Avevamo dato ieri la notizia della morte di Livio Andreato, imprenditore edile suicidatosi con un colpo di fucile al petto, ed oggi c’è un’altra vittima di questa crisi economica, che non lascia speranze soprattutto ai titolari di piccole e medie imprese.
Si chiamava Raffaele Rubinacci, aveva 52 anni ed era un artigiano in proprio che abitava a Noale, in provincia di Venezia.
E’ stata la compagna a trovarlo, impiccato allo stipite di una porta della casa che condividevano, insieme al figlio di 12 anni.
Nessun biglietto è stato ritrovato, ma gli inquirenti ritengono, dalle prime indagini, che la motivazione che ha condotto l’uomo a questo gesto disperato sia quella dei debiti accumulati a causa della crisi sul lavoro.
L’uomo era titolare di una ditta e montaggio e smontaggio mobili, fondata nel 2006, che ultimamente non navigava un buone acque, tanto da aver messo in difficoltà le sue finanze, e averlo portato ad una decisione estrema ed irrecuperabile.
Vera MORETTI
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