Bocciatura per l’ICT in Italia

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Se, come era prevedibile, l’Italia è tra i primi utilizzatori di telefoni cellulari e smartphone, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda la diffusione di pc e banda larga.
In questo ambito, anzi, siamo, se non proprio fanalino di coda, comunque relegati in posizioni basse.

La distanza che ci separa dalle prime in classifica, ovvero Finlandia, salita di due posizioni rispetto alla rilevazione del 2012, seguita da Singapore, Svezia, Olanda e Norvegia, è abissale, tanto che l‘Italia è solo al 50esimo posto, sorpassata anche da Barbados, Giordania e Panama.

La bocciatura rivela come il Belpaese non riesca a stare al passo con i tempi, e considerando la crisi economica attuale e le previsioni per il futuro, è difficile sperare in una ripresa a breve.
La tecnologia, infatti, come anche gli scambi in rete, potrebbero favorire un’inversione di tendenza ma, a quanto pare, non ci sono le premesse perché questo possa avverarsi.

Il rapporto del World Economic Forum, inoltre, rivela una profonda divisione tra le economie del nord e gli altri paesi: ciò significa che la tecnologia non basta, perché è anche necessario “creare migliori condizioni per le imprese e l’innovazione“.

L’economia digitale potrebbe essere quindi un meccanismo per generare PIL e posti di lavoro, anche considerando che a livello mondiale la digitalizzazione ha aumentato il prodotto interno lordo mondiale di 193 miliardi di dollari negli ultimi due anni, creando 6 milioni di posti di lavoro.

Vera MORETTI