Torna la Scuola di Alta Formazione per i Consulenti del lavoro

Ripartiranno dopo la pausa estiva, nella sede di via Cristoforo Colombo 456 a Roma, i seminari della Scuola di Alta Formazione per i Consulenti del lavoro, promossa dalla Fondazione Studi presieduta da Rosario De Luca. Una ripresa che avviene dopo il recente completamento del primo corso di specializzazione.

Tra le proposte di corsi, validi ai fini della Formazione Continua per i consulenti del lavoro, sarà introdotto quello per la mediazione civile e commerciale, con conseguimento della qualifica di conciliatore, insieme a quelli sull’organizzazione dello studio e sulla gestione dei lavoratori dello spettacolo. Non mancherà il focus sulle nuove pensioni e sui ricorsi in materia di lavoro.

Per tutte le informazioni, consulta il programma.

“Reti amiche”: Il progetto

Fortemente voluto dal ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, il progetto “Reti Amiche”, avviato già nel 2008, viene incontro ai cittadini, ampliando i punti di accesso alla Pubblica Amministrazione e riducendo così i tempi di attesa agli sportelli.

Inizialmente attuato in via sperimentale con Poste e Tabacchi, si è successivamente esteso ad altri partner come l’Abi, le farmacie, i carabinieri, le ferrovie e la grande distribuzione.

Attualmente gli sportelli Reti amiche sono già 60.000, tra punti vendita e bancomat, a cui devono aggiungersi gli utenti raggiunti attraverso internet, la telefonia, la posta elettronica e la grande distribuzione.

Gli obiettivi del progetto sono:

– semplificare i rapporti tra la Pubblica Amministrazione e i privati;
– ridurre i tempi di attesa agli sportelli pubblici;
– permettere un accesso facilitato e rapido con Internet e le altre tecnologie ICT;
– rendere la Pubblica Amministrazione una presenza capillare nel territorio, in modo da abbattere i costi;
– ridurre la mobilità fisica in favore di quella virtuale.

Spesa pubblica: i paesi federali sono più efficienti di quelli centralisti

E’ quanto risulta dalla ricerca condotta dal CGA di Mestre dopo aver messo a confronto l’efficienza delle prestazioni offerte dalle pubbliche amministrazioni con il livello della spesa pubblica di 10 Paesi europei (cinque federali e cinque non federali) e conseguentemente all’esame del recentissimo studio del World Economic Forum (WEF).

Il CGA di Mestre ha appurato che la comparazione di prima analisi non lascia alcun dubbio: i paesi dove è più accentuato il decentramento fiscale hanno un rapporto più basso.

Ma c’è anche una seconda analisi che riguarda i risultati della classifica stilata dal WEF (un organismo che è internazionale), il quale ha analizzato su base mondiale le qualità delle prestazioni offerte dalle istituzioni pubbliche.

La soluzione del compendio non è del tutto incoraggiante per il nostro Paese, che ha assegnato all’Italia la maglia nera per livelli di efficienza e qualità della pubblica amministrazione.

Il nostro Paese è fanalino di coda in Europa per il livello di efficienza offerto dalla Pubblica amministrazione e per la qualità del rapporto tra prestazioni erogate e spesa pubblica sostenuta. Nel mondo siamo addirittura al 97° posto.” –

ha denunciato Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre che ha aggiunto:

“Nei paesi federali europei, rispetto a quelli centralisti, il livello della qualità e dell’efficienza sia della spesa pubblica sia dei servizi offerti ai cittadini è decisamente migliore”.

I paesi federali, infatti, presentano un rapporto pari all’8,3; quelli centralisti del 10,5.

In aggiunta, i paesi federali registrano una spesa pubblica più contenuta: 43,9% sul Pil rispetto al 48,3% sul Pil riferito ai paesi centralisti.

Infine, il livello delle prestazioni offerte dalle istituzioni federali è decisamente migliore: 5,3 contro il 4,6 di quelli non federali.

In entrambe le graduatorie, sia in quella delle prestazioni offerte dalle istituzioni pubbliche sia in quella riferita al rapporto tra efficienza e spesa pubblica sostenuta, l’Italia è fanalino di coda mentre in testa, neanche a dirlo, Svizzera, Germania e Paesi Bassi.

Al comando dell’ Indice di competitività globale 2009-2010 – Qualità delle prestazioni delle Istituzioni pubbliche, Singapore è in testa con 6.15 di valore su una scala da 1 a 7, seguita sul podio dalla Svezia (a 6.10 di punteggio) e Danimarca (6.08). L’Italia, al 97mo posto, si trova con 3.44 di punteggio tra Turchia (3.49) e Messico (3.40).

“Il risultato di questa classifica elaborata dal WEF – sottolinea Giuseppe Bortolussi – è stato ottenuto mettendo a confronto una serie di sottoindicatori tra cui il livello di spreco della spesa pubblica, il peso della burocrazia, il grado di trasparenza delle decisioni politico-istituzionali, il livello di indipendenza del potere giudiziario, il grado di fiducia nella classe dirigente, etc. etc. Ebbene, il nostro Paese si piazza al 97° posto. Tra i paesi economicamente più avanzati del mondo solo la Federazione Russa sta peggio di noi.”

E poi, “A fronte di questi risultati – conclude Bortolussi – non ci resta che accelerare sul fronte della riforma federalista. Probabilmente è l’unica strada che ci può consentire di invertire la tendenza in atto”.

Fonte: World Economic Forum (The Global Competitiveness Report, 2009)

Paola Perfetti

Sport dilettanti: Sconti extra per le associazioni sportive dilettantistiche

Tra gli enti non commerciali si distinguono le associazioni, tra le quali fanno parte le associazioni sportive dilettantistiche, oggetto di questa trattazione, a cui sono assegnate ancora più rilevanti benefici fiscali. Tali agevolazioni sono previste solo in relazione alle attività rese all’interno della vita associativa, mentre quelle rivolte a terzi esterni, diversi da associati o partecipanti, restano escluse.

I benefici previsti per le associazioni sportive dilettantistiche consistono nell’escludere da tassazione:

– le attività svolte nei confronti degli iscritti, associati o partecipanti, anche se esercitate verso il pagamento di corrispettivi specifici, purché siano realizzate in conformità alle finalità istituzionali, ossia all’oggetto sociale dell’ente, aventi cioè carattere non commerciale( in questo senso l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che le prestazioni di bagno turco e idromassaggio non possono beneficiare dell’agevolazione);
– la cessione di pubblicazioni anche a terzi non soci, dietro corrispettivo, se le stesse vengono cedute prevalentemente agli associati.

Mentre devono sempre essere considerate commerciali, anche se attuate nei confronti dei partecipanti o associati, le seguenti attività:

– cessioni di beni nuovi prodotti per la vendita;
– somministrazione di pasti;
– erogazione di acqua, gas, energia elettrica e vapore;
– prestazioni alberghiere, di alloggio, di trasporto e di deposito;
– prestazioni di servizi portuali e aeroportuali;
– gestione di spacci aziendali e di mense;
– organizzazione di viaggi e soggiorni turistici;
– gestione di fiere ed esposizioni a carattere commerciale;
– pubblicità commerciale;
– telecomunicazioni e radiodiffusioni circolari.

Sport dilettanti: Il regime fiscale degli enti non commerciali

Come anticipato, la definizione di ente non commerciale è fornita dal fisco, che si preoccupa di stabilirne l’intero sistema fiscale. Gli enti non commerciali si differenziano da quelli commerciali e dalle società, per la modalità di determinazione del reddito, simile per i primi a quello delle persone fisiche.

Il reddito complessivo, infatti, è la risultante della sommatoria di tutti i redditi, appartenenti alle diverse categorie di reddito fondiario, di capitale, di impresa e diversi, ciascuno determinato secondo la propria specifica disciplina. Dato che le attività svolte dagli enti non commerciali hanno rilevanza sociale, essi godono di un trattamento fiscale di favore, chiamato decommercializzazione, attraverso il quale alcune attività svolte dall’ente, e alcune tipologie di introiti sono esclusi da tassazione. Ad esempio i fondi ricavati da raccolte pubbliche, effettuate occasionalmente, e i contributi pubblici.

Sport dilettanti: La grande famiglia degli enti non commerciali

Le associazioni sportive dilettantistiche rientrano nella categoria degli enti non commerciali. L’unica definizione prevista, per tali soggetti, è data dal t.u.i.r., all’articolo 73 lett. c), secondo il quale si definiscono enti non commerciali quei soggetti che non svolgono, in modo esclusivo o prevalente, l’attività commerciale.

Questo non significa che essi non possano, in assoluto, svolgere alcuna attività commerciale; l’importante è che questa non diventi prevalente rispetto alle altre attività. Per capire se un ente può essere definito non commerciale, occorre analizzare il suo oggetto principale, determinato in genere dalla legge, dall’atto costitutivo, dallo statuto, o in base all’effettiva attività svolta.

Gli enti non commerciali si distinguono pertanto dai soggetti che, invece, svolgono in maniera prevalente l’attività commerciale, ossia le società e gli enti commerciali. Mentre le società sono finalizzate al raggiungimento dell’utile, per la sua successiva suddivisione tra i soci, gli enti commerciali non hanno alcun scopo di lucro.

CCIAA Ferrara – Bando per il turismo

La CCIAA di Ferrara ha pubblicato un bando di finanziamento per sostenere le agenzie di viaggio e i Tour operator nella realizzazione di progetti finalizzati alla commercializzazione dei prodotti turistici del territorio provinciale.

Si tratta di progetti ad incentivare l’incoming verso la provincia di Ferrara e le sue risorse turistiche con particolare riferimento al turismo culturale, naturalistico, eno-gastronomico, scolastico, balneare, congressuale.

Ammessi, i progetti finalizzati alla commercializzazione dei prodotti turistici ritenuti di particolare rilevanza per il territorio provinciale, che abbiano sviluppato l’incoming verso la provincia di Ferrara e le sue risorse turistiche, riconducibili:

– alla commercializzazione di pacchetti turistici;
– all’organizzazione di voli charter, voli di linea e inclusive tour.

Ecco le modalità con le quali sarà somministrato il contributo:

  • Commercializzazione di pacchetti turistici.

Per il Comune di Ferrara:

– euro 20,00 a pernottamento, per le presenze registrate nei mesi di gennaio, febbraio, luglio e agosto;
– euro 15,00 a pernottamento, per le presenze registrate nei restanti mesi.

Per il Comune di Comacchio:

– euro 15,00 a pernottamento, per le presenze registrate nei mesi di luglio e agosto;
– euro 20,00 a pernottamento, per le presenze registrate nei rimanenti mesi.

Per i restanti comuni:

– euro 25,00 a pernottamento.

  • Organizzazione viaggi con utilizzo di voli charter, voli di linea – anche low cost – ed inclusive tour.

Per il Comune di Comacchio:

– euro 50,00 a persona, per soggiorni di almeno 6 notti consecutive.

Per il Comune di Ferrara ed i restanti Comuni:

– euro 50,00 a persona, per soggiorni di almeno 2 notti consecutive.

Le domande di adesione all’iniziativa devono essere inviate, entro il 31 gennaio 2011, esclusivamente:

  • per posta, con raccomandata A/R, al seguente indirizzo:

CCIAA di Ferrara
Ufficio Marketing del Territorio, Innovazione e Qualità
Via Borgoleoni, 11
44100 Ferrara

  • per via telematica, con sottoscrizione digitale, al seguente indirizzo di posta elettronica certificata della Camera di Commercio: protocollo@fe.legalmail.camcom.it:

Il bando è scaricabile ai link.

Bando
Domanda

No profit e modelli Intra: Gli acquisti intracomunitari degli enti non commerciali

L’Agenzia delle Entrate ha approvato, con provvedimento del 16 aprile 2010, i nuovi Modelli Intrastat da utilizzare a partire dal 1° giugno 2010, denominati Intra 12 e Intra 13, da trasmettere con modalità esclusivamente telematica.
Gli enti non commerciali si differenziano dagli altri operatori per il fatto che svolgono sia attività istituzionale, sia commerciale. Per questo motivo essi avranno obblighi diversi, a seconda che l’acquisizione dei beni o dei servizi avvenga durante lo svolgimento dell’attività istituzionale o commerciale.

Gli enti non commerciali assumono la veste di soggetto passivo d’imposta quando sono identificati ai fini Iva. Questo accade sia quando svolgono attività commerciale, sia quando hanno effettuato acquisti intracomunitari per un ammontare complessivo superiore ai 10.000 Euro.

L’ente che svolge solo attività istituzionale, in genere, non è identificato ai fini Iva, pertanto emette fattura senza Iva e non ha diritto alla detrazione. Quando svolge attività commerciale, invece, è obbligato a emettere fattura con Iva e può godere della detrazione d’imposta per gli acquisti connessi all’attività commerciale.

Le operazioni intracomunitarie rivestono un ruolo fondamentale per l’ente, in quanto, finché gli acquisti intracomunitari rimangono al di sotto della soglia di 10.000 Euro, l’ente viene considerato come un privato consumatore, per cui:

– non deve assoggettare l’operazione ad iva;
– sarà il venditore Ue a dover applicare l’Iva nel proprio Paese.

In ogni caso, prima di ogni acquisto, l’Ente deve presentare all’Agenzia delle Entrate il modello INTRA 13, dichiarando l’ammontare imponibile dell’acquisto nonché l’ammontare degli acquisti effettuati nell’anno in corso.

Nel caso in cui l’ente effettui acquisti intracomunitari superiori al limite di Euro 10.000, dovrà munirsi di partita iva, versare l’iva a debito e assolvere a tutti gli obblighi d’imposta connessi, tra cui quello di trasmettere il modello INTRA 12. Questo modello dovrà indicare:

– l’ammontare degli acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente;
– l’ammontare dell’imposta dovuta;
– gli estremi del versamento.

Resta ferma la possibilità per l’ente non commerciale di optare per questo meccanismo anche prima del raggiungimento della soglia di 10.000 Euro, presentando apposita istanza alle Entrate.

Co.co.co e progetti extra Ue esclusi dagli ingressi stagionali

Il Dpcm 1° aprile 2010 ha fissato i termini dei flussi di ingresso per lavoro stagionale per il 2010, autorizzando 80mila lavoratori extracomunitari per lavoro subordinato stagionale e 4mila permessi per motivo di lavoro autonomo.

Il ministero dell’Interno, con nota protocollo n. 8809/2010, ha precisato che i lavoratori coordinati e continuativi e quelli a progetto sono esclusi dai flussi d’ingresso per il 2010. I titolari di contratti di collaborazione non possono ottenere il rilascio del visto d’ingresso per lavoro autonomo.

I nuovi visti sono riservati soltanto a: imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana; liberi professionisti; soci e amministratori di società non cooperative; artisti di chiara fama internazionale e di alta qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici e privati; artigiani provenienti da Paesi extra Ue che contribuiscono finanziariamente agli investimenti effettuati dai propri cittadini sul territorio nazionale.

Pertanto, è escluso il rilascio del visto per lavoro autonomo ai titolari di contratti di collaborazione (co.co.co. e co.co. pro.).

Inoltre, il rilascio del visto d’ingresso a favore di soci e amministratori di società o di titolari di contratto per prestazioni di lavoro autonomo può avvenire solo se la società di destinazione del lavoratore in Italia risulta attiva in Italia da almeno 3 anni. L’attestazione relativa all’astratta individuazione delle risorse necessarie all’attività da intraprendere, rilasciata dalla Camera di commercio, non può risultare inferiore a 4.962,36 euro.

Per restituire agli italiani la fiducia nel futuro, bisogna aiutare le imprese.

Nelle scorse settimane abbiamo provato ad indagare gli umori dei nostri lettori, chiedendo loro cosa si potesse fare per restituire la fiducia nel futuro agli italiani. il 57% dei lettori sostiene che esistono tre soluzioni: diminuire le tasse, creare prospettive per i giovani ed aiutare le imprese. Questi i risultati del sondaggio:

Come restituire agli italiani la fiducia nel futuro?

  • Diminuendo le tasse (19%)
  • Creando prospettive per i giovani (19%)
  • Aiutando le imprese (19%)
  • Cambiando la classe politica (16%)
  • Io non sono sfiduciato, anzi… (13%)
  • Garantendo maggiore sicurezza a cose e persone (9%)
  • Combattendo l’evasione fiscale in maniera efficace (6%)

 

DISCLAIMER: i sondaggi proposti dalla redazione di Infoiva non hanno alcuna valenza statistica. L’unico scopo è quello di animare il dibattito con i lettori, conoscerne le loro opinioni e renderli partecipi attivamente alla vita di Infoiva, il loro Quotidiano online. Invitiamo comunque i lettori ad esprire una sola preferenza per ogni sondaggio proposto.