Le griffe tirano ancora, nonostante la crisi

Nella settimana della moda milanese, emerge un dato che spiega come, in effetti, la città della Madonnina abbia tutti i diritti di essere considerata la capitale fashion, e non solo perché quartier generale di molti grandi stilisti.

Da alcuni dati resi noti dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza è emerso che, crisi o no, nelle famiglie lombarde è difficile rinunciare al fashion e per far quadrare i conti ben il 53% si rifiuta di tagliare sulle spese per abbigliamento e calzature.

In questa percentuale, la maggioranza è costituita da giovani, da sempre i più affezionati a moda e griffe. Tra loro, solo il 38% riduce le spese, ma anche i più “maturi” non scherzano in quanto a glamour: solo il 43% di coloro che hanno tra i 51 e i 64 anni rinuncia ad un capo fashion.

E se si pensava che fossero soprattutto le donne a notare l’abbigliamento firmato, proprio e altrui, ecco una smentita: anche gli uomini prestano maggior attenzione a questa particolarità, tanto che, almeno a Milano, raggiungono un 29,8 %, contro il 32 % di donne fashion addicted.

Ma la moda appassiona da nord a sud, perché l’abitudine di osservare se le persone indossano o meno capi “originali” esiste anche a Roma e a Napoli, per fare un esempio, mentre in provincia ci si fa meno caso.

Nonostante questo interesse per le griffe, l’industria del falso non dà segni di cedimento, perché i modelli contraffatti fanno perdere, all’anno, 11 miliardi di Euro e 20 mila posti di lavoro.

d.S.