Ecco le istruzioni per la voluntary disclosure

Le procedure e le pratiche per l’attuazione della cosiddetta voluntary disclosure (il rientro volontario in Italia dei capitali esportati all’estero) sono ancora un cantiere aperto, tanto che l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare per definire le istruzioni in merito alla procedura.

La circolare delle Entrate relativa alla voluntary disclosure riporta principalmente i chiarimenti relativi alle modalità di accesso alla procedura, le cause di inammissibilità, le sanzioni amministrative e le imposte e dovute e gli effetti in ambito penale della procedura di rientro dei capitali dall’estero.

Quello che l’Agenzia tiene a sottolineare è l’impossibilità del contribuente ad accedere alla voluntary disclosure qualora sia venuto a conoscenza di accessi, verifiche, attività amministrative di accertamento, ispezioni o della propria condizione di imputato o indagato in procedimenti penali per violazioni di norme tributarie, prima della presentazione della domanda.

Allo stesso modo, la procedura di voluntary disclosure relativa a un’annualità non può essere attivata qualora vi siano attività istruttorie di controllo che interessano quella annualità; è infatti possibile attivare la procedura solo per le annualità non interessate dal controllo. Per gli altri dettagli, si rimanda al testo della circolare delle Entrate.

Rientro capitali al via

Il tema del rientro capitali in Italia è sempre stato caldo. Tanto caldo che governo e Agenzia delle Entrate hanno messo in atto l’operazione “voluntary disclosure“, ossia collaborazione volontaria per il rientro capitali dall’estero non senza qualche polemica.

In ogni caso, l’operazione “voluntary disclosure” è partita ufficialmente ieri attraverso la predisposizione, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, della versione definitiva del modello di adesione e delle relative istruzioni. Successivamente, sempre sul sito, sarà pubblicata una circolare esplicativa. Dal momento della pubblicazione della circolare, i contribuenti interessati ad aderire alla procedura di collaborazione volontaria per il rientro capitali avranno 30 giorni di tempo per presentare la documentazione. A seguire, partirà il contraddittorio con gli uffici.

Ricordiamo che chi vuole utilizzare la procedura di collaborazione volontaria per il rientro capitali, lo può fare entro il 30 settembre 2015. L’operazione, che, come sottolinea l’Agenzia, è un “atto di accertamento“ e non di una dichiarazione di emersione, riguarda il rientro capitali da investimenti esteri detenuti in violazione della disciplina sul monitoraggio fiscale. Chi aderirà, avrà sanzioni ridotte fino alla metà del minimo edittale; si stima infatti un esborso medio tra il 10% ed il 15% degli investimenti regolarizzati.