Equitalia e tributaristi, alleanza in nome della semplificazione e dell’efficienza

di Davide PASSONI

Il convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, che si è tenuto il 24 settembre scorso, a Milano è una di quelle occasioni che gli addetti ai lavori, come i tributaristi, i fiscalisti, i commercialisti o gli agenti della riscossione non avrebbero dovuto perdere. Ma sarebbe stata un’ottima occasione anche per imprenditori o professionisti che, sentendosi vessati dal Fisco, avrebbero potuto capire qualcosa in più e, forse, rivedere certe posizioni preconcette.

Basterebbero i nomi di tre delle voci di punta intervenute – Riccardo Alemanno, presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi, Vincenzo Busa, presidente di Equitalia e Giorgio Benvenuto, ex numero 1 della Uil, ex senatore ed ex deputato, attualmente presidente della Fondazione Bruno Buozzi – per far intuire la portata dei temi trattati nel convegno.

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Dopo una prima parte più tecnica, affidata a Giuseppe Zambon, consigliere nazionale dell’Istituto Nazionale Tributaristi e coordinatore della Commissione fiscalità dello stesso, e ad Andrea Umberto Daglia, responsabile dell’Ufficio legale e contenzioso di Equitalia Nord, i quali hanno illustrato, rispettivamente, le diverse istanze di rateazione della cartella esattoriale e gli istituti amministrativi per la sospensione della riscossione coattiva, l’evento è entrato nel vivo con la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Alemanno, Busa, Benvenuto e di Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.

Una tavola rotonda per non addetti ai lavori, in un certo senso, dal momento che le parole chiave lungo la quale si è snodata sono state “semplificazione” e “buon senso”. Da un lato, Busa ha ricordato che trovare un equilibrio tra lotta all’evasione ed equità fiscale non è per nulla semplice; da qui il ruolo antipatico e impopolare che l’istituto da lui presieduto cercherà sempre più di mitigare con una mission ben precisa: dialogo con il contribuente per “tagliare” al meglio le esigenze sacrosante della riscossione fiscale con le esigenze di quest’ultimo, migliorando l’efficienza e l’efficacia dei processi riscossivi. Un proposito bello e facile a dirsi, molto più complesso da mettere in pratica.

Ed è qui che interviene l’importanza dei cosiddetti “corpi intermedi”, intermediari fiscali incaricati di mediare tra amministrazione tributaria e contribuente; in importanza che Alemanno, per parte dei tributaristi, ha ribadito con forza. Così come ha ribadito la necessità del rispetto sommo per il loro operato, la cui complessità non è per nulla favorita dalla complessità del sistema fiscale, anzi. Come fare dunque, chiede Alemanno a nome dei tributaristi, per operare una semplificazione vitale, oltre che necessaria? Formule magiche non ce ne sono, e nemmeno si tratta di un processo a breve o medio termine; un passo iniziale sarebbe quello di utilizzare meno norme e più buon senso nell’approccio alle casistiche pratiche legate alla fiscalità.

Una posizione ampiamente condivisa sia da Busa sia da Giorgio Benvenuto. Specialmente quest’ultimo, che nei suoi 60 anni di vita sindacale e politica ne ha viste di tutti i colori, ha ricordato come la difficoltà tutta italiana di scrivere leggi semplici sia legata alla nostra tendenza a normare per fattispecie, sia a livello di leggi ordinarie sia a livello di normativa fiscale. Se l’amministrazione fiscale, in questo senso, collaborasse ad innescare un processo di semplificazione, saremmo già a metà dell’opera. Benvenuto ha poi ricordato come Equitalia nacque con il consenso di tutti i partiti politici insieme allo Statuto del contribuente, per creare un’alleanza tra cittadino e amministrazione tributaria. Fu una serie di errori politici che portarono alla sistematica violazione dello Statuto a distorcere progressivamente e in modo crescente la percezione del ruolo di Equitalia. Tempo perso, che va recuperato.

