La fatturazione elettronica e il dilemma dei debiti della Pa

 

I debiti complessivi della Pubblica amministrazione (come già abbiamo specificato nelle scorse settimane) ammontano incredibilmente, secondo le ultime valutazioni della Cgia di Mestre, ad una cifra superiore addirittura ai 75 miliardi di euro a cui vanno aggiunti i crediti delle imprese con meno di 20 addetti (il 98% del totale delle aziende),e di quelle sociosanitarie, che farebbero lievitare l’indebitamento complessivo oltre la soglia dei 100 miliardi di euro.

Sempre per l’associazione degli artigiani e delle piccole imprese, un deciso contenimento dei tempi di pagamento dovrebbe avvenire con l’avvio della fatturazione elettronica prevista per ministeri, agenzie fiscali, enti di previdenza/assistenza e da giugno 2015 anche per le Amministrazioni locali e per le altre Amministrazioni centrali. «Sebbene nel 2013 siano stati pagati oltre 23 miliardi di euro, la lentezza con la quale la nostra Pubblica amministrazione salda i propri fornitori rimane inaccettabile. Continuiamo a essere i peggiori pagatori d’Europa» ha dichiarato il segretario Bortolussi.

«Ben venga la fatturazione elettronica dal 6 giugno, ma questa non è sufficiente. Dalla fase della fattura a quella del pagamento c’è ancora un passaggio essenziale» ha dichiarato il vicepresidente uscente della Commissione Ue, Antonio Tajani, ricordando che i nodi cruciali da affrontare per risolvere il problema dei ritardi dei pagamenti alle imprese da parte delle pubbliche amministrazioni riguardano la legge di contabilità dello stato, il Patto di stabilità interno e il pagamento dei debiti pregressi.

Jacopo MARCHESANO