Delega fiscale: per il Cnf è giusto fissare i paletti all’abuso del diritto, ma no alle sanzioni penali

La posizione dell’avvocatura in merito alla bozza è emersa nel corso del seminario di studio “La Revisione del sistema fiscale: Considerazioni e proposte sull’abuso del diritto e il contenzioso tributario”, organizzato su iniziativa della commissione per le questioni tributarie del Consiglio nazionale forense. Secondo il Cnf, sarebbe bene fissare per legge paletti all’abuso del diritto, istituto finora applicato discrezionalmente dall’amministrazione finanziaria e dalla giurisprudenza.  Ma con alcune necessarie precisazioni, per evitare che la riforma contenuta nel disegno di legge delega fiscale del Governo, ora all’esame del Parlamento, si risolva in un niente di fatto nei confronti dei contribuenti, che vedrebbero sanzionate condotte lecite e ispirate alla libera iniziativa economica.

Quello che il Consiglio Nazionale Forense chiede, in sostanza, è che il governo nel predisporre il testo definitivo dello schema di delega escluda la rilevanza penale della condotta abusiva che sarebbe irragionevole posta la netta distinzione tra le conseguenze tributarie e quelle penali di un comportamento economico; chiarisca il concetto di “ragioni extrafiscali” che escludono la configurabilità della condotta abusiva; sopprima nella disciplina dell’onere della prova, il riferimento alla non rispondenza alla “logica di mercato” come criterio per sanzionare la pratica abusiva, criterio assurdamente legato a principi macroeconomici difficilmente prevedibili; provveda a sistemare organicamente le nuove disposizione sull’abuso del diritto con quelle esistenti in materia di elusione, frode fiscale, simulazione e interposizione, in modo da garantirne la distinzione e evitare dannose sovrapposizioni.

Quanto alla giustizia tributaria, l’avvocatura chiede un investimento specifico sulla terzietà del giudice tributario, con il passaggio delle commissioni tributarie dal ministero dell’economia quello della giustizia e la professionalizzazione dei giudici tributari, che dovrebbero svolgere a tempo pieno la funzione. “ Con il seminario si è inteso sollecitare il legislatore ad intervenire sul alcune criticità, evidenziando fin da ora quali sono i punti della delega emananda capaci di dar vita a un corpo di norme aderente ai principi costituzionali, nell’interesse della intera collettività”, ha dichiarato il coordinatore della commissione per le questioni tributarie Antonio Damascelli, che non ha mancato di evidenziare quali sono le previsioni che già adesso vanno nel senso di una maggiore tutela del contribuente.

“Sono previsioni condivisibili quella che impone all’amministrazione finanziaria di indicare a pena di nullità negli avvisi di accertamento la condotta abusiva contestata e quelle tese a salvaguardare il contraddittorio e il diritto di difesa del contribuente, scelta di civiltà giuridica”. Al convegno hanno preso parte Daniela Gobbi, presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria, Maurizio Leo, presidente della Commissione parlamentare sull’Anagrafe tributaria, Fabrizia Lapecorella, direttore generale del Dipartimento delle finanze del ministero dell’economia.