In Italia, ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri

Il divario tra ricchi e poveri è, almeno in Italia, sempre più accentuato.
Un’indagine sui salari condotto da Fisac Cgil ha infatti evidenziato come poco meno della metà della ricchezza totale sia detenuta dal 10% delle famiglie, mentre il resto, circa il 53%, sia suddiviso tra il restante 90%.

Questo avviene anche a causa della sproporzione dei salari tra un semplice lavoratore dipendente, che guadagna 26 mila euro lordi e quello di un amministratore delegato o top manager, che, in media, percepisce 4,326 milioni.

Agostino Megale, segretario generale della Fisac, dichiara che questi numeri indicano “un distacco enorme che richiede subito una legge che imponga un tetto alle retribuzioni dei top manager. In questi sei anni di crisi il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni si è più che dimezzato mentre non hanno subito alcuna flessione i compensi dei top manager, così come nessuna incidenza ha subito quel 10% di famiglie più ricche, determinando e incrementando la vera forbice delle diseguaglianze”.

Al fine di tamponare una situazione destinata a diventare insostenibile, Megale propone di realizzare il lancio di un disegno di legge di iniziativa popolare, accompagnato dalla raccolta di centinaia di migliaia di firme, ma non solo.
Unitamente a ciò, infatti, chiede “la presentazione da parte del centrosinistra della legge di iniziativa parlamentare per porre un tetto alle retribuzioni nel rapporto uno a venti, immaginando che in tempi di difficoltà come questo le quote eccedenti di compensi dei top manager possano essere versate in un fondo di solidarietà per favorire un piano di occupazione per i giovani”.

Vera MORETTI