Le imprese del Nord Est reclamano la banda larga

Per le imprese è sempre più impossibile prescindere dalle infrastrutture immateriali, ovvero da telecomunicazioni, informatica, trasmissione e ricezione dati in tempo reale.

Di questo sono perfettamente consapevoli le imprese del Nord Est, dove due aziende su tre considerano le infrastrutture immateriali importanti quanto quelle materiali (67,6%), mentre un quinto dei rispondenti le ritiene ancora più importanti (19,8%).
Solo un decimo degli imprenditori (11,9%) considera le infrastrutture materiali nettamente più importanti di quelle immateriali.

Questi dati sono stati resi noti da un’indagine condotta dalla Fondazione Nord Est con il contributo di FriulAdria Crédit Agricole, su un panel di testimoni privilegiati scelti tra gli imprenditori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

In Veneto, in particolare, è stato rilevato il “picco” di chi considera ancora più importanti le infrastrutture immateriali (21,9%) e in Trentino Alto Adige per chi invece ritiene più centrali quelle materiali (18,2%).
Le imprese del Nord Est che valutano da sufficiente a ottima la disponibilità di infrastrutture immateriali nella propria regione sono il 60,9% ma, benché si tratti di una cifra ragguardevole, è ancora troppo limitata, soprattutto se riguardante un territorio ricco di attività produttive fortemente internazionalizzate come quello nordestino.

I giudizi diventano ancor meno positivi quando viene richiesta un’opinione sulla qualità dei servizi forniti dalle infrastrutture. A livello aggregato una quota appena sopra il 50% (54,7%) li considera adeguati alle proprie necessità, mentre, guardando alle singole regioni, si notano differenze piuttosto forti.

Complessivamente le valutazioni insufficienti si fermano al 55,9%, ma salgono notevolmente tra le aziende del Veneto (64,4%) e, parimenti, del Friuli Venezia Giulia (64,7%). Più favorevoli sono le opinioni nelle due Province autonome trentine, dove quattro imprese su cinque esprimono apprezzamento.

Tra le imprese del Nord Est rientranti nel campione della presente indagine, solo il 61,7% afferma di avere accesso alla banda larga. Essa consente una maggiore velocità di connessione, fondamentale quando si tratta di servizi come telelavoro, teleconferenza, videochiamata, l’avvio di un’attività a distanza. Le aziende non servite dalla banda larga possono quindi subire una perdita di produttività.

Ma cosa impedisce la sua diffusione? Sicuramente i costi elevati di investimento, che nelle zone scarsamente abitate non troverebbero adeguati ritorni economici.
A questo proposito, però, i dati pubblicati dall’Istat rivelerebbero una certa discrepanza, perché, al 2010, a essere dotate di connessioni a banda larga erano l’82,7% delle imprese del Veneto, l’84,9% di quelle del Friuli Venezia Giulia, l’84,5% in provincia di Trento, l’86,2% in provincia di Bolzano.

La banda larga è utilizzata in particolare per i sistemi di videoconferenza, di cui sono dotate il 55% delle aziende del Nord Est, i sistemi “cloud” per l’archiviazione dei dati, adottati solo dal 36,6%, e le strutture di vendita online tramite e-commerce, utilizzate appena dal 30,3% delle imprese rispondenti.

Vera MORETTI