In questo senso, Busa, raccogliendo l’invito dei tributaristi, ha ricordato che il sistema fiscale italiano non sarà mai davvero semplificato fino in fondo se non perderemo il vizio di avere un approccio casistico alla disciplina delle fattispecie, invocando sempre una norma astratta per risolvere un problema concreto; è necessario smettere di creare normative in base ai principi e non ai casi concreti e, qualora si tratti di principi, vanno sempre applicati con il buon senso.

Parole sottoscritte in pieno da Deiana, che ha ricordato anche l’importanza del dialogo e del confronto tra associazioni professionali, istituzioni e amministrazione fiscale e tributaria. Le associazioni professionali, ha sottolineato Deiana, sono il filtro di competenza intermedia tra i vertici, composti dalle istituzioni, e la base, formata dai cittadini-contribuenti. Questi ultimi, in quanto azionisti del Paese, devono avere fiducia nelle istituzioni e devono dare il proprio contributo per migliorarle. In questo, ha sottolineato Deiana, le associazioni professionali, tra cui anche l’Istituto Nazionale Tributaristi, sono fondamentali.

Conclusione del convegno affidata ad Alemanno. Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi ha invitato innanzitutto a non creare un clima di esasperazione intorno alle tematiche della fiscalità e della riscossione, ribadendo con forza la necessità di un alleggerimento della pressione fiscale. Tra i compiti ardui dei tributaristi, infatti, oltre a esserci la necessità di stare dietro a una normativa fiscale che cambia a ritmi parossistici, c’è anche la difficoltà a spiegare al contribuente il perché di una pressione fiscale che lo porta a mollare allo Stato oltre la metà dei propri redditi. In questo senso, maggiore semplificazione non significherà probabilmente minori tasse, almeno nell’immediato, ma sarebbe un segnale positivo. Quello del quale molti cittadini, ormai esasperati, avrebbero almeno bisogno.

Dal convegno Equitalia – INT sono dunque emerse visioni convergenti, buoni propositi e comuni intendimenti. Ora, il difficile, è tradurli in misure concrete. I tributaristi li conosciamo e sappiamo che ce la metteranno tutta per fare al meglio la loro parte. Ma l’amministrazione tributaria? Noi siamo qui e l’aspettiamo al varco.

Convegno Equitalia – INT: le interviste video

di Davide PASSONI

Le interviste video a tre dei protagonisti del Convegno Equitalia – INT “Confronto e collaborazione per migliorare il rapporto fisco/contribuente”, tenutosi a Milano il 24 settembre 2015: Riccardo Alemanno (presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi), Vincenzo Busa (presidente di Equitalia) e Giorgio Benvenuto (presidente della Fondazione Bruno Buozzi).

Il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi Riccardo Alemanno, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto ed Equitalia, propone la “ricetta” dell’Istituto per snellire la fiscalità italiana e pone l’accento sul ruolo fondamentale che i corpi intermedi, tributaristi in primis, svolgono nel rapporto tra amministrazione fiscale e contribuente.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Riccardo Alemanno

Il presidente di Equitalia Vincenzo Busa, a margine del convegno, fa il punto sul rapporto tra l’istituto da lui presieduto e i professionisti e le piccole imprese.

Convegno Equitalia – INT: Intervista a Vincenzo Busa

Il presidente della Fondazione Bruno Buozzi, Giorgio Benvenuto, a margine del convegno, dà una sua lettura personale della situazione della macchina della fiscalità italiana e lancia un messaggio alle nuove generazioni.

Convegno – Equitalia – INT: Intervista a Giorgio Benvenuto

Protocollo d’intesa tra Equitalia e Istituto Nazionale Tributaristi

Si rafforza la collaborazione tra l’Int, l’ Istituto Nazionale Tributaristi, ed Equitalia per favorire l’efficienza e la trasparenza dell’azione di riscossione dei tributi. Il protocollo d’intesa, firmato dal presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, e dal presidente di Equitalia, Vincenzo Busa, avrà la durata di due anni e pone le basi per una capillare cooperazione sul territorio, finalizzata a rendere più agevole e diretto il rapporto tra Equitalia e l’associazione di rappresentanza dei professionisti.

