Peccati 2.0: chi non paga le tasse finisce all’inferno

Come molti di voi avranno sentito e letto nei giorni scorsi, esce in questi giorni il libro YouCat, sul catechismo rivisitato in chiave contemporanea. Questo sarà il libro cult per la giornata mondiale della gioventù, in agenda dal 16 al 21 agosto a Madrid. Che Infoiva ne parli è davvero curioso, starete pensando… in effetti lo è. Ma tra le 300 pagine fitte di raccomandazioni per i giovani, ci è saltato agli occhi il punto 431, che inserisce nel catechismo l’elusione e l’evasione fiscale tra i comportamenti immorali che contravvengono al 7° comandamento: non rubare. Il precetto nel nuovo catechismo assume un significato più ampio e profondo, assegnando all’essere umano responsabilità precise nei confronti della comunità. “La furberia con cui eludere sistemi fiscali complessi non è ammissibile” spiega YouCat, e “L’elusione e la frode fiscale sono immorali, come anche la falsificazione e l’occultamento di fatti praticati per sottrarsi a una giusta contribuzione”.  Una condanna esplicita, quindi, da parte della Chiesa cattolica, che non assolve la disonestà neanche sul fronte del fisco.

Peccato però non sia riconosciuto alcun peccato allo Stato che troppo spesso e volentieri opprime i poveri contribuenti, specialmente i piccoli imprenditori, con tante, tantissime tasse. Peccato.