Le prime attestazioni sono antecedenti al XVI secolo e narrano di un vino di Prosecco, paesino in provincia di Trieste,che anticamente era chiamato “ribolla”. Era un vino assai apprezzato, tanto che anche la letteratura lo ha celebrato. In un sonetto dedicato ai vini di Ermes di Colloredo (XVII secolo)infatti, si legge: “ci doni il Friuli il vino di cui porta il vanto”.
La fama del prosecco già nell’antichità era diffusa oltre i confini regionali, nel 1781 infatti veniva comprato dai “coriziani e dai cragnolini”, ovvero dagli austriaci di Carinzia e dagli sloveni; è quanto riportato all’interno di alcuni documenti di “censimenti vinicoli”, risalenti all’epoca in cui regnava l’imperatrice Maria Teresa. Il vino più pregiato di Trieste era riconosciuto al punta tale che verso la fine dell’800, la Società dell’Agricoltura di Trieste stabilisce un’ordinanza per la salvaguardia della produzione e lo smercio di vini spumanti di Prosecco, per arginare la concorrenza dell’estero
Il Prosecco inoltre nell’800 era già uno dei protagonisti delle numerose fiere vinicole, dove il vino era tra i più pregiati e apprezzati. Una storia che si ripete.
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