Gli iscritti all’ Istituto Nazionale Tributaristi potranno accedere allo sportello telematico dal sito www.gruppoequitalia.it. Nella pagina dedicata ad “Associazioni e Ordini” è possibile interagire direttamente con la sede provinciale di Equitalia per richiedere informazioni e confrontarsi con personale qualificato allo scopo di analizzare i casi più delicati dei loro assistiti.

L’accordo prevede anche altre forme di collaborazione come ad esempio seminari, convegni e tavoli tecnici al fine di approfondire tematiche sul rapporto fisco-contribuente.

Con la sottoscrizione del nuovo Protocollo Nazionale di Intesa con Equitalia – ha dichiarato il presidente dell’ Istituto Nazionale Tributaristi, Riccardo Alemanno – si sancisce la volontà di collaborazione e di confronto costruttivo con le istituzioni. Equitalia rappresenta un importante interlocutore per l’attività dei tributaristi e con un maggiore e migliore utilizzo dei sistemi telematici e un’ancora più intensa attività di confronto attraverso i tavoli tecnici, si contribuirà a migliorare l’attività di assistenza dei nostri iscritti e conseguentemente il rapporto Fisco-Contribuente. Inoltre, quanto contenuto nel Protocollo servirà ad ottimizzare anche gli accordi ad oggi in essere con le società territoriali di Equitalia“.

La collaborazione con l’ Istituto Nazionale Tributaristi è molto importante nell’ottica di semplificare gli adempimenti dei contribuenti tramite il dialogo costante con i professionisti che li rappresentano – ha invece affermato il presidente di Equitalia, Vincenzo Busa -. Le iniziative previste dall’accordo sono finalizzate a favorire una gestione del servizio di riscossione sempre più attenta alle esigenze di cittadini e imprese attraverso l’impegno congiunto a individuare soluzioni legittime e trasparenti anche ai casi più difficili“.

Accordo commercialisti-Equitalia

Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili ed Equitalia hanno firmato un protocollo d’intesa della durata di due anni con il quale viene avviata una serie di iniziative per fornire un’assistenza attenta e mirata alle esigenze dei contribuenti. Il protocollo d’intesa porta la firma del presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi, e del presidente di Equitalia, Vincenzo Busa.

L’accordo prevede diversi passaggi e iniziative: dalla creazione di soluzioni informatiche per la condivisione delle informazioni, all’impegno a organizzare seminari, convegni e incontri di aggiornamento e formazione a livello nazionale e locale; dall’istituzione di tavoli tecnici nazionali e locali per affrontare tematiche di interesse comune, alla promozione di studi e ricerche che approfondiscano i temi del rapporto fisco-contribuente.

Inoltre, Equitalia mette a disposizione dei commercialisti, sul proprio sito, uno sportello telematico per interagire con le proprie sedi provinciali e richiedere informazioni e fissare appuntamenti con personale qualificato.

Entusiaste, come sempre, le dichiarazioni di rito dei presidenti. Il presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi: “Questo protocollo di intesa è un nuovo frutto della scelta del nostro Consiglio nazionale di interloquire costantemente con le Istituzioni. L’importante collaborazione che si avvia oggi, è finalizzata alla creazione di un rapporto più fluido e diretto con un interlocutore per noi imprescindibile come Equitalia, puntando, tra l’altro, su servizi telematici più efficienti per la professione nonché sull’attivazione di tavoli tecnici congiunti nei quali confrontarsi”.

