Isa 2022, congelati gli indici sintetici di affidabilità per alcune partite iva

Gli indici sintetici di affidabilità sono questionari predisposti in base alla tipologia di attività svolta, il cui obiettivo è valutare se una determinata azienda, dal punto di fiscale, sia o meno affidabile. Per chi ottiene un elevato punteggio vi sono delle semplificazioni. Con decreto del vice-ministro dell’Economia Maurizio Leo si dispone la sospensione degli adempimenti Isa 2022 per alcune aziende, ecco di quali si tratta.

Isa 2022 in breve

Gli Isa dal 2019 hanno sostituito gli studi di settore, l’obiettivo di questo adempimento, trattasi della compilazione di un questionario, è far emergere in modo spontaneo l’evasione fiscale, infatti grazie a tali questionari è possibile individuare basi imponibili diverse da quelle effettivamente dichiarate. Con i modelli Isa si introduce un sistema di valutazione dell’affidabilità fiscale attraverso l’attribuzione di un punteggio da 1 a 10 tenendo in considerazione un periodo fiscale di 8 anni, naturalmente per chi ha un’attività da un lasso di tempo minore, potrà compilare i modelli Isa riferendosi a tale periodo.

Deve essere ricordato che tra gli obiettivi di questo Governo vi è anche il definitivo superamento degli adempimenti con i modelli Isa.

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Isa 2022 congelati, ecco per chi

Gli anni appena trascorsi hanno visto molte imprese in difficoltà, in quanto le sospensioni delle attività per lunghi periodi a causa del Covid non hanno permesso di lavorare a pieno regime.

Proprio per cercare di andare incontro a tutti coloro che hanno avuto difficoltà, c’è il congelamento degli adempimenti Isa 2022, per coloro che hanno aperto al partita Iva dal 1° gennaio 2021.

Il motivo della esclusione è determinato dal fatto che non è possibile per tali contribuenti valutare contrazione dei margini di redditività che fa riferimento proprio al periodo d’imposta 2021. Questo però implica anche che non potranno accedere al regime premiale.

I soggetti titolari di partita Iva per i quali sono stati congelati gli effetti degli indici Isa 2022 devono comunque compilare il modello dati e indicare la causa di esclusione con il codice “15” nel modello Redditi 2023.

Ulteriori piccole novità riguardano la compilazione, infatti ora i contratti di lavoro a tempo parziale e intermittente, questi devono essere indicati nel rigo “Altro personale con contratto di lavoro subordinato (esclusi gli apprendisti)”.

Tregua fiscale: allo studio l’annullamento delle cartelle non riscuotibili

Nella trasmissione televisiva Quarta Repubblica il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, ha parlato delle novità fiscali che dovrebbero essere approvate a breve. Tra questa c’è il taglio delle cartelle non riscuotibili.

Tregua fiscale: basta lavorare su cartelle non riscuotibili

Finora nel parlare di pace fiscale o tregua fiscale è stata ipotizzata la cancellazione dei debiti fiscali di importo inferiore a 1.000 euro, mentre per le cartelle esattoriali di importo compreso tra 1.000 e 3.000 euro si sta lavorando all’ipotesi di un taglio al 50%. Il taglio dovrebbe valere per le cartelle fino al 2015.

Nell’intervista Maurizio Leo ha sottolineato che è necessario fermare il diluvio di cartelle esattoriali che sta arrivando, lo stesso è il frutto di molteplici atti di accertamento inviati ai contribuenti e non pagati. Gli stessi si sono trasformati in cartelle esattoriali che ammontano a un valore di 1.132 miliardi, ma la stessa Corte dei Conti ha praticamente calcolato che di questi solo il 6-7% è effettivamente riscuotibile. Nonostante questo, le cartelle continuano ad arrivare e per alleggerire questo carico, che diventa anche di incombenze, si sta ipotizzando il taglio delle cartelle non riscuotibili.

Quali sono le cartelle non riscuotibili?

A precisare cosa si intende per cartelle non riscuotibili è lo stesso vice-ministro all’economia Maurizio Leo. In primo luogo, in base alle dichiarazioni del vice-ministro, ci sono le cartelle intestate ai deceduti che in alcuni casi specifici non possono essere riscosse ed è quindi inutile continuare con la procedura, molto più corretto sarebbe cestinarle. Altre cartelle esattoriali non riscuotibili sono quelle dei soggetti falliti. Si tratta quindi di cartelle che devono essere eliminate dal sistema in modo da rendere anche i lavori dei vari operatori più fluidi.

Per quanto riguarda le cartelle sotto i 1.000 euro, la necessità di azzerarle non deriva tanto dal voler premiare il contribuente che non ha adempiuto in modo corretto ai suoi obblighi tributari, ma si tratta di una necessità visto che i costi di riscossione per queste alla fine supera il mal torto. Un’operazione simile, per lo stesso motivo, ci fu per le cartelle dal 2010 al 2015.

Revisione del sistema sanzionatorio nella riforma fiscale

Il vice-ministro nella stessa intervista ha anche annunciato la volontà di rivedere il sistema sanzionatorio, questo però potrà essere fatto solo dal mese di gennaio in poi con un’apposita norma. Più immediato invece dovrebbe essere l’effetto della tregua fiscale che si può inserire anche nella legge di bilancio.

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