Sciopero dei benzinai il 5 e 6 marzo

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La trattativa tra Eni e le principali organizzazioni di categoria dei gestori, ovvero Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, che era in atto per rinnovo dell’accordo collettivo scaduto da oltre due anni, si è chiusa bruscamente, e non perché è stata raggiunta un‘intesa.

E’ stato infatti annunciato uno sciopero per il 5 e 6 marzo, come hanno confermato le tre sigle sindacali, che si sono dette “costrette a prendere atto dell`incomprensibile atteggiamento di chiusura improvvisamente manifestato da Eni a pochissimi passi dalla conclusione del lungo negoziato volto al rinnovo degli accordi collettivi che i gestori di marchio attendono ormai da oltre due anni. Quella di interrompere le trattative, ad intesa pressoché raggiunta, è una responsabilità grave che assume Eni – sottolineano le tre sigle – perché avviene in contesto letteralmente drammatico per le piccole imprese di gestione chiamate a pagare scelte commerciali assunte negli ultimi anni dall’industria petrolifera nel suo complesso e da Eni, quale leader del mercato, in particolare, che si sono rivelate disastrose e fallimentari, come testimoniano anche le più recenti rilevazioni sulle quote mercato“.

Per quanto riguarda la situazione odierna, le medie nazionali della benzina e del diesel sono adesso a 1,779 e 1,703 euro/litro (Gpl a 0,806). Le punte in alcune aree sono per la verde fino a 1,831 euro/litro, il diesel a 1,745 e il Gpl a 0,820.

Più nel dettaglio, a livello Paese, i prezzi della benzina vanno oggi dall’1,761 euro/litro di Eni all’1,789 di Tamoil (no-logo a 1,670).
Per il diesel si passa dall’1,684 euro/litro di Eni all’1,711 di Shell (no-logo a 1,590).
Il gpl, infine, è tra 0,784 euro/litro sempre di Eni e 0,806 di IP (no-logo a 0,764).

Vera MORETTI