L’Oua dice no all’obbligo di mediazione

La bocciatura sulla possible reintroduzione dell’obbligatorietà della mediazione è stata accolta con pine asoddisfazione dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura (Oua).

Questa possibilità era già stata accolta con pollice verso dalla Consulta dopo un ricorso presentato dall’Oua e da diversi ordini forensi.
Dall’Avvocatura si sostiene che questa decisione sia stata presa al fine di tutelare la decisione della Consulta ma anche per evitare il pericolo di privatizzazione della macchina giudiziaria.

Se la proposta fosse passata, a parere dell’Oua sarebbe stato difficile attuarla, soprattutto per la sua onerosità e per la mancanza di indipendenza delle camere di conciliazione private, per non parlare dell’inidoneità di gran parte dei mediatori, nonché della speculazione che si è scatenata nel settore e gli ostacoli all’accesso libero del cittadino alla giustizia.

Questo meccanismo, obbligatorio e costoso, unico in Europa, è, oltretutto, ancora sub judice della Corte di Giustizia Europea.
Per questi motivi l’Oua chiede di partire, piuttosto, dalle decisioni del Congresso Forense di Bari, appena conclusosi, per trovare soluzioni ragionevoli per implementare davvero una media-conciliazione volontaria e di qualità.

Vera MORETTI