è, dunque, la parola chiave

È il primo passo per un programma con un esito di successo, una volta definiti gli obiettivi aziendali. Scegliendo di premiare chi ha reso possibile, dopo un anno di duro lavoro, il raggiungimento dei risultati preventivati, a seguito di un eccellente dedizione finalizzata all’ottenimento dell’intento prefissato.

Il viaggio incentive ha lo scopo di creare coesione, affiatamento e complicità tra i componenti del team, rafforzare i rapporti interpersonali per accrescerne lo spirito di squadra, incoraggiando e stimolando una sana competizione.

Una specifica strategia comunicativa che pone il viaggio come tappa finale raggiungibile da chi è stato in grado di centrare gli obiettivi, una gratifica per il raggiungimento di un traguardo.

Cosa è possibile ottenere da un’esperienza “incentive”

I vantaggi di un tale investimento da parte delle imprese, in ambito lavorativo, si riscontrano nella miglioria e nell’impegno sul lavoro.

Una volta terminato il viaggio, e fatto ritorno al proprio lavoro, quell’esperienza vissuta si proietterà sul modo di lavorare, che sarà un nuovo modo di lavorare, perché vedremo un gruppo più unito, più solido e più compatto. Avremo più spirito di squadra e più complicità, poiché il successo dell’intero team, dettata dalla possibilità di lavorare in un ambiente positivo, sereno e stimolante, consolida i legami e migliora l’efficienza e la produttività. 

Possiamo, quindi, affermare che un viaggio incentive genera come una sorta di circolo virtuoso, poiché crea, migliora ed incrementa la produttività interna, dettata dall’entusiasmo e dall’incoraggiamento che i dipendenti hanno ricevuto ed applicato sul lavoro.

È una miglioria dell’ambiente di lavoro, dal momento che si crea un ambito professionale più gratificante, sereno e stimolante.

Un investimento che garantisce risultati certi

In quest’analisi sul perché si dovrebbe scegliere di investire sui  “Travel Incentive” come strategia interna aziendale, emerge che la motivazione più valida è indubbiamente l’incremento della produttività interna come conseguenza di una motivazione individuale, dettata dal desiderio di dare ed ottenere il massimo nel proprio lavoro, venendo ripagati con risultati concreti e tangibili. Ma anche la formazione di un team più coeso e stimolato, nonché più competitivo e professionale. Del resto non è poi così difficile pensare che nel momento in cui si lavora anche per  ottenere un premio, una speciale ricompensa, si possono raggiungere livelli più alti di concentrazione e quindi di produttività.

Pertanto è abbastanza intuibile come tale strategia motivazionale induca il dipendente, il lavoratore o collaboratore ad impegnarsi maggiormente nell’ottenimento del raggiungimento dell’obiettivo finale, nei tempi prestabiliti.

Quindi nessun timore, l’impegno verrà premiato ed il risultato è garantito!

Le trasferte di lavoro aumentano la produttività

Esiste un ottimo per motivare un dipendente ed è farlo viaggiare spesso per lavoro. È quanto emerge da un’indagine del motore di ricerca Jobrapido, secondo la quale le trasferte di lavoro rendono i dipendenti più motivati verso il raggiungimento degli obiettivi aziendali e, di conseguenza, più produttivi.

Secondo l’indagine, per quello che riguarda l’Italia, il 46% dei dipendenti sostiene che le trasferte di lavoro diano motivazioni in più e il 45% degli intervistati si candida solamente per posizioni lavorative che includono spostamenti frequenti.

Per oltre la metà degli intervistati da Jobrapido (il 54%), il contatto personale con colleghi lontani e il fatto di poterli vedere di persona sono molto più stimolanti che tenere riunioni a distanza tramite videochiamate.

Non manca, però, chi fatica a staccarsi dall’ufficio. Secondo Jobrapido, il 16% degli intervistati preferisce comunicare con colleghi lontani attraverso i social media e il 10% non ama le trasferte di lavoro perché teme di sentirsi a disagio in un ambiente lavorativo differente dal proprio.

Chi, invece, ama i viaggi di lavoro, lo fa in modi differenti. Il 31% degli intervistati preferisce trasferte di lavoro brevi e il 13% vede positivamente il fatto di spostarsi all’estero per lunghi periodi. Inoltre, il 40% degli intervistati pensa che lo spostarsi in luoghi diversi sia di stimolo per migliorare la propria professionalità che, secondo il 25% del campione, cresce più rapidamente quando si è in viaggio spesso per lavoro.

Infine, un’occhiata alle modalità di trasferta. Secondo Jobrapido, il 37% del campione intervistato preferisce affrontare le trasferte con i colleghi, mentre il 17% ama partire da solo, per concentrarsi maggiormente sulle attività che lo aspettano.