Tourist / Museum Card: 20% di IVA per fruire dei servizi turistici e culturali

Con la Risoluzione 27/E l’Agenzia delle Entrate ha confermato l’IVA al 20% per la vendita di card per la fruizione di servizi turistici e culturali.

Il Fisco si riferisce alla situazione in cui una società stipuli un contatto con un Comune perchè esso faccia da ente capofila di un raggruppamento di enti pubblici per la realizzazione di progetto.

L’ambito è quello dell’agevolazione dell’accesso dei turisti ai musei e ai beni culturali.

Parliamo delle due card definite Tourist Card e Museum Card per le quali si intende, rispettivamente, il libero accesso a musei convenzionati, mostre e mezzi di trasporto pubblico locale per un numero stabilito di giorni, e l’accesso libero per un anno ai musei convenzionati. Esse vengono vendute insieme a un kit informativo su tutti gli sconti e facilitazioni uncluse nell’acquisto della card.

L’Agenzia delle Entrate ha deciso che la prestazione del Comune in questione, al quale andrà il corrispettivo stabilito dal contratto di servizi, è da considerarsii una prestazione di servizi unica.

In questo modo, la prestazione rientra nella previsione dell’articolo 3 del DPR n. 633/72 e come tale è assoggettata ad aliquota IVA ordinaria del 20%.

Rispetto al Fisco, quindi, la società è tenuta a rilevare i corrispettivi dovuti al Comune come compenso per l’attività svolta e i costi sostenuti dalla stessa per svolgere l’attività rientrante nel contratto di servizi tutit soggetti ad aliquota IVA ordinaria del 20%.

Paola Perfetti

Registrazione brevetti: regole più veloci dal CDM

Il Decreto Legislativo di revisione del Codice della proprietà intellettuale approvato dal Consiglio dei Ministri (CDM) ha stabilito un’accelerazione e una semplificazione delle regole per la registrazione dei brevetti.

Con questo provvedimento, il CDM introduce la protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche.

Ma non solo, consente anche il diritto di brevettare ai ricercatori universitari nel caso in cui Università o centri di ricerca pubblici non abbiano provveduto ad aiutarli nell’arco di sei mesi.

Oltre a questo, ma nuova norma offre ai Comuni la possibilità di ottenere il riconoscimento di un marchio da utilizzare anche per la valorizzazione commerciale del proprio patrimonio culturale, storico, architettonico e ambientale.

Ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, fra i principali innovatori della nuova rievisione normativa

Con questo provvedimento – ha spiegato Scajola – intendiamo stimolare la brevettazione, offrendo nuove opportunità ai ricercatori, e accentuare l’utilizzo industriale delle invenzioni brevettate, per intensificare l’innovazione del sistema produttivo e contribuire così alla competitività del nostro Paese e al rafforzamento della ripresa economica”.

Paola Perfetti

Contratto a progetto: le domande dei nostri lettori.

Gentile Redazione, sto per assumere Giovanni e Valerio, due programmatori che dovranno svolgere un lavoro per la mia azienda per i prossimi sei mesi. Stipulerò con loro un contratto a progetto. Vorrei sapere se contemporaneamente i due programmatori potranno lavorare anche per altre aziende? (Giuseppe F. – Roma)

 Caro Giuseppe, il collaboratore a progetto può lavorare per più committenti. Tuttavia il contratto individuale può limitare in tutto od in parte tale facoltà.  Ovviamente il collaboratore a progetto è tenuto ad un comportamento professionale per il quale non potrà svolgere attività in concorrenza con i committenti, non potrà mai diffondere notizie e apprezzamenti attinenti ai programmi e alla organizzazione interna dei committenti, né compiere, in qualsiasi modo, atti in pregiudizio della attività dei committenti.

 Buongiorno, al termine di un contratto a progetto è possibile rinnovare il contratto allo stesso collaboratore? (Salvatore R.- Bari)

 Caro Salvatore, il contratto contenente un progetto o programma di lavoro può certamente essere oggetto di successivi contratti di lavoro con lo stesso collaboratore. Oltre ad un rinnovo avente lo stesso oggetto del precedente contratto, è comunque possibile stipulare nuovi contratti per nuovi progetti con lo stesso collaboratore. Ad ogni modo, i rinnovi, così come i nuovi progetti in cui sia impiegato lo stesso collaboratore, non devono servire come espedienti per eludere l’attuale disciplina.

