A Vicenza il 49esimo Premio ai Maestri Artigiani, il discorso del presidente di Confartigianato richiama l’emergenza alluvione e Giappone

A Vicenza il 49esimo Premio ai Maestri Artigiani, il discorso del presidente di Confartigianato richiama l'emergenza alluvione e Giappone

A Vicenza il 49esimo Premio ai Maestri Artigiani, il discorso del presidente di Confartigianato richiama l'emergenza alluvione e GiapponeLa 49esima cerimonia di premiazione dei Maestri artigiani benemeriti che si è svolta nei giorni scorsi alla Fiera di Vicenza si è aperta con due immagini di alta drammaticità ma che testimoniano come la forza di combattere e crescere uniti sia nella natura dell’uomo: l’alluvione di novembre che ha colpito il nord Italia e l’allarme nucleare di questi giorni in Giappone.

Il presidente della Confartigianato vicentina e veneta, Giuseppe Sbalchiero ha ricordato ”che l’alluvione ha generato, assieme a tanta sofferenza, anche una memorabile prova di serietà e compostezza, quando una intera comunità ha saputo tirarsi su le maniche per rimuovere i segni del disastro e rimettere in sesto case, strade, laboratori, riportando in poco tempo le aziende in condizioni di quasi normalità” – e ha aggiunto – “quel che ci è accaduto è stato nulla rispetto a quanto abbiamo appena visto succedere in Giappone. Dove, accanto alle impressionanti e sconvolgenti sequenze televisive del disastro, si è manifestato l’atteggiamento commovente di quel popolo, ferito ma dignitoso come il nostro. Questo ci dimostra quanto fragile sia il confine fra quella che consideriamo come la normalità delle cronache e la drammaticità di una tragedia che in poche ore ha sconvolto il mondo e lo sta ancora tenendo con il fiato sospeso”.

Sbalchiero ha infine criticato la scarsa volontà di un certo tipo di politica ad affrontare i problemi affianco ai cittadini, dimenandosi in problemi burocratici e di scarso valore: “è assurdo l’atteggiamento di una certa politica nazionale di bassissimo profilo, che vive di beghe e tende a strumentalizzare gli eventi per interesse di bottega, con una meschinità che va a danno della vera Politica, quella chiamata a guardare al bene comune, quella che ha – o dovrebbe avere – il dovere morale, l’obbligo istituzionale di guidare il futuro delle nostre imprese, delle nostre famiglie, della nostra società“.