Il presidente di Equitalia, Vincenzo Busa: “La collaborazione con i Commercialisti si inserisce nel percorso di semplificazione intrapreso da Equitalia. L’accordo prevede una serie di attività basate sull’impegno reciproco a intercettare anche eventuali criticità che possano emergere nella gestione quotidiana del servizio di riscossione dei tributi, per favorire soluzioni legittime, trasparenti e corrette per evitare ogni possibile disagio per i cittadini e le imprese”.

Accordo tra INT e Entrate sulla Mediazione Tributaria

La collaborazione tra INT e Agenzia delle Entrate si fa sempre più stretta.

Oltre agli accordi che in questi mesi verranno sottoscritti a livello regionale, per garantire una semplificazione delle comunicazioni tra i due Enti, è stato siglato un protocollo tra Riccardo Alemanno e Attilio Befera in tema di Mediazione Tributaria.

Obiettivo principale di questa intesa è assicurare un rapido ed efficiente svolgimento delle pratiche di mediazione tributaria rafforzando la collaborazione fra l’Amministrazione finanziaria e i professionisti dell’INT.
In particolare, gli iscritti all’associazione verranno sensibilizzati ulteriormente sulle possibilità offerte dal nuovo istituto deflativo del contenzioso ma anche a individuare canali L’Agenzia delle Entrate si impegnerà ad esaminare tutte le istanze in modo approfondito e gli eventuali casi di improponibilità saranno comunicati al professionista INT entro 20 giorni dalla loro presentazione, in modo tale da consentire la tempestiva costituzione in giudizio del contribuente.

Le Entrate riterranno inoltre validi i pagamenti anche nel caso in cui, per un errore scusabile, le somme versate siano lievemente inferiori a quelle dovute oppure versate con un lieve ritardo, a condizione, ovviamente, che le irregolarità siano tempestivamente sanate.

Un osservatorio sulla mediazione, animato da una serie di incontri periodici, permetterà un continuo e costruttivo confronto sull’andamento delle procedure.

Il presidente dell’Istituto Nazionale tributaristi ha, a questo proposito, dichiarato: “La collaborazione ed il confronto tra l’Agenzia delle Entrate e l’INT ancora una volta si concretizzano e si consolidano grazie alla firma del protocollo nazionale sulla Mediazione tributaria. Voglio pertanto ringraziare della loro disponibilità il Direttore dell’ Agenzia delle Entrate Attilio Befera ed il Direttore Centrale degli Affari legali e Contenzioso Vincenzo Busa. Ritengo estremamente importante la costituzione di un Osservatorio sull’andamento della Mediazione tributaria ed il confronto sulle criticità che potranno così avere una maggiore possibilità di soluzione. Voglio evidenziare che a livello regionale in Piemonte, dove già si è firmato un accordo territoriale sulla Mediazione, è stato formato il primo Osservatorio a cui partecipa l’INT, si tratta di quello istituito dalla DR dell’Agenzia delle Entrate a firma del Direttore Regionale Rossella Orlandi, inoltre sempre a livello regionale si darà vita al Nucleo per la ricognizione della giurisprudenza di merito, strumento importantissimo per l’applicazione del Reclamo-Mediazione”.

Vera MORETTI

Accordo sulla mediazione tra Cnf e Agenzia delle Entrate

Un accordo che unisce Agenzia delle Entrate e Consiglio Nazionale Forense: si tratta di un Protocollo d’intesa firmato da Guido Alpa, presidente del CNF, e da Attilio Befera, direttore delle Entrate.

L’obiettivo è quello di diffondere la conoscenza e massimizzare le potenzialità del nuovo istituto della mediazione tributaria, diretto al raggiungimento di soluzioni rapide, condivise, legittime e trasparenti nel rapporto fisco-contribuenti.

Presenti alla firma erano, per il Cnf, Antonio Damascelli, coordinatore della commissione per le problematiche tributarie del Cnf e Carlo Allorio e una delegazione della stessa commissione, mentre per l‘Agenzia delle Entrate era presente Vincenzo Busa, direttore centrale affari legali e contenzioso.

La collaborazione tra i due enti riguarderà principalmente la conoscenza del nuovo istituto e la realizzazione di un osservatorio che consenta di monitorare l’andamento della mediazione tributaria.

Se, da una parte, il Cnf si impegna a sensibilizzare i propri iscritti sul carattere preventivo della mediazione, l’Agenzia, dal canto suo, esaminerà le istanze per comunicare l’eventuale improponibilità dell’istanza e a promuovere l’eventuale contraddittorio per una definizione della mediazione in linea con i principi della giusta imposizione e del giusto procedimento.

Il Protocollo d’Intesa, inoltre, prevede la costituzione di un nucleo di esperti per poter affrontare le istanze di mediazione nel modo più preciso e corretto.

Vera MORETTI

Reclamo/mediazione: INT chiede un accordo nazionale

Dopo l’accordo siglato in Piemonte tra Istituto Nazionale Tributaristi e Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, la tematica del reclamo/mediazione tributaria è al centro di un confronto tra Riccardo Alemanno, presidente di INT, e Vincenzo Busa, direttore centrale affari legali e contenzioso dell’Agenzia delle Entrate.

INT, in particolare, chiede la stesura di un accordo a livello nazionale sull’argomento e, a questo proposito, viene considerata fondamentale la collaborazione con le Entrate, ribadita dopo l’incontro positivo con Rossella Orlandi in occasione della firma siglata in Piemonte.

Con la redazione e la sottoscrizione di un accordo quadro nazionale “si avrebbe così uniformità operativa su tutto il territorio nazionale ed omogeneità tra una regione e l’altra ottimizzando i tempi e conseguentemente i costi”.

Per questo motivo Alemanno chiede a gran voce un incontro con Busa che, ora, è chiamato a fare la prossima mossa.

Vera MORETTI

E’ nata la Mediazione tributaria

di Vera MORETTI

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e Vincenzo Busa, direttore centrale Affari legali e contenzioso, hanno presentato la Mediazione tributaria, ovvero l’istituto che permetterà di risolvere le controversie fiscali sino a 20mila euro in modo più semplice.

Befera ha infatti confermato che “la mediazione è diretta ad alleggerire il lavoro delle Commissioni tributarie che, per effetto della riduzione del numero delle controversie, potranno dedicare più tempo e più attenzione alle cause di maggior valore. Le liti che potenzialmente si possono chiudere grazie al nuovo istituto, senza impegnarsi in defatiganti contenziosi, sono più di 110mila, il 66% del contenzioso”.

Solo nell’anno scorso sono stati 170.043 i ricorsi presentati alle Commissioni tributarie, di cui 113.253 (il 66,5%) potenzialmente mediabili. Nonostante l’elevato numero di controversie, nel 2011 l’Agenzia delle Entrate ha aumentato l’indice di vittoria per valore, che ha raggiunto il 73,5% , che significa che, per ogni 100 euro di controversia, l’Agenzia ne porta a casa 73,5.

La mediazione non solo snellirà il lavoro delle Commissioni tributarie, ma porterà notevoli vantaggi agli utenti: tempi certi per ottenere una decisione dell’Agenzia e una riduzione delle sanzioni quando la mediazione si chiude positivamente con un accordo in primis.

Se la mediazione si conclude positivamente, viene sottoscritto un accordo, con la riduzione delle sanzioni al 40%, sia nell’ipotesi di una rideterminazione della pretesa, sia nel caso in cui venga confermato integralmente il tributo contestato dall’Amministrazione finanziaria.

La mediazione finanziaria ha carattere generale, perché opera in relazione a tutti gli atti impugnabili emessi dall’Agenzia delle Entrate, e obbligatorio, perché il contribuente che intende proporre ricorso è tenuto a presentare preventivamente l’istanza di mediazione, pena l’inammissibilità del ricorso stesso.