Il numero di fallimenti registrato in Italia nel secondo trimestre 2012 appare tuttavia in calo rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (-9% la variazione rispetto al secondo trimestre 2011), ma in crescita nel confronto con lo stesso periodo del 2010 (+4%) e del 2009 (+30%). Con riferimento al secondo trimestre di ogni anno si è passati dai 2.391 casi del 2009, ai 3.001 del 2010, ai 3.411 del 2011, fino ai 3.109 attuali.
“Il numero dei fallimenti rimane molto al di sopra dei livelli pre-crisi – spiega Marco Preti, ad di Cribis D&B -. La crisi economica ancora irrisolta e le difficoltà sul mercato del credito fanno sì che oggi insoluti anche non gravi possano mettere seriamente in difficoltà anche aziende solide, soprattutto quando provengono dalla clientela storica dell’impresa e alla quale, magari, si sono concessi tempi lunghi di pagamento e fidi commerciali elevati”.