 Gentile Redazione, non sono un professionista a partita iva ma provo comunque a sottoporvi una domanda. Spero possiate rispondermi lo stesso. Al termine di uno stage svolto per un’agenzia di comunicazione mi hanno offerto un contratto a progetto per seguire un cliente dell’agenzia. Come faccio a sapere se quanto mi è stato offerto è un giusto compenso? Esiste un tariffario per i contratti a progetto? (Daniele P.- Firenze)

 Caro Daniele, grazie per la tua domanda. Per quanto ci è possibile cerchiamo sempre di rispondere a tutte le domande interessanti che ci giungono in redazione. Anche se chi ce la sottopone non è un lavoratore a partita iva :-)!

In realtà non esiste alcun tariffario per i collaboratori a progetto, anche perché si può sottoscrivere un contratto a progetto avente come oggetto qualunque tipo di attività. Per capire quanto sia giusto ricevere come compenso, occorre fare una piccola analisi relativa ai compensi percepiti dai lavoratori autonomi (quindi con partita iva) della tua zona che effettuano lo stesso tipo di lavoro che ti è stato proposto. Infatti il compenso deve essere sempre proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito e deve tenere conto dei compensi normalmente corrisposti per analoghe prestazioni di lavoro autonomo nel luogo di esecuzione del rapporto.

Se anche tu hai una domanda da sottoporci, scrivi alla nostra redazione. Se la tua domanda sarà particolarmente interessante riceverà risposta il martedì nella rubrica Question Time.

Indizi utenza telefonica: sì all’accesso domiciliare

La Corte di Cassazione Civile ha stabilito come legittima l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica qualora intenda procedere all’accesso domiciliare nell’abitazione di un contribuente.

Con la Sentenza n.7813 del 31 marzo 2010, infatti, la Cassazione ha deciso che in caso di gravi indizi a carico del contribuente, è possibile entrare nell’abitazione del contribuente.

Le accuse possono riguardare l’esistenza di una linea telefonica installata presso la medesima abitazione e che dall’elenco telefonico risulti come relativa ad una attività commerciale che non però non è stata dichiarata.

Paola Perfetti

Nuovi Modelli INTRA 12 e INTRA 13

Torniamo a parlare dei modelli INTRA 12 e INTRA 13 che dovranno essere utilizzati dai contribuenti a partire dal 1° giugno 2010.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito le ultime indicazioni su questi due nuovi modelli.

Veniamo ai dettagli.

Il modello INTRA 12 è la tipologia da scegliere per gli enti non commerciali, dai soggetti non passivi di IVA e dai produttori agricoli esonerati.

In particolare, costoro devo aver effettuato acquisti intracomunitari di beni per i quali sono tenuti al pagamento dell’imposta in Italia; inoltre, devono aver ricevuto forniture di beni o servizi in Italia da fornitori esteri in relazione alle quali gli enti cessionari assumono la veste di debitori dell’IVA ai sensi del comma 2, articolo 17, D.P.R. n. 633/72.

Il modello INTRA 13, invece, è destinato agli enti non titolari di partita IVA e che vogliono effettuare acquisti intracomunitari di beni usufruendo dell’esonero dall’applicazione dell’imposta. Esso è previsto fino al raggiungimento del limite di 10mila euro.

Paola Perfetti

Notai, Avvocati, Commercialisti e Consulenti del Lavoro: cercali online.

Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad un proliferare di siti internet più o meno attendibili che offrono nomi ed indirizzi dei professionisti italiani. Qualcuno offre questo servizio gratuitamente, qualche altro a pagamento. Noi di INFOIVA, non vogliamo offrire questo servizio poichè  la nostra missione è quella di informare. Lasciamo quindi questo lavoro a chi ha già iniziato a farlo con successo. Ad ogni modo sentiamo la necessità di agevolare i nostri lettori nella ricerca di alcune categorie professionali, quindi in questo articolo segnaliamo gli indirizzi dei siti internet dei Consigli Nazionali che mettono a disposzione degli utenti un ricco (ed attendibile!) data-base di professionisti:

Le “pillole fiscali” della settimana [19 – 23 Aprile 2010]

Caro Lettore, di seguito ti riproponiamo le “pillole fiscali“  pubblicate nella finestrella dedicata sulla destra durante questa settimana (19 – 23 Aprile 2010). Buona lettura e soprattutto week-end!

  • Ai fini Iva per le intermediazioni tra soggetti passivi non ha importanza dove si trova il bene immobile o viene eseguita la prestazione ma vale lo Stato in cui è stabilito il committente. Questo tipo di intermediazioni seguono la regola generale della territorialità dell’Iva disciplinata dall’art. 7 ter del DPR 633/72. Le nuove regole sulla territorialità hanno diviso le operazioni rese nei confronti dei soggetti passivi d’imposta distinguendole dalle operazioni rese nei confronti dei soggetti non passivi. Nel primo caso assume rilevanza dove risiede il Committente; nel secondo vale il luogo e la natura della transazione.
  • In caso di accertamento sulla base delle risultanze degli studi di settore senza esserci stato il preventivo contraddittorio con il contribuente,  la pretesa del tributo deve essere abbandonata. Nel caso in cui nell’atto di accertamento manchino le ragioni esposte dal contribuente non si produrrà la nullità dell’atto, a patto che le stesse risultino dai verbali del contraddittorio. Gli studi di settore rappresentano presunzioni semplici che devono essere provviste dei requisiti di gravità, precisione e concordanza. Questi sono i contenuti più rilevanti della circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 19/E del 14 Aprile 2010.
  • L’Agenzia delle Entrate ha confermato che invierà ai contribuenti non in regola con gli studi (più di 200 mila), lettere di avviso per invitarli a correggere la situazione e consentire loro di spiegare compiutamente le ragioni per cui i ricavi effettivi si discostano dalle stime di Gerico, si darà la possibilità di una comunicazione ulteriore la cui formulazione è in questi giorni oggetto di studio da parte dell’Agenzia.
  • Puoi chiedere la rateizzazione delle imposte risultanti dalla dichiarazione del 730/2010. Il sostituto d’imposta calcolerà le rate dovute applicandovi gli interessi di dilazione dovuti nella misura dello 0,33% mensile e trattenendo mensilmente gli importi dovuti a partire dalla retribuzione di competenza del mese di luglio.
  • Se l’importo delle indennità di trasfertacontrattuali è superiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva e questo viene stabilito in un accordo tra datore di lavoro e lavoratore, la quota eccedente resta comunque esente da imposte e contributi. Questo è quanto ha reso noto il Ministero del Lavoro con la nota n. 7301, che rettifica l’interpello n. 14 del 2 Aprile 2010, con il quale lo stesso Ministero aveva dichiarato che se l’importo delle indennità di trasferta contrattuali fosse stato superiore a quello previsto, l’eccedente sarebbe stato soggetto ad oneri fiscali e previdenziali.

d.S.

Nasce la governance commercialisti europei

Il Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili ha comunicato ufficialmente la nascita della governance societaria nata dal documento siglato nei giorni scorsi a Madrid.

I protagonisti sono i commercialisti italiani, spagnoli e francesi, che hanno deciso di rafforzare la governance delle imprese.

Per farlo, hanno introdotto un modello di controllo basato su un approccio dinamico, che riguardi anche i processi di formazione delle decisioni manageriali.

Su di loro è prevista anche una supervisione di modo da assicurare un controllo sulla loro applicazione.

Paola Perfetti

Deduzione e detrazione fiscale: qual è la differenza?

Tempo di dichiarazione dei redditi e di definizione dei termini più ricorrenti nel nostro operato.

In che cosa si differenzia una deduzione fiscale da una detrazione fiscale?

Per deduzione si intende l’importo da applicare al reddito imponibile, ovvero, ciò che si deduce dal reddito;

La detrazione è la somma che viene restituita al contribuente dalle tasse dovute, ossia, è un importo che si detrae dall’imposta calcolata sul reddito.

Due esempi plausibili e pratici sono quelli proposti di seguito.

Esempio di deduzione fiscale

Immaginiamo di avere un reddito di 25.000 euro ed avere diritto a deduzioni sul reddito per un totale di 4000 euro. Si calcoleranno le tasse su 21.000 euro.

Quindi si ha una riduzione del reddito imponibile.

Esempio di detrazione fiscale

Immaginiamo di dovere pagare 1000 euro di tasse in base al nostro reddito, ma di avere diritto ad una detrazione fiscale di 100 euro. Questa quota andra’ a ridurre le tasse da pagare da 1000 euro a 900 euro.

Quindi si ha una riduzione dell’imposta.

Fonte

Paola Perfetti

Controlli a tappeto contro gli evasori fiscali

Prosegue la lotta all’evasione fiscale e internazionale, con sempre maggiori controlli che si estendono soprattutto ai settori dei liberi professionisti e delle Pmi.

Dal prossimo maggio sono stati decretati nuovi accertamenti fiscali che andranno a riguardare soprattutto i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali: costoro saranno sottoposti a controlli incrociati, indagini ed ispezioni volte a svelare eventuali frodi.

I controlli saranno su base provinciale senza escludere le verifiche generali, le ispezioni sulle potenziali non congruità ed anche i congrui.

Dal mese venturo, infatti, sono già stati previsti circa 10 mila accertamenti fra le imprese che hanno presentato le dichiarazioni in conformità con gli Studi di Settore.

Ad essere nel mirino sono gli esercenti arti e professioni e, a differenza del 2009, quando le imprese controllate erano quelle che registravano ricavi sopra i 300milioni annui, da quest’anno la soglia intende abbassarsi.

Paola Perfetti