La crisi colpisce anche il settore degli autolavaggi

autolavaggio

La situazione degli impianti di lavaggio auto è stata al centro di una manifestazione organizzata da Veronafiere e conclusasi il 29 maggio scorso, ovvero Oil&nonoil – Stoccaggio &Trasporto carburanti, la rassegna di riferimento in Italia per il comparto della distribuzione carburanti e del non oil, dove è stato presentato un identikit degli autolavaggi situati in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Sono stati interpellati, da Doxa Marketing Advice per conto di Veronafiere, ben 210 titolari e gestori di autolavaggi delle tre regioni e rappresenta la prima indagine di questo tipo nel mondo del carwash, che comprende più di 11mila imprenditori su tutto il territorio italiano, dai dati Federlavaggi del 2012 e che conta oltre 12mila impianti nel 2011, in diminuzione negli ultimi 2 anni.
L’andamento negativo riguarda anche il giro d’affari , con un calo stimato da Federlavaggi tra il 20% e il 30% nel 2012.

Per questo motivo, durante Oil&nonoil-S&TC sono state presentate proposte e strategie per il rilancio del settore, che richiede interventi di ammodernamento per fronteggiare la crisi e la conseguente riduzione di mobilità e reddito degli automobilisti italiani.

Dai dati dell’Osservatorio, il 66% degli imprenditori ha registrato nel 2013 un calo del numero di lavaggi effettuati rispetto al 2012.
Particolarmente negativa sembra la situazione denunciata dagli operatori lombardi, poiché il 43% dichiara che l’attività è molto in calo, mentre la percentuale si ferma al 29% in Veneto.

Per quanto riguarda i prezzi praticati, la Lombardia è la regione più virtuosa. Se, infatti, la media è di 10,5 euro, gli operatori lombardi fanno pagare 9,8, mentre più caro è il Veneto, con un prezzo medio di 11 euro.

Per quanto riguarda la spesa annua per la manutenzione dell’impianto, gli investimenti medi sono di 2.100 euro (2.300 euro per autolavaggi con meno di 5 anni; 2.000 euro per quelli con più di 10 anni; 1.900 per gli impianti tra 5-10 anni).

Mesi più attivi risultano essere quelli primaverili, con maggio in testa, mentre l’inverno è il periodo in cui si lavora meno, soprattutto a gennaio.
Il weekend è il momento preferito dai clienti per la cura della propria auto, mentre la causa principale di stop degli impianti è la pioggia, come era immaginabile.
Irrilevanti i guasti, invece, per le giornate di attività.

I lavaggisti non sembrano essere interessati a politiche di fidelizzazione del cliente, poiché il 60% di loro non propongono nessun tipo di iniziativa, contro il 41% offre programmi fedeltà, sconti, pubblicità e gadget.

Infine, tra i criteri di scelta dei prodotti acquistati prevalgono l’efficacia (61%) e il biologico (40%), seguiti dal prezzo (34%) e dalla marca (21%).

Vera MORETTI