Consiglio Nazionale Forense a sostegno del titolo di laurea ma serve più qualità

Cnf a sostegno del titolo di laurea ma serve più qualità

Cnf a sostegno del titolo di laurea ma serve più qualitàIl presidente del Cnf, Guido Alpa, d’innanzi alla commissione istruzione del senato nell’ambito della indagine conoscitiva sugli effetti di una eventuale abolizione del valore del titolo di laurea ha espresso l’opinione che il valore del titolo di laurea va preservato pur aumentando la qualità degli atenei. Secondo il presidente quello anglosassone (basato su corsi di formazione accreditati e sistema di cooptazione da parte degli organi associatovi della professione forense) non è un modello da seguire, sottolineando che quello che le professioni chiedono “è una selezione di qualità, basata su un giusto equilibrio tra insegnamenti tradizionali, specializzazione e innovazione professionale”.

Il sistema italiano va migliorato sotto l’aspetto qualitativo. “Innanzitutto occorre modificare i criteri individuati in sede ministeriale per la valutazione delle università, passando da criteri numerici (percentuale di laureati rispetto alle matricole, assenza studenti fuori corso etc.) a criteri qualitativi (verificare sul campo quelli sono gli atenei che richiedono un maggioro impegno agli studenti oppure offrono strutture didattiche e servizi migliori); rivedere l’esperienza delle piccole sedi universitarie e delle università telematiche, utile solo a fini limitati, come le riqualificazioni nel pubblico impiego, puntando invece a strutture didattiche complete, nelle quali l’offerta formativa consenta all’aspirante professionista di acquisire un bagaglio di cultura e tecnica completo” – ha affermato Alpa.

Per concludere Alpa ha ricordato che l’articolo 33 della Costituzione prevede un obbligo per lo stato di garantire un sistema di istruzione completo e la necessità che l’abilitazione all’esercizio delle professioni consegua ad un esame di stato. “La logica conseguenza è che gli istituti pubblici, anche gli universitari, certifichino all’avvenuto insegnamento con atti pubblici, che fanno quindi fede di quanto è dichiarato a tutti gli effetti”.

M